I sottoscrittori di fondi comuni italiani – Aggiornamento 2015
di Alessandro Rota e Riccardo Morassut

Mag 19 2016
I sottoscrittori di fondi comuni italiani – Aggiornamento 2015  di Alessandro Rota e Riccardo Morassut

 Partecipazione al mercato dei fondi 

• Tra il 2002 e il 2005 il totale dei sottoscrittori di fondi comuni  italiani si è mantenuto sopra i 9 milioni, per poi ridursi fino al 2012 in parallelo con l’andamento negativo della raccolta netta. Dal 2013 la ripresa dei flussi si è accompagnata ad un incremento dei sottoscrittori il cui numero complessivo a fine 2015 si attesta a 6,4 milioni.

• Negli anni l’incidenza del numero dei sottoscrittori sul totale della popolazione italiana residente (partecipazione) è passata dal 17% del periodo 2002-2003 al minimo del 9% del 2012. Successivamente la ripresa delle sottoscrizioni ne ha riportato il valore attorno al 10,5%.

• Con riferimento alla distribuzione del patrimonio, si evidenzia un’elevata concentrazione nei quantili più elevati: il 10% dei soggetti sottoscrittori più ricchi detiene quasi la metà del patrimonio complessivo; metà dei sottoscrittori investe meno di 14.707 euro (patrimonio mediano).

Caratteristiche anagrafiche dei sottoscrittori 

•Si assiste a un lento ma costante calo della proporzione degli uomini a favore delle donne, che nel 2015rappresentano quasi il 46% dei sottoscrittori.

• L’età media dei sottoscrittori a fine 2015 è di 59 anni. La quota dei sottoscrittori di età compresa tra i 26 e i 35 anni è scesa dal 15% al 7%, quella degli investitori più anziani (oltre i 75 anni) è invece cresciuta passando dal 9% al 18%.

• Il 6% degli individui di età compresa tra i 26 e i 35 anni investe in fondi, valore che sale al 10% (36-45 anni) e poi al 14% (46-55 anni) per attestarsi al 19% a partire dai 65 anni.

Distribuzione geografica

• Su tutto il periodo di rilevazione la distribuzione dei sottoscrittori nelle cinque macro aree del Paese è stabile: il 65% circa degli investitori risiede al Nord, il 18% nel Centro, e il restante 17% nel Sud e nelle Isole.

• A fine 2015 i livelli di partecipazione regionale più alti si registrano in Emilia-Romagna (16,2%), Liguria (15,8%) e Lombardia (15,7%); questi valori calano a mano a mano che ci si sposta verso Sud.

• La partecipazione su scala regionale risulta correlata con il livello di penetrazione dei canali distributivi.

Scelte allocative e modalità di investimento 

• Nel corso del tempo l’incidenza dell’investimento nel comparto azionario e nei fondi bilanciati ha subito una progressiva erosione: a fine 2015, l’8% e il 4% dei sottoscrittori concentrava i propri investimenti su questi due segmenti.

• I fondi flessibili hanno registrato la dinamica di crescita più pronunciata e oggi rappresentano la scelta principale del 36% dei sottoscrittori, superando per la prima volta i fondi obbligazionari. Questi ultimi sono stati da sempre molto presenti nelle scelte degli investitori italiano toccando punte superiori al 40% dei sottoscrittori. Le percentuali raggiunte negli ultimi anni dai fondi obbligazionari e flessibili sono collegate al crescente successo riscosso dai fondi  target date .

• Per quanto riguarda le modalità di sottoscrizione, il 70% dei sottoscrittori predilige il versamento unico (Pic); tuttavia, nel corso degli anni il numero di sottoscrittori che ha fatto riscorso in via esclusiva ai piani di accumulo (Pac) è cresciuto e rappresenta a fine 2015 il 18%.

• La maggior parte dei sottoscrittori di fondi italiani sottoscrive attraverso il canale bancario (93% a fine 2015), mentre la rimanente proporzione si è affidata alle reti di promotori finanziari.

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