Verso un Single Supervisory Mechanism
di Sofia Spinelli

Giu 23 2014
Verso un Single Supervisory Mechanism  <small><small><I>di Sofia Spinelli </I></small></small>

La Banca Centrale Europea si sta preparando ad assumere le responsabilità di supervisione bancaria, come previste dal Meccanismo di Vigilanza Unico – MVU –  (ovvero il Single Supervisory Mechanism – SSM) che entrerà in vigore il prossimo 4 novembre. Il MVU creerà un nuovo sistema di supervisione finanziaria europea, unendo le attuali competenze delle Autorità Nazionali Competenti – ANC – dei paesi membri partecipanti a quelle della BCE.

L’obiettivo principale del MVU è quello di assicurare la solidità del sistema bancario europeo: sotto il nuovo sistema di vigilanza, la BCE vigilerà direttamente sugli istituti di credito ritenuti più “significativi” per mezzo di Gruppi di Vigilanza Congiunti (Joint Supervisory Teams), e collaborerà strettamente con le ANC per la vigilanza di tutti gli altri istituti di credito. La BCE si occuperà quindi direttamente della vigilanza di circa 130 istituti di credito, rappresentati circa l’85% dei totali asset bancari dell’Eurozona. Un elenco degli istituti partecipanti al Comprehensive Assessment, e quindi potenziali candidati quali istituti “significativi”, si può trovare qui, mentre la pubblicazione ufficiale dell’elenco delle banche significative avverrà entro il 4 settembre 2014.

  1. IL SECONDO QUARTERLY REPORT

Durante l’ultimo mese è stato pubblicato il secondo Quarterly Report – Progress in the operational implementation of the Single Supervisory Mechanism Regulation, che riporta i progressi nell’implementazione della regolamentazione del MVU.

I risultati più significativi raggiunti durante lo scorso trimestre (dal 4 febbraio al 3 maggio 2014) sono i seguenti:

           

  1-   Regolamento del MVU e Gruppi di Vigilanza Congiunti

Pubblicazione del Regolamento sul MVU (SSM Framework Regulation ), lo scorso 25 aprile; costituzione dei Gruppi di Vigilanza Congiunti, i rispettivi coordinatori dovrebbero essere nominati entro fine giugno, i gruppi dovrebbero diventare operativi entro fine estate.

Il Regolamento del MVU stabilisce le modalità pratiche di attuazione della cooperazione tra BCE e ANC nell’ambito del MVU. In particolare viene chiaramente specificato che per ogni soggetto significativo vigilato verrà istituito un Gruppo di Vigilanza Congiunto composto da personale della BCE e delle ANC. I compiti di questo Gruppo sono di effettuare il processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process – SREP), predisporre un programma di revisione prudenziale e attuarlo, dopo approvazione della BCE.

 

  2-   Istituzione delle Direzioni Generali

In seno alla BCE sono state create quattro Direzioni Generali (DG) e un apposito Segretariato del Consiglio di Vigilanza per espletare le funzioni di vigilanza previste dal MVU da parte della BCE.

Le DG di Vigilanza Microprudenziale I e II si dedicheranno alla vigilanza diretta giornaliera dei circa 130 gruppi bancari
significativi; le 30 banche di maggiore rilevanza sistemica saranno assegnate alla DG I e le altre alla DG II.

La DG di Vigilanza Microprudenziale III sarà incaricata della vigilanza indiretta delle banche meno significative. Infine, DG IV provvederà a servizi orizzontali rispetto alle altre DG, occupandosi tra le altre cose di Modelli interni, Metodologie standard, Gestione crisi, Politiche di vigilanza e Analisi dei rischi.

 

  3-   Manuale di Vigilanza

Nel mese di aprile è stato approvato dal Consiglio di vigilanza un Manuale, documento interno del MVU, che illustra procedure e metodologia per la vigilanza degli istituti significativi e meno, e dove inoltre si descrivono le modalità di cooperazione tra MVU e autorità esterne. Tale documento interno descrive il quadro di rilevazione dei dati, ed è stato impostato in considerazione dei dati necessari per il funzionamento di un Sistema di Analisi dei Rischi (Risk Assessment System – RAS) accentrato. Il manuale continuerà ad essere aggiornato prima e dopo il 4 novembre, ed è attualmente in fase di elaborazione un documento pubblico, con pubblicazione prevista nel mese di novembre, che costituirà una guida alle prassi di vigilanza nel MVU, che assicurerà trasparenza per i soggetti vigilati circa i principi di analisi di vigilanza in generale e le ispezioni in loco, previste dalla normativa.

