Consiglio EU: accordo sulle misure di riduzione di rischio del settore bancario

Mag 28 2018

Il 25 maggio 2018 il Consiglio ha approvato la sua posizione su un pacchetto di misure volte a ridurre i rischi nel settore bancario. Le proposte sono volte ad attuare riforme concordate a livello internazionale a seguito della crisi finanziaria del 2007-2008. Presentate nel novembre 2016 esse includono gli elementi convenuti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e dal Consiglio per la stabilità finanziaria (FSB). Rafforzando le norme dell’UE in vigore, hanno lo scopo di garantire che si affrontino correttamente le sfide in sospeso per la stabilità finanziaria.

Il pacchetto approvato dal Consiglio include due regolamenti e due direttive, riguardanti:

  • i requisiti patrimoniali delle banche (modifiche del regolamento n. 575/2013 e della direttiva 2013/36/UE)
  • il risanamento e la risoluzione delle banche in difficoltà (modifiche della direttiva 2014/59/UE e del regolamento n. 806/2014)

Inoltre, due altre proposte della Commissione del novembre 2016, con oggetto la Gerarchia dei creditori e norma IFRS 9, sono state adottate nel corso del 2017 dopo una rapida procedura di approvazione.

Requisiti patrimoniali delle banche

Le proposte sui requisiti patrimoniali delle banche includono un coefficiente vincolante di leva finanziaria che impedisce alle banche di aumentare eccessivamente la leva finanziaria e un coefficiente netto vincolante di finanziamento stabile.

Esse rafforzano i requisiti patrimoniali sensibili al rischio delle banche che negoziano in larga misura titoli e derivati. Chiedono inoltre da parte degli enti a rilevanza sistemica a livello globale (‘G-SII’) una maggiore capacità di assorbimento delle perdite e di ricapitalizzazione in caso di risoluzione.

Le proposte relative al risanamento e alla risoluzione delle banche applicano la norma dell’FSB del novembre 2015 sulla “capacità totale di assorbimento delle perdite” (TLAC). Integrano il requisito TLAC nelle norme dell’UE sul “requisito minimo di fondi propri e passività ammissibili” (MREL). Mentre la norma TLAC stabilisce solo requisiti per i G-SII, il requisito MREL riguarda invece tutto il settore bancario dell’UE; le proposte trattano questo punto e altre differenze esistenti tra i due.

Oggi i ministri hanno raggiunto un compromesso su una serie di questioni, quali:

  • il livello necessario e la qualità della subordinazione delle passività in caso occorra risolvere il fatto che i G-SII, o altre banche possano comportare un rischio sistemico per la stabilità finanziaria
  • l’attuazione di nuovi requisiti patrimoniali sui rischi di mercato, il “riesame approfondito del portafoglio di negoziazione” del comitato di Basilea
  • una metodologia adeguata per il calcolo del punteggio dei G-SII L’accordo è stato raggiunto in una sessione del Consiglio “Economia e finanza”.

In accordo con il Parlamento europeo, il pacchetto richiede la maggioranza qualificata per essere adottato dal Consiglio. (Base giuridica: articolo 53, paragrafo 1, e articolo 114 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea.)

Ripartizione dei rischi e unione bancaria

Sono necessari progressi in materia di riduzione dei rischi per poter compiere ulteriori progressi nella ripartizione dei rischi nell’ambito dell’unione bancaria, in linea con le conclusioni del Consiglio del giugno 2016. Nel giugno 2018 il Consiglio europeo dovrebbe riesaminare i progressi realizzati finora per ridurre i rischi nel settore bancario dell’UE e potrebbe decidere misure specifiche da adottare.

Nel giugno 2016 il Consiglio ha convenuto che:

  • in linea con le misure di riduzione dei rischi, si può decidere d’istituire un dispositivo comune di sostegno per il Fondo di risoluzione unico dell’UE per le banche in difficoltà prima della data di inizio convenuta del 2024
  • i negoziati su un proposto sistema europeo di assicurazione dei depositi per le banche saranno avviati non appena saranno stati compiuti progressi sufficienti in materia di riduzione dei rischi

Gli esperti degli Stati membri collaborano nel frattempo su un eventuale elenco di criteri o indicatori per misurare i progressi per ridurre i rischi nel settore bancario. L’unione bancaria intende porre il settore bancario europeo su basi più solide, garantendo contemporaneamente la risoluzione delle banche non economicamente sostenibili senza ricorrere al denaro dei contribuenti.

Gerarchia dei creditori e norma IFRS 9

Due altre proposte della Commissione del novembre 2016 sono state oggetto di una procedura rapida e adottate nel corso del 2017. Esse riguardano la classificazione dei titoli di debito non garantiti nelle procedure di insolvenza, e l’introduzione graduale dell’impatto regolamentare sui capitali del principio contabile internazionale IFRS 9. Prevedono inoltre l’eliminazione graduale delle disposizioni sul trattamento delle grandi esposizioni nei confronti del debito del settore pubblico denominato in valute non nazionali degli Stati membri.

 

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