Solvency II: avviata consultazione EIOPA sulla formula standard per il calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità

Dic 08 2016

L’EIOPA ha pubblicato un documento di consultazione riguardante la revisione di specifici articoli del regolamento delegato di Solvency II. In particolare, il documento si concentra sulla formula standard per il calcolo del requisito patrimoniale di solvibilità (SCR). Tale documento di consultazione rappresenta il primo passo dell’EIOPA per la preparazione della risposta alla Call for Advice da parte della Commissione europea nel luglio 2016.

Con questa consultazione l’EIOPA avvia un importante processo di revisione della disciplina Solvency II come previsto nella Direttiva e nei suoi Atti Delegati. Gli obiettivi di tale processo – nell’ambito dell’SCR – sono di garantire un regime proporzionale, robusto e sensibile al rischio.

Data la fase iniziale del processo di revisione, il documento non contiene delle proposte di modifica alle politiche in essere, che saranno invece discusse con le parti interessate nel corso del 2017. Il Parere Finale sarà presentato alla Commissione Europea entro il febbraio 2018.

La consultazione avrà termine il 3 marzo 2017

Comunicato stampa
Documento di consultazione

EBA: bassa redditività e NPL i maggiori rischi per il sistema bancario UE

Dic 08 2016

L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato il nuovo Report sui rischi e le vulnerabilità del settore bancario europeo. La relazione è accompagnata dall’esercizio di trasparenza per il 2016, che fornisce i dati di bilancio principali per 131 banche europee.

Sebbene, nel complesso, le banche abbiano ulteriormente rafforzato la loro situazione patrimoniale, il permanere di alti livelli di crediti deteriorati (NPL) e la bassa redditività rappresentano le sfide principali per il settore bancario. In particolare, le principali dinamiche evidenziate nel documento sono le seguenti:

– Continua il rafforzamento della solvibilità delle banche europee avviato nel 2011. Il rapporto Common Equity 1 (CET1), calcolato in via transitoria, è aumentato di 80 punti base tra giugno 2015 e giugno 2016, ed è pari al 13,6%, mentre – nello stesso periodo – il rapporto CET1 fully loaded è passato dal 12,1% al 13,2%;

– La quota di NPL è scesa al 5,4% nella seconda metà del 2016 (era pari al 6,5% alla fine del 2014). Anche se ci sono segni di potenziali miglioramenti, la qualità dei portafogli creditizi è ancora bassa rispetto ai dati storici e agli altri mercati. Esistono, inoltre, differenze marcate anche tra i diversi paesi europei, con più di un terzo delle giurisdizioni UE che mostra rapporti NPL superiori al 10%;

– Le banche UE hanno riportato un rendimento medio del capitale proprio (ROE) del 5,7% a giugno 2016, in calo di oltre 100 punti base rispetto a giugno 2015. La riduzione della redditività è stato guidato da un calo del margine di intermediazione totale del 8,8%. La redditività rimane una fonte di preoccupazione per il sistema bancario europeo, confermata dal fatto che il ROE rimane al di sotto del costo del capitale sostenuto dalle banche (CoE).

– I rischi connessi alla digitalizzazione sono in aumento. In questo contesto, le autorità di vigilanza si stanno concentrando sui rischi derivanti dalla cosiddetta information technology, L’ingresso nel settore finanziario di concorrenti Fintech può rappresentare sia una sfida che un’opportunità per le banche tradizionali europee.

– Sebbene i costi di finanziamento siano rimasti bassi a causa delle politiche monetare accomodanti – tra le quali rientrano i programmi di acquisto da parte delle banche centrali –  le emissioni di strumenti di debito non garantito nei primi tre trimestri del 2016 hanno registrato una contrazione rispetto allo stesso periodo del 2015. In particolare, la riduzione dei volumi di emissione di debito subordinato è stata significativa;

Comunicato stampa
Report EBA dicembre 2016

Pubblicato nuovo Report EIOPA sui mercati assicurativi europei

Dic 08 2016

L’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) ha pubblicato il nuovo Financial Stability Report sulla stabilità finanziaria dei settori pensionistici e assicurativi europei.
Il report evidenzia che il contesto macroeconomico europeo risulta ancora fragile, con particolari criticità derivanti dal perdurare del regime di bassi tassi di interesse e da una serie di rischi geopolitici. Le principali tendenze individuate sono:

– Sviluppo di modelli di business maggiormente focalizzati su investimenti unit-linked;

– Presenza di un consistente rischio di reinvestimento per le attività in scadenza;

– Esposizione ai rischi del settore bancario europeo;

– Nuovi rischi e opportunità derivanti dal crescente livello di digitalizzazione.

