È stato pubblicato sul sito internet dell’Istituto il Risk Outlook Consob n. 13, documento di analisi dei trend del mercato finanziario italiano e dei principali paesi avanzati.
Nella prima metà dell’anno, gli indici azionari delle principali economie avanzate hanno mostrato buone performance, a fronte del rafforzamento del quadro macroeconomico globale.
Nonostante permangano numerose fonti di incertezza sulle politiche economiche di alcune regioni e sui relativi riflessi a livello mondiale, gli indicatori di volatilità e i volumi degli scambi si sono ridotti negli Usa, nella zona euro e in Giappone, mentre le condizioni di liquidità dei mercati nell’area euro sono migliorate.
Segnali positivi emergono anche nelle dinamiche reddituali e finanziarie delle maggiori imprese quotate dei principali paesi europei. Il settore corporate, infatti, si connota per una sostanziale tenuta dei livelli reddituali, nonostante il calo dei ricavi, e una riduzione della vulnerabilità finanziaria specie in Italia e Spagna, dove la quota di società con un livello di leverage superiore ai valori storici si è notevolmente ridotta portandosi in linea con quella osservata negli altri maggiori paesi europei. Per quanto riguarda le banche europee, invece, permangono criticità di diversa natura, a seconda dei differenti modelli di business.
I maggiori istituti tedeschi, inglesi e francesi restano significativamente esposti alle attività finanziarie più complesse e illiquide (cosiddette attività di livello 2 e 3), il cui ammontare iscritto in bilancio è fino a 10 volte superiore al capitale di migliore qualità (common equity tier 1).
Le banche italiane, per contro, continuano a caratterizzarsi per notevoli criticità sul fronte della qualità del credito: rimane notevolmente superiore alla media europea, infatti, la quota di sofferenze sul totale dei crediti, benché l’incidenza netta sia calata per effetto delle forti svalutazioni di fine 2016