 

  4-   Contributi per le attività di vigilanza.

In conformità del regolamento sul MVU, la BCE imporrà il pagamento di contributi annuali agli enti creditizi presenti in uno Stato membro partecipante (o alle succursali presenti in Stati membri partecipanti facenti capo a enti ubicati in Stati membri non partecipanti). Il 27 maggio è stato pubblicato un paper in public consultation  sulla bozza della Regolamentazione della BCE sui contributi per la vigilanza (Supervisory Fees). La regolamentazione vuole stabilire in che modo la BCE recupererà le spese di vigilanza delle banche dell’Eurosistema, stimando un costo di circa 260 milioni di euro per il 2015. La maggior parte delle banche dovrà contribuire per un ammontare tra gli 0.7 e i 2 milioni di euro l’anno, arrivando fino ai circa 15 milioni che pagheranno le banche di maggiori dimensioni. Il metodo per il calcolo del contributo prevede che l’ammontare annuale dipenda dallo stato dell’organismo vigilato, in modo da riflettere i vari tipi di vigilanza applicati ai diversi istituti. I contributi sono quindi divisi in un ammontare dovuto dai maggiori istituti vigilati e quello dovuto dagli istituti meno significativi, rispettivamente 225 e 45 milioni di euro. Per ogni singola unità il contributo sarà poi costituito da una parte fissa e una variabile, determinata sulla base di totale dell’attivo e il totale del ritorno sull’attivo.

Per i maggiori istituti il contributo varierà circa tra i 150 mila e i 15 milioni di euro, mentre per gli istituti meno significativi il contributo dovrebbe variare tra i 2 mila e i 210 mila euro.

 

  1. LA RACCOLTA DATI

Come considerato all’interno del Manuale di Vigilanza, è chiaro che nell’ambito del processo di revisione prudenziale la metodologia per l’analisi dei rischi e la quantificazione del capitale e della liquidità dipende in ampia misura dalla disponibilità e dalla qualità dei dati di vigilanza disponibili. Sono quindi stati condotti con le ANC tre esercizi pilota per la raccolta di dati, grazie ai quali sono stati individuati considerevoli problemi in termini di comparabilità e qualità dei dati, riconducibili alle differenze tra discipline contabili nazionali e tra coefficienti di liquidità e indicatori del rischio di tasso di interesse.

Per ampliare l’insieme di dati disponibili e permettere dei controlli incrociati sui dati, sono anche state ampliate le fonti dei dati di mercato, includendo dati provenienti da fornitori esterni e le soluzioni disponibili presso la BCE e l’Eurosistema.

  1. Il COMPREHENSIVE ASSESSMENT

Ignazio Angeloni, Direttore di General Financial Stability at the ECB, in una conferenza stampa sul SSM tenutasi a Francoforte il 23 ottobre 2013 , sottolineava l’importanza del Comprehensive Assessment, non solo per la raccolta dei dati, ma come un importante passo per l’Europa nel riparare i danni reputazionali causati dalla crisi, assicurando una maggiore trasparenza sui bilanci bancari.

Riguardo alla metodologia, vogliamo che l’esercizio comprenda tutte le maggiori fonti di rischio. Prima verrà fatto un Supervisory Risk Assessment per cercare di individuare tutti i potenziali fattori di rischio dei bilanci bancari. Questo Assessment sarà condotto con un nuovo sistema basato su una serie di indicatori armonizzati tra le diverse banche, che sono scelti pesando tra i sistemi di supervisione nazionali esistenti. Questo tipo di Risk Assessment, sebbene comune nelle pratiche di supervisione internazionale, viene applicato in modo leggermente diverso per l’autorità di supervisione europea: verranno individuate le migliori esecuzioni tra le varie autorità nazionali, e queste saranno spunto per sviluppare un sistema armonizzato che sfrutti il nuovo meccanismo”

Oltre a una necessaria raccolta di dati per ampliare le attuali serie temporali a disposizione delle autorità di vigilanza, un elemento fondamentale nella preparazione per il MVU è quello di porre maggiore trasparenza nei bilanci delle banche, identificare e sviluppare misure correttive dove si ritenga opportuno, e quindi promuovere una maggiore fiducia nel sistema bancario.

