Il sistema di valutazione delle SIFIs
di Stefano Corsaro

Dic 16 2014
Il sistema di valutazione delle SIFIs <small><small><I>di Stefano Corsaro </I></small></small>

‘Istituzioni finanziarie il cui cattivo funzionamento o disordinato fallimento, a causa della [loro] dimensione, complessità e interconnessione sistemica, potrebbe causare un significativo disturbo al più vasto sistema finanziario e all’attività economica’. Questa è la (generica) definizione di Systemically Important Financial Institutions (SIFIs) proposta dal Financial Stability Board (FSB) nel 2010, sulla base della definizione data dallo stesso consesso di rischio sistemico (FSB, 2014a; Bongini e Nieri, 2014).

Il ruolo giocato dalle SIFis e le peculiarità connesse alle loro ‘dimensioni, complessità e interconnessioni’ spiegano la necessità di una regolamentazione dedicata. Le quote di mercato degli istituti sistemici sono quasi raddoppiate nel primo decennio del secolo e i loro attivi sono spesso cresciuti più velocemente del PIL dei paesi in cui operano. L’idea che tali istituzioni fossero ‘too big too fail’ ha generato un implicito incentivo a comportamenti di ‘azzardo morale’ e falsato la competizione con le altre istituzioni finanziarie. Le conseguenze negative delle azioni intraprese non vengono solitamente pagate dalle SIFIs: ciò è vero anche per istituzioni non di importanza sistemica, ma le esternalità per l’intero sistema derivanti da queste ultime sono indubbiamente più significative e spesso sono i contribuenti a doverne sopportare i costi (Bongini e Nieri, 2014; Weistroffer, 2011).

I possibili approcci alla regolamentazione delle istituzioni sistemiche sono diversi: eliminare le esternalità (creando infrastrutture funzionanti, garantendo che solo i creditori portino il peso di un’eventuale salvataggio, ideando un meccanismo di risoluzione che mantenga in vita la SIFI); far pagare per le esternalità (ad esempio, richiedendo quantità aggiuntive di capitale e liquidità o diminuendo la leva); abolire le SIFIs (limitandone la dimensione e frammentando le istituzioni esistenti). L’approccio intrapreso da FSB e Comitato di Basilea esclude l’ultima strada e si concentra su un insieme di regole volte a migliorare la supervisione, creare norme per la soluzione ordinata di crisi, prevedere cuscinetti di capitale aggiuntivi (Weistroffer, 2011; FSB, 2014). Tali obiettivi sono perseguiti in stretta collaborazione col G20, che nel 2009 ha creato il FSB allo scopo di riformare il sistema finanziario internazionale (si veda, da ultimo: G20, 2014).

1. Come si valutano le SIFIs

Il sistema di valutazione ideato dal FSB si basa su cinque categorie e cinque classi di rilevanza sistemica: la complessità del metodo è dovuta al riconoscimento che solo più dimensioni sono in grado di rivelare l’importanza sistemica di un’istituzione finanziaria (Bongini e Nieri, 2014).

Le categorie di riferimento sono: dimensione, operatività inter-giurisdizionale, interconnessione, sostituibilità, complessità. Tutte le categorie hanno un peso relativo del 20%; ad eccezione della prima, le altre sono suddivise in due o tre indicatori, che all’interno della stessa categoria hanno il medesimo peso (BCBS, 2014; Bongini e Nieri, 2014).

Categoria Indicatore Peso relativo
Dimensione Esposizione totale 20%
Operatività inter – giurisdizionale Attività inter-giurisdizionali 10%
Passività inter-giurisdizionali 10%
Interconnessione Attività verso altre società finanziarie 6,66%
Passività verso altre società finanziarie 6,66%
Indice della provvista all’ingrosso 6,66%
Sostituibilità Attività in custodia 6,66%
Pagamenti compensati e regolati mediante sistemi di pagamento 6,66%
Valore delle transazioni sottoscritte nei mercati obbligazionari e azionari 6,66%
Complessità Valore nozionale dei derivati OTC 6,66%
Attività di livello 3 6,66%
Attività detenute per la negoziazione e per la vendita 6,66%

Fonte: BIS

La dimensione dell’istituzione non è stata calcolata in base alla capitalizzazione di mercato, ma sulla base della definizione di esposizione totale presentata dal Comitato di Basilea nell’ambito dell’analisi sulla leva finanziaria: l’obiettivo è la comprensione di elementi non di bilancio. Il calcolo di attività e passività inter-giurisdizionali è giustificato dall’idea che le istituzioni attive oltreconfine siano un pericolo maggiore per la stabilità internazionale rispetto a quelle domestiche (la cui vigilanza è infatti lasciata interamente alle autorità nazionali). La quota di attività verso altre società finanziarie è utilizzata per prevedere il coinvolgimento in un evento di rilevanza sistemica; la quota di passività è invece considerata per tenere conto del possibile ruolo nello scoppio di un evento sistemico. Gli indicatori della categoria ‘sostituibilità (come operatore di mercato e fornitore di servizi)’ hanno lo scopo di valutare quali quote di mercato della banca siano da considerare sistemicamente rilevanti. La valutazione di derivati OTC, attività di livello 3 e attività AFS e HFT si basa sulla convinzione che la presenza di tali assets renda un’istituzione in procinto di fallire più difficile da salvare tramite piani di risoluzione (Weistroffer, 2011).

