Le quattro scommesse di bitcoin
di Emilio Barucci

Dic 23 2017
Le quattro scommesse di bitcoin  di Emilio Barucci

Bitcoin mania. Al tempo di internet e dei social network le bolle corrono veloci: il valore di un bitcoin è passato da 1.000 dollari di inizio gennaio a circa 17.000 dei nostri giorni. Il bello è che di fronte alla domanda quanto vale un bitcoin? … Nessuno sa dare una risposta.

E’ un po’ curioso che mentre si discute in modo scomposto – senza peraltro venirne a capo –  su un fatto molto grave come le ‘‘sole’’ rifilate dalle banche ai risparmiatori, la vicenda bitcoin venga vista con indulgenza, quasi come una innocua scommessa calcistica. Il fenomeno in realtà è serio. Oramai il mondo bitcoin vale 250 miliardi di dollari a livello mondiale (dieci volte gli aiuti di stato alle banche italiane) e riguarda alcune decine di milioni di persone. Non si scappa, i casi sono due: o si tratta di una bolla che si autoalimenta ed è destinata a scoppiare, o di uno dei rari casi nella storia dell’umanità di corsa all’oro: chi primo arriva si fa ricco.

Cerchiamo di capire il perché di questa corsa e le scommesse che porta con sé.

Il bitcoin è una moneta, come l’euro e il dollaro, in quanto può essere utilizzata come mezzo di pagamento in transazioni che vengono effettuate su una piattaforma digitale chiamata blockchain. Per avere accesso a questo circuito occorre cambiare gli euro (o altra valuta) in bitcoin, operazione che può essere fatta tramite un cambia valuta su internet. Si tratta dunque di una moneta che esiste solo nel mondo digitale (criptovaluta). Le transazioni sulla blockchain vengono validate dai nodi della rete (minatori) che risolvendo un complicato problema matematico, utilizzando computer potentissimi e un’enorme quantità di energia elettrica (pari a quella consumata dall’Irlanda ad oggi), certificano la loro validità andando a verificare il possesso dei bitcoin e registrando il trasferimento. Tutto sotto condizione di anonimato dei soggetti coinvolti che vengono identificati con un codice. Il sistema di validazione da parte dei minatori permette di costruire la fiducia tra i contraenti e crea le condizioni per dare corso ad uno scambio.

La credibilità rappresenta la prima scommessa: che il sistema della blockchain sia a prova di manipolazione. Fino ad adesso la blockchain è stata popolata da molti minatori ma stanno emergendo grandi attori che svolgono un ruolo preminente nel processo di validazione. Cosa succede se questi assumeranno comportamenti non neutrali? Anche l’anonimità può mettere a rischio questo sistema che infatti è utilizzato correntemente per operazioni di natura dubbia (hackeraggio compreso). L’integrità e la solidità del sistema sono due punti critici.

Dove risiede il valore del bitcoin? Nella fiducia che questo strumento verrà utilizzato in futuro come mezzo di pagamento. Qui viene il problema vero per capire il suo valore. Le banconote che abbiamo oggi nel portafoglio hanno un valore in quanto sappiamo che le potremo usare domani per acquistare il pranzo. Questo è dovuto al fatto che la banca centrale assegna alla moneta la caratteristica di essere ‘‘corso legale’’: per legge non può essere rifiutata per estinguere le obbligazioni pecuniarie. Il bitcoin non gode di questa caratteristica e nasce proprio dalla volontà dei partecipanti alla blockchain di sfuggire alle maglie della banca centrale.

Banalmente se i bitcoin mi permetteranno di acquistare beni e servizi in futuro sulla blockchain allora hanno un valore in termini di moneta corrente. Questa è la seconda scommessa: che i bitcoin e la blockchain saranno usati in futuro per effettuare transazioni. Difficile da dire. Ad oggi le transazioni che usano bitcoin come strumento di pagamento sono in numero insignificante, il meccanismo della blockchain è infatti inefficiente e estremamente costoso rispetto a quelli utilizzati correntemente.

La corsa dei bitcoin è dovuta anche al processo con cui vengono generati i bitcoin. Il meccanismo è geniale e consiste nel generare bitcoin come ricompensa nel momento in cui un minatore valida una transazione. Questo ha portato ad un processo che si autoalimenta: i nodi hanno interesse a validare le transazioni in quanto così ottengono bitcoin e diventano ricchi (in moneta virtuale). La crescita del valore dei bitcoin è dovuta al fatto che la ricompensa per la validazione di una transazione diminuisce nel tempo (si dimezza ogni quattro anni), e la quantità complessiva di bitcoin che sarà emessa di qui a cento venti anni è fissata a priori in 21 milioni, ad oggi ne sono già stati messi circa 17. La ricompensa per la validazione dei nodi diminuirà in modo vertiginoso, questo da un lato rende gli attuali bitcoin molto pregiati in previsione dell’estinzione di nuovi bitcoin (una sorta di oro digitale), dall’altro lato se la ricompensa diminuisce può venir meno ‘‘l’olio’’ che facilita il processo di validazione. La terza scommessa è appunto cosa succederà se nessuno avrà più interesse a validare le transazioni? Nessuno lo sa.

Abbiamo infine una scommessa più di fondo: siamo davvero interessati ad una moneta che sfugga completamente al controllo delle autorità monetarie che usano la quantità di moneta per gestire il ciclo economico? Difficile pensare che questo sia realistico e auspicabile.

Bitcoin porta con sé almeno queste quattro scommesse. Difficile credere che le possa vincere in modo convincente e di sicuro meritano una attenta valutazione da parte di una persona che voglia partecipare alla grande abbuffata virtuale.

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