Per far questo, la BCE ha lanciato un Comprehensive Assessment basato su due pilastri fondamentali:

– un’Asset Quality Review (AQR), (di cui già si è parlato in clicca qui e qui ),

– uno stress test, per esaminare la risposta dei bilanci a degli scenari di stress economico. L’11 marzo 2014 è stato pubblicato il manuale  contenente la metodologia specifica per la seconda fase, che dovrà essere completata entro la fine di luglio. Il test prevede ipotesi che vanno a coprire diversi tipi di rischi, inclusi il rischio di credito e di mercato, l’esposizione verso cartolarizzazioni e il rischio sovrano. Per assicurare consistenza, è stato imposto un bilancio statico per tutti e tre gli anni dello scenario stressato. Lo scenario avverso riflette i rischi sistemici che sono al giorno d’oggi ritenuti la maggior causa di preoccupazione per la stabilità finanziaria dell’Eurozona. In particolare vi sono quattro categorie di rischio che permettono di dare un’idea della severità del test: un aumento nello yield dei bond globali, amplificato da un brusco peggioramento della valutazione dei rischi, specialmente sui mercati emergenti; un peggioramento della qualità del credito di quei paesi che già presentano una debole domanda; uno stallo nella politica di riforme, che diminuisca la fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche; e infine la mancanza di operazioni di messa in sicurezza dei bilanci bancari, laddove le banche non siano più obbligate a mantenere finanziamenti sostenibili dal mercato.

Mentre la soglia patrimoniale per lo scenario di base è fissata all’8% del CET1, per lo scenario avverso si applicherà una soglia del 5.5%. L’orizzonte temporale sarà di tre anni, dal dicembre 2013 al dicembre 2016.

In caso di carenze patrimoniali, le banche interessate dovranno presentare piani di ricapitalizzazione in cui si precisano le soluzioni individuate. A partire dalla pubblicazione dei risultati, il prossimo ottobre, queste carenze dovrebbero essere colmate entro sei mesi, mentre quelle individuate nello scenario avverso potranno essere colmate sanate entro nove mesi.

Sarà inoltre di particolare importanza assicurare la qualità dei dati raccolti durante l’Assessment, in modo da salvaguardare l’integrità e la confrontabilità dei risultati e garantire che tutte le istituzioni e le nazioni saranno trattate alla pari. A questo fine, è stata stabilita una struttura basata su tre diversi livelli di controllo di qualità:

i-             i team di ispezione delle ANC, composti da supervisori e auditor, responsabili di validare la qualità dei dati che saranno sottomessi;

ii-            i team di controllo qualità e assistenza tecnica interni alle ANC, che condurranno ulteriori controlli e validazioni tra le banche delle corrispettive giurisdizioni;

iii-           l’ufficio centrale di project management della BCE e i team nazionali revisioneranno i dati sottomessi da ogni nazione, e porteranno anche avanti controlli e analisi tra i risultati forniti dalle diverse nazioni.

La cooperazione tra queste parti contribuirà significativamente ad assicurare consistenza nell’applicazione della metodologia comune, obiettivo fondamentale dell’esercizio.

SFIDE FUTURE

La presidente del Consiglio di vigilanza Danièle Nouy, nel discorso tenuto a Vienna il 12 maggio scorso, in occasione della Conferenza Economica dell’OeNB [8], si è mostrata soddisfatta dei risultati ottenuti riguardo l’implementazione del MVU negli ultimi sei mesi. Ricorda però che molto rimane ancora da fare, e in particolare le due pietre miliari: finalizzare il modello di vigilanza, e assumere persone competenti per i ruoli di supervisori.

La sfida a lungo termine sarà quella di attuare una vigilanza da una prospettiva realmente europea, nella quale i diversi GVU, formati da persone con diversi background, collaboreranno sfruttando la loro esperienza locale a livello centrale. Idealmente la regolamentazione bancaria europea dovrebbe essere completamente armonizzata, ed è per questo che la presidente Nouy è particolarmente favorevole all’adozione di un unico regolamento.

 

Share

I commenti per questo post sono chiusi