Il peso di ogni indicatore è calcolato rapportando il valore della banca al totale del campione, moltiplicato per 10000 e ponderando il risultato per il peso relativo dell’indicatore stesso. Il risultato è espresso in punti base; la categoria ‘sostituibilità’ ha un tetto di 500 punti base. Il campione di riferimento è composto dalle 75 banche di maggiore dimensione (calcolata sul valore dell’esposizione totale), dalle banche che nell’anno precedente facevano parte del gruppo delle Global Systemically Important Banks (G-SIBs) e dalle banche aggiunte (anno per anno) dalle autorità nazionali. In casi eccezionali, il risultato ottenuto tramite questo processo può essere modificato per tenere conto di variabili quantitative e qualitative non considerate dai 12 indicatori proposti, oppure di una serie di indicatori supplementari standardizzati forniti dal Comitato di Basilea (BCBS, 2013; BCBS, 2014).

I risultati ottenuti vengono analizzati secondo una suddivisione in classi di riferimento. Valori fino a 130 punti escludono la banca dall’inclusione nella lista delle G-SIBs e dall’obbligo di detenere quantità aggiuntive di capitale. Al di sopra di questo livello, sono previste cinque classi di 100 punti base, sino a un massimo di 629 punti. Ad ogni classe corrisponde un ammontare di capitale extra (higher loss absorbency (HLA) requirement) di tipo CET1, compreso tra l’1% e il 3,5%. Tale requisito addizionale, che va ad aggiungersi agli altri cuscinetti previsti dalle norme di Basilea 3, è da considerarsi come requisito minimo: le autorità nazionali possono infatti decidere di imporre quote maggiori. La quinta classe è attualmente vuota: se qualche banca rientrasse nei valori dell’ultima fascia, verrebbe automaticamente creata una classe superiore al fine di mantenere l’incentivo per gli istituti a non aumentare la propria importanza sistemica.

I requisiti addizionali di capitale si applicheranno per un quarto a partire dal 2016, con aumenti annuali del 25% e piena applicazione dal 2019 (BCBS, 2011; BCBS, 2013; BCBS, 2014).

Classe di riferimento Punteggio Requisiti addizionali di capitale
1 130 – 229 +1,0 % CET1
2 230 – 329 +1,5 % CET1
3 330 – 429 +2,0 % CET1
4 430 – 529 +2,5 % CET1
5 530 – 629 +3,5 % CET1

Fonte: BIS

La lista delle istituzioni finanziarie di importanza sistemica è aggiornata ogni anno a partire dal 2011: l’ultima, pubblicata a novembre, comprende 30 banche, in aumento rispetto alle 29 del 2013: solo due banche fanno parte della quarta classe, 18 si trovano nella prima fascia. Per la prima volta, la lista avrà valore vincolante per l’applicazione (parziale) dei requisiti aggiuntivi di capitale. Le banche che saranno aggiunte all’elenco in futuro avranno 16 mesi per conformarsi ai requisiti richiesti (esempio: inclusione tra le G-SIBs nel novembre 2015: applicazione delle regole dal primo gennaio 2017) (FSB, 2014b; Alonso et al., 2014).

2. Una valutazione

Dimensione, complessità e interconnessione sistemica delle SIFIs non sono soltanto pericoli per la stabilità del sistema finanziario e per l’economia reale: vi sono anche vantaggi, di cui si deve tener conto nella stesura e implementazione delle nuove norme. La diversificazione in termini geografici del rischio limita il potenziale sistemico delle esposizioni stesse; le SIFIs hanno limitato gli effetti della attuale crisi acquisendo banche in difficoltà; le SIFIs favoriscono pagamenti internazionali e liquidazioni transfrontaliere, con conseguenze positive per l’economia reale e l’allocazione di capitali. Soffermandosi sul solo parametro dimensionale, le banche di medie dimensioni potrebbero finanche risultare più pericolose di quelle di maggiore dimensione, in quanto la loro importanza sistemica potrebbe non risultare chiara sino al fallimento dell’istituzione.