Comunicato stampa
Financial Stability Report EIOPA 

IVASS: avviata nuova consultazione regolamentare

Dic 08 2016

L’IVASS ha pubblicato il documento di consultazione N. 12/2016 contenente lo schema di Regolamento sulle disposizioni in materia di comunicazione all’IVASS dei dati e delle informazioni necessarie ai fini dello svolgimento di indagini statistiche, studi e analisi relative al mercato assicurativo.

Lo schema di Regolamento intende dare attuazione alle disposizioni contenute nell’art. 190-bis del Codice delle assicurazioni private (CAP), nel quadro dell’armonizzazione con la regolamentazione attuativa in materia contabile e di reporting a fini di vigilanza (Solvency II) e di informativa al pubblico e all’IVASS.

La consultazione avrà termine il 16 gennaio 2017.

Documento di consultazione IVASS n. 12/2016

Nuove modifiche regolamentari IVASS

Dic 08 2016

L’IVASS ha pubblicato il Regolamento IVASS n. 33/2016 concernente l’informativa al pubblico e all’IVASS in recepimento nazionale delle linee guida EIOPA in materia di public disclosure e supervisory reporting. In particolare, il Regolamento conferisce organicità al complesso delle disposizioni inerenti la materia del reporting e allinea la terminologia a quella imposta dal nuovo regime Solvency II.

Inoltre, l’Autorità di vigilanza ha emanato il Provvedimento N. 53 del 6 dicembre 2016 con il quale sono stati modificati I seguenti testi regolamentari:

– Regolamento ISVAP n. 22 del 4 aprile 2008, concernente le disposizioni e gli schemi per la redazione del bilancio di esercizio e della relazione semestrale delle imprese di assicurazione e di riassicurazione;

– Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007 concernente gli schemi per il bilancio delle imprese di assicurazione e di riassicurazione che sono tenute all’adozione dei principi contabili internazionali;

– Provvedimento IVASS n. 3 del 21 maggio 2013 in materia di obblighi e modalità di trasmissione delle comunicazioni sistematiche delle basi tecniche dei prodotti vita.

Regolamento IVASS N. 33/2016
Provvedimento IVASS N. 53/2016

CRR: Aggiornato l’elenco EBA degli strumenti CET1

Dic 08 2016

L’Autoritá Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato il nuovo elenco degli strumenti di capitale classificati come CET1 (Common Equity Tier 1) dalle Autorità di vigilanza europee. L’aggiornamento di tale elenco rientra nei compiti assegnati all’Autorità di Vigilanza ai sensi del Regolamento CRR (Capital Requirements Regulation). In particolare, l’EBA deve monitorare la qualità dei nuovi strumenti emessi dalle istituzioni europee e valutare la loro conformità ai criteri di idoneità previsti dalla disciplina CRR.

Comunicato stampa
Elenco strumenti CET1 EBA – dicembre 2016

Pillole dall’ultimo Risk Outlook Consob
di Valeria Caivano e Nadia Linciano

Dic 01 2016
Pillole dall’ultimo Risk Outlook Consob    di Valeria Caivano e Nadia Linciano

La Consob ha pubblicato il n. 12 del Risk outlook. Il Rapporto analizza l’andamento dei mercati finanziari nel corso del 2016, in uno scenario caratterizzato da un lato dalla persistente incertezza economica e geopolitica e dall’altro dagli effetti di prolungate politiche monetarie espansive.

Nel corso del 2016 i mercati finanziari europei sono stati dominati dall’incertezza connessa alla crescita economica ancora troppo debole e ad eventi geopolitici che hanno avuto impatti significativi benché temporanei.

