Banca d’Italia: Pubblicato nuovo aggiornamento del Bolettino Economico

Apr 21 2017

La Banca d’Italia ha pubblicato l’aggiornamento trimestrale del Bollettino Economico. Il documento fornisce informazioni sull’andamento dell’economia italiana – inquadrandolo nel più generale contesto economico internazionale e dell’area dell’euro – nei suoi aspetti più rilevanti: economia reale, conti pubblici, attività delle banche, mercati finanziari. Le dinamiche principali emerse dall’analisi sono i seguenti:

  • La crescita globale si rafforza ma l’incertezza rimane elevata. Le prospettive di ripresa globale si stanno rafforzando, anche grazie al contributo delle politiche espansive nelle principali aree. Le condizioni dei mercati finanziari sono complessivamente distese. Resta però elevata l’incertezza sul futuro orientamento delle politiche economiche; potrebbero conseguirne ripercussioni negative sulle valutazioni degli investitori e sulla volatilità dei mercati finanziari, con rischi per le prospettive dell’economia.
  • Nell’area dell’euro sono saliti i rendimenti a lungo termine. I tassi di interesse a lungo termine sono aumentati nell’area dell’euro, sospinti da aspettative di rafforzamento delle condizioni cicliche, ma anche da un incremento dei premi per il rischio sovrano, che hanno risentito dell’acuirsi dell’incertezza.
  • In Italia la ripresa prosegue a ritmi moderati. Nei primi tre mesi dell’anno l’economia italiana avrebbe continuato a espandersi in una misura valutabile attorno allo 0,2 per cento rispetto al trimestre precedente, pur con alcuni rischi al ribasso. La crescita dell’attività nel settore dei servizi avrebbe più che compensato l’indebolimento della manifattura. Sono aumentati i giudizi positivi espressi dalle imprese circa la situazione economica corrente. Le intenzioni di investimento e le prospettive relative agli ordini esteri sono favorevoli. I dati più recenti segnalano una prosecuzione della ripresa dell’occupazione. Il credito al settore privato continua a espandersi, con un rafforzamento dei prestiti alle famiglie. La qualità del credito migliora, riflettendo il miglioramento della congiuntura economica.
  • L’inflazione risale ma la dinamica di fondo resta debole. Nei primi tre mesi dell’anno l’inflazione è risalita sia nell’area dell’euro sia in Italia. L’aumento è attribuibile alle componenti più volatili (beni energetici e alimentari); non si è tradotto finora in un innalzamento delle previsioni sulla dinamica dei prezzi oltre l’anno in corso, a seguito delle ancora deboli prospettive sull’andamento dei salari in molti paesi. Il Consiglio direttivo della BCE ha confermato che un grado molto elevato di espansione monetaria resta necessario per il consolidamento del rialzo dell’inflazione nel medio termine.
  • Le esportazioni sono cresciute, alimentando il surplus corrente. Gli scambi con l’estero dell’Italia hanno tratto beneficio dal miglioramento della congiuntura globale ed europea. Le esportazioni sono cresciute, trainate soprattutto dall’espansione dei mercati della UE; secondo i sondaggi le prospettive relative agli ordini esteri sono favorevoli. Il surplus del conto corrente della bilancia dei pagamenti ha raggiunto nel 2016 il 2,6 per cento del PIL e sta contribuendo in misura rilevante al riassorbimento della posizione debitoria netta del Paese con l’estero, scesa al 14,9 per cento del prodotto (dal 25,3 della fine del 2013).
  • L’occupazione aumenta. Nel quarto trimestre del 2016 sono aumentati sia gli occupati totali, che avevano subito una battuta d’arresto nei tre mesi precedenti, sia le ore lavorate. Complessivamente il numero di occupati è cresciuto del 2,7 per cento nell’ultimo triennio, rimanendo tuttavia ancora inferiore dell’1,3 per cento rispetto all’avvio della crisi globale. Nello stesso periodo le ore lavorate sono salite del 3,4 per cento; erano scese marcatamente durante la recessione a causa del forte utilizzo della Cassa integrazione guadagni, del minor ricorso agli straordinari e della ricomposizione dell’occupazione verso impieghi a orario ridotto; rimangono ancora inferiori di circa il 5 per cento rispetto alla fine del 2008. Le indicazioni congiunturali più aggiornate sono coerenti con una prosecuzione della ripresa dell’occupazione nella prima parte del 2017. Nella media del primo bimestre dell’anno il tasso di disoccupazione è sceso all’11,7 per cento.

Bollettino Economico n. 2 – 2017

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