In merito alla valutazione delle SIFIs, si rendono necessari cambiamenti normativi riguardo all’interconnessione, che dovrebbe considerare anche le esposizioni verso il sistema non bancario e verso gli stati nazionali e la sostituibilità, che dovrebbe valutare i rischi del fallimento dell’istituzione piuttosto che la sola quota di mercato (Bongini e Nieri, 2014; Weistroffer, 2011). Nonostante non sia possibile analizzare pienamente l’efficacia delle nuove regole sino a una prossima crisi, è innegabile che gli indicatori utilizzati e i requisiti di capitale addizionale richiesti abbiano contribuito a rendere più stabili le SIFIs e il sistema finanziario in generale. I requisiti di capitale sono stati decisamente aumentati: rispetto allo scoppio della crisi, essi sono aumentati di 7 volte per il complesso delle banche e di 10 volte per le banche sistemiche. Tra il 2011 e il 2013 il deficit aggregato di capitale di queste ultime è diminuito da 115 a 15 miliardi di euro. Tra il 2006 e il 2013, i titoli detenuti dalle SIFIs per attività di negoziazione si sono dimezzati, mentre hanno aumentato i crediti alla clientela e la loro liquidità.

Buona parte delle modifiche della regolamentazione è stata portata a termine, in futuro l’attenzione si sposterà sull’attività di sorveglianza e sull’implementazione; rimane però aperto il tema della capacità delle banche di dimensione elevata di avere una elevata loss absorbency capacity (LAC). Il tema è attualmente in discussione e i risultati verranno presentati alla fine del prossimo anno (Carney, 2014; FSB, 2014c).

La definizione ‘istituzioni finanziarie di importanza sistemica’ si adatta non solo alle banche, ma anche a istituzioni sponsorizzate dai governi (si pensi a Fannie Mae e Freddie Mac), hedge funds, infrastrutture di mercato e assicurazioni. Progressi sono stati compiuti per le assicurazioni, con la stesura di una lista di 9 Global Systemically Important Insurers (G-SIIs) e la previsione di completare le modifiche regolamentari nel 2017, così da renderle vincolanti dal 2019. Per gli altri attori non sono state approvate previsioni specifiche, nonostante il loro indubbio contributo al corretto funzionamento del sistema; il pericolo è dunque che il rischio sistemico possa ripresentarsi in mercati e settori dell’intermediazione non adeguatamente presidiati. Gli accordi già raggiunti in ambito bancario potrebbero rappresentare la base di partenza per applicare controlli anche a tali ambiti: l’obiettivo dovrà essere anche in questo caso quello di garantire la risoluzione o la ristrutturazione senza causare la distruzione del sistema finanziario (Weistroffer, 2011; FSB, 2014d).

L’efficacia delle misure descritte, infine, dipende dalla volontà politica degli stati in cui si trovano le G-SIBs, in quanto il FSB e il Comitato di Basilea non hanno poteri legiferanti, nonché  dall’interazione con le istituzioni di importanza sistemica domestiche (Bongini e Nieri, 2014).

Bibliografia

Alonso, Tatiana, Maria Abascal, Lucia Pacheco Rodriguez, Arturo Fraile Izquierdo. 2014 G-SIFIS list: few changes but finally binding for G-SIB capital purposes. Regulation Flash. BBVA research. 7th November. 2014.

Basel Committee on Banking Supervision (BCBS). Global systemically important banks: assessment methodology and the additional loss absorbency requirement. Rules text. Bank for International Settlement. Novembre. 2011.

Basel Committee on Banking Supervision (BCBS). Global systemically important banks: updated assessment methodology and the higher loss absorbency requirement. Bank for International Settlement. Luglio. 2013.

Basel Committee on Banking Supervision (BCBS). The G–SIB assessment methodology –  score calculation. Bank for International Settlement. Novembre. 2014.

Bongini, Paola e Laura Nieri. Identifying and regulating Systemically Important Financial Institutions. Economic Notes by Banca Monte dei Paschi di Siena SpA, vol. 43, pp. 39–62, n. 1. 2014.

Carney, Mark. The future of financial reform. Speech. Monetary Authority of Singapore Lecture. November. 2014.

Financial Stability Board (FSB). Addressing SIFIs. 2014a.

Financial Stability Board (FSB). Adequacy of loss-absorbing capacity of global systemically important banks in resolution. Consultative document. 10th November. 2014c.

Financial Stability Board (FSB). 2014 update of list of global systemically important banks (G-SIBs). 6th November. 2014b.

Financial Stability Board (FSB). 2014 update of list of global systemically important insurers (G-SIIs). 6th November. 2014d.

G20. G20 Leaders’ communiqué. Brisbane Summit, 15-16 November 2014. 2014.

Weistroffer, Christian. Identifying systemically important financial institutions (SIFIs). Deutsche Bank research. Current Issues. 2011.

 

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