Mentre negli Stati Uniti e nelle principali economie emergenti i corsi azionari sono cresciuti in misura significativa, l’area euro ha registrato performance negative e, soprattutto in Italia e Spagna, pesanti correzioni dei titoli del settore bancario. La scelta del Regno Unito di uscire dall’Unione Europea, invece, ha avuto un impatto solo temporaneo sui mercati azionari dell’Eurozona: dopo un repentino deterioramento i rendimenti degli indici azionari, la volatilità storica e implicita, il volume degli scambi e la liquidità sono gradualmente tornati ai valori di inizio anno. Si è tuttavia osservato l’intensificarsi di fenomeni di contagio e di herding behaviour, verosimilmente legati alla persistente incertezza del quadro macroeconomico e geopolitico. I tassi di crescita dell’attività economica nell’area euro rimangono infatti estremamente contenuti, con l’unica eccezione della Spagna, dove la ripresa appare robusta e sostenuta dai consumi interni e dalle esportazioni nette.

Grazie al protrarsi delle misure non convenzionali di politica monetaria, i rendimenti dei titoli governativi e i premi sui CDS dei principali paesi europei hanno continuato a ridursi, smorzando anche le turbolenze di breve periodo innescate dall’esito del referendum sulla Brexit.

Le politiche monetarie accomodanti hanno altresì contribuito alla rapida discesa dell’indicatore di contagio tra i mercati europei del debito sovrano, all’ulteriore abbassamento della struttura a termine dei rendimenti e alla stabilità dei differenziali con la Germania lungo l’intero spettro delle scadenze. Nel 2016, il prevalere di tassi negativi anche su scadenze medio-lunghe ha consentito ai paesi dell’Eurozona di emettere oltre il 60 per cento del debito a tassi medi negativi. Il perdurare di tale circostanza renderebbe possibile soddisfare le prossime esigenze di rifinanziamento a costi inferiori rispetto al passato.

Il settore bancario continua ad essere penalizzato dalla crescita economica modesta, dall’incidenza ancora rilevante delle sofferenze …

Nel corso del 2016 i corsi azionari del settore bancario hanno sperimentato una consistente contrazione, a cui si è accompagnata una conseguente riduzione del rapporto prezzo-utili e un crescente disallineamento tra prezzi e fondamentali degli istituti di credito. Sebbene la redditività delle maggiori banche europee, misurata rispetto alle attività ponderate per il rischio, sia sostanzialmente stabile, sono calate le principali fonti di reddito (ossia margine di interesse, commissioni nette e ricavi di negoziazione), mentre è aumentato il peso delle fonti secondarie e potenzialmente meno stabili. Per quanto riguarda la qualità del credito, nonostante la riduzione delle sofferenze registrata nella prima metà dell’anno (rispetto a dicembre 2015), resta elevato il peso dei crediti non-performing, specie in Italia e Spagna. Le banche italiane, in particolare, continuano a essere caratterizzate dalla più elevata incidenza delle sofferenze sul totale dei crediti, pur mostrando un tasso di copertura tra i più alti nel confronto europeo. La patrimonializzazione, invece, si è stabilizzata su livelli adeguati e uniformi tra paesi.

…e dalla perdurante esposizione al rischio sovrano.

Le esposizioni delle banche italiane e spagnole al debito pubblico domestico restano elevate, seppur in calo dopo l’avvio del quantitative easing della BCE. In aggiunta, mentre le banche delle economie core hanno ridotto i propri crediti verso il settore pubblico dei paesi con maggiori squilibri, quelle italiane e spagnole hanno incrementato le proprie esposizioni reciproche. L’operatività transfrontaliera degli istituti di credito con riferimento al settore privato è diminuita, invece, in modo più uniforme, con un calo delle esposizioni sia verso il settore non bancario sia verso altre banche in tutti i maggiori paesi dell’area euro (ad eccezione della Spagna). Queste dinamiche confermano il persistere di un certo grado di frammentazione finanziaria tra i paesi dell’area euro, come emerge anche dall’andamento eterogeneo dei prestiti alle imprese, in crescita in Germania e Francia e in diminuzione o stabili in Italia e Spagna. È rimasto elevato, infine, il ricorso al funding presso la BCE da parte degli enti creditizi italiani e spagnoli, mentre i depositi delle banche europee presso la banca centrale hanno continuato a crescere in un contesto di tassi di interesse a breve termine negativi.

Le società non finanziarie continuano a mostrare segnali di vulnerabilità che si riflettono sui corsi azionari, caratterizzati da notevole volatilità in tutti i settori.

