AIFIRM risponde al Comitato di Basilea sul documento “Revisions to the minimum capital requirements for market risk”
di Luca Lotti, Marco Bianchetti e Umberto Cherubini

Giu 29 2018
AIFIRM risponde al Comitato di Basilea sul documento “Revisions to the minimum capital requirements for market risk”  di  Luca Lotti, Marco Bianchetti e Umberto Cherubini

AIFIRM (Associazione Italiana Financial Industry Risk Managers), tramite la propria Commissione Rischi di Mercato, ha risposto alla consultazione proposta dal Comitato di Basilea sulla revisione dei requisiti minimi di capitale per il rischio di mercato.

Il documento “Revisions to the minimum capital requirements for market risk”, posto in consultazione dal Comitato di Basilea dal 22 marzo al 20 giugno 2018, rappresenta un passaggio fondamentale nella ridefinizione delle regole internazionali volte a prevenire problemi analoghi a quelli verificatisi nel corso della crisi del 2007-2008 e, più in generale, a garantire una gestione più robusta dei rischi di mercato assunti dalle banche, rafforzandone la capacità di resistere a periodi di stress finanziario. Il contesto, infatti, è quello dei passaggi conclusivi per la finalizzazione del nuovo framework sui rischi di mercato, che prende le mosse da una revisione del discrimine tra portafoglio bancario e portafoglio di negoziazione e prevede tre alternative per le banche:

  • l’approccio dei modelli interni, con un significativo innalzamento dei requisiti in termini di capacità dei modelli di cogliere tutti i fattori di rischio che concorrono alla determinazione dei profitti e del Profit&Loss
  • un approccio standardizzato interamente nuovo, basato sulle sensitivity prodotte dai modelli di pricing utilizzati dalla banca
  • un approccio standardizzato semplificato, riservato alle banche con attività di negoziazione meno complesse.

I commenti formulati da AIFIRM, sostanzialmente allineati con quelli formulati da altre realtà dell’industria finanziaria, si focalizzano sui temi ancora oggetto di affinamento, tra cui:

  • la proposta di revisione degli scenari di correlazione fra i fattori di rischio e la modifica dei requisiti per il trattamento degli strumenti finanziari non lineari nell’ambito del nuovo metodo standardizzato, tipicamente utilizzato dalle banche piccole e medie,
  • una gestione più efficiente del test di attribuzione del Profit&Loss, che autorizza il metodo basato sui modelli interni tipicamente utilizzato dalle grandi banche.

Più in dettaglio, in relazione agli scenari di correlazione, AIFIRM ha evidenziato come le modifiche proposte nel documento di consultazione rappresentino una soluzione ragionevole ai problemi che erano stati rilevati, migliorando almeno in parte la coerenza dello scenario di “basse correlazioni” con quanto potrebbe essere effettivamente osservato in scenari di stress reali. Era stato infatti osservato che la regola precedentemente prevista per modificare le correlazioni tendeva a produrre valori di correlazione troppo bassi per fattori di rischio che tendono ad essere empiricamente molto correlati, quali ad esempio tassi d’interesse riferiti a tenor adiacenti della stessa curva.

Nell’ambito delle modifiche proposte al trattamento degli strumenti non lineari, AIFIRM ha commentato, come richiesto dal Comitato, i pregi e i limiti di due soluzioni alternative per la l’applicazione di scenari coerenti all’interno dello stesso raggruppamento (“bucket”) di fattori di rischio. E’ stata inoltre evidenziata una caratteristica delle formule previste nel nuovo approccio standardizzato che potrebbe, sotto talune condizioni, produrre dei “cliff effect”, intesi come forti variazioni dei risultati a fronte di variazioni apparentemente non significative delle posizioni di rischio.

Nell’ambito delle osservazioni sul test di attribuzione del Profit&Loss, AIFIRM ha sottolineato l’importanza di garantire meccanismi che consentano una gestione graduale delle eccezioni rilevate nell’ambito del test. L’introduzione di un approccio “a semaforo”, che prevede tre zone (“zona verde”, “zona gialla”, “zona “rossa”) invece di un approccio puramente “binario” (test superato o non superato), rappresenta un importante miglioramento in tale ambito, tuttavia sarebbe auspicabile consentire ad un desk che ha fallito il test, entrando in “zona rossa”, di ritornare in “zona gialla” se soddisfa i corrispondenti requisiti, pur non avendo raggiunto quelli della “zona verde”.

Per quanto riguarda l’approccio semplificato proposto dal Comitato di Basilea, basato sulla ricalibrazione delle regole di Basilea II sul rischio di mercato, AIFIRM auspica la possibilità di applicazione di tale approccio ad un ampio insieme di banche che non presentano particolari livelli di rilevanza e complessità dell’attività di trading.

AIFIRM auspica che il confronto fra regolatori e industria finanziaria proceda, per arrivare a delle regole internazionali sulla gestione dei rischi efficaci nel proteggere sia le banche che gli investitori ed i risparmiatori dagli effetti negativi di nuove possibili crisi finanziarie.

 

Riferimenti:

BIS: Revisions to the minimum capital requirements for market risks (PDF) 

Basel Committee: revisions to minimum capital requirements for market risk (Finriskalert News)

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