La Banca Centrale Europea (BCE) ha presentato il Rapporto sulle attività di vigilanza per l’anno 2016. Di seguito alcune delle dinamiche principali evidenziate nel documento:
- Nel 2016 le banche dell’area dell’euro hanno conseguito profitti stabili, seppur modesti. Al contempo, le sfide e i rischi che sono chiamate ad affrontare sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto al 2015;
- Il rischio principale riguarda la sostenibilità dei modelli di business e la redditività delle banche; altri rischi di rilievo derivano dall’elevato livello dei prestiti deteriorati e dalle incertezze geopolitiche, come l’impatto di medio e lungo periodo della Brexit. La vigilanza bancaria europea ha fissato le proprie priorità di conseguenza;
- La vigilanza bancaria europea ha continuato a perfezionare il suo strumento principale, ossia il processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP). Ne è conseguito un maggiore allineamento tra i requisiti patrimoniali e i profili di rischio delle singole banche;
- Nel 2016 la vigilanza bancaria europea ha compiuto progressi nell’affrontare la questione dei crediti deteriorati; al riguardo, lo scorso settembre, è stata posta in consultazione una bozza di linee guida. Le raccomandazioni e le migliori prassi individuate dalla guida aiuteranno le banche a ridurre in maniera efficace i crediti deteriorati.
Sul tema della vigilanza bancaria, il Presidente della BCE Mario Draghi ha affermato: “L’istituzione della vigilanza bancaria europea nel novembre 2014 ha rappresentato un passaggio decisivo, gettando le fondamenta per un settore bancario più stabile e un’Europa più integrate. La vigilanza bancaria europea ha svolto un ruolo cruciale nel salvaguardare la capacità di tenuta del settore. Grazie all’introduzione di una supervisione rigorosa e al tempo stesso equa, condotta secondo elevati standard in tutta l’area dell’euro, la vigilanza bancaria europea ha instillato fiducia nella qualità della propria azione e, di conseguenza, nella stabilità delle banche.”