La variazione del fatturato e la redditività delle maggiori società quotate non finanziarie resta ancora negativa o comunque debole, con margini operativi in ripresa solo per le società tedesche e spagnole. In particolare, l’andamento di fatturato netto, margine operativo e utile netto nel primo semestre 2016 è risultato molto deludente per le società inglesi e italiane, mentre le imprese spagnole evidenziano indici mediamente migliori rispetto al resto del campione. Coerentemente con una performance di periodo complessivamente poco brillante, dunque, nella prima parte dell’anno gli indicatori di vulnerabilità reddituale hanno visto un peggioramento. Una crescente quota di società italiane, francesi e tedesche ha infatti evidenziato variazioni del fatturato inferiori alla media decennale, mentre il 20 per cento circa delle maggiori società inglesi e italiane ha registrato una perdita netta. Con riferimento alla vulnerabilità finanziaria, nella prima metà del 2016 l’incidenza del debito a breve termine sul totale dei debito è aumentato per tutte le maggiori società europee, ad eccezione di quelle italiane. In tutte le maggiori economie europee resta elevata la quota di società con capacità di rimborso del debito netto inferiore rispetto alla media di lungo periodo, mentre nel Regno Unito è risultata maggiore che altrove la percentuale di imprese con leverage e capacità di far fronte agli oneri finanziari peggiori della media decennale. In prospettiva, i dati di bilancio annuali consentiranno di cogliere un eventuale effetto Brexit, soprattutto per le società britanniche, la cui portata dipenderà da molteplici fattori, quali grado di esposizione internazionale delle società, dimensioni, settore operativo, etc..

Sui mercati azionari primari l’Italia continua ad essere in ritardo rispetto alle principali economie europee.

Nel 2015 il flusso di risorse raccolte sul mercato azionario primario è calato rispetto all’anno precedente, quando le operazioni di ricapitalizzazione delle banche avevano fornito un contributo significativo alle emissioni di nuovi titoli. È invece aumentato il flusso di risorse restituite agli azionisti tramite offerte pubbliche di acquisto, il cui controvalore a fine 2015 (riconducibile in gran parte a due operazioni) ha raggiunto il massimo negli ultimi otto anni. Il dato relativo alle offerte pubbliche di acquisto è in linea con la crescita sperimentata, in generale, dalle operazioni straordinarie di fusione e acquisizione, in termini sia di controvalore sia numerico. Parallelamente è aumentato il peso degli investimenti esteri diretti, portatosi al 57% del valore totale rilevato a fine 2015.


Il presente intervento riprende i temi sviluppati nel Risk Outlook n.12 della Consob. Le opinioni espresse sono personali e non impegnano in alcun modo l’Istituzione di appartenenza.

Per l’ESMA il livello di rischio sui mercati finanziari europei rimane elevato

Dic 01 2016

L’ESMA ha pubblicato l’aggiornamento del proprio Risk Dashboard relativo al terzo trimestre del 2016. Il giudizio complessivo sui livelli di rischio presenti sui mercati finanziari UE rimane invariato rispetto al trimestre precedente, con il perdurare di condizioni di rischio di credito e di mercato molto elevati. L’outlook è stabile per tutte le categorie di rischio, anche alla luce dei segnali di riduzione della volatilità causata dall’esito del referendum inglese di metà anno. Inoltre, come evidenziato dalle elezioni presidenziali USA, l’incertezza politica ed economica rimane un’importante fattore di rischio.

Comunicato stampa
Risk Dashboard ESMA No. 4 2016

Nuova piattaforma ESMA per l’accesso alle informazioni sui rating di credito

Dic 01 2016

L’ESMA ha lanciato il nuovo database chiamato European Rating Platform (ERP) che permette il libero accesso a informazioni aggiornate su rating di credito e outlook. In particolare, sarà possibile confrontare agevolmente tutti i rating esistenti per una specifica istituzione o strumento finanziario.

L’ERP rappresenta un elemento importante del lavoro dell’ESMA per accrescere la trasparenza sui rating di credito e aiutare gli investitori a prendere decisioni informate.

Comunicato stampa

UniCredit, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena identificate come istituzioni a rilevanza sistemica nazionale per il 2017

Dic 01 2016

Banca d’Italia ha identificato i gruppi bancari UniCredit, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena come istituzioni a rilevanza sistemica nazionale (Other Systemically Important Institutions, O-SII) autorizzate in Italia per il 2017.

I tre gruppi dovranno mantenere, a regime, una riserva di capitale (buffer) per le O-SII pari, rispettivamente, a 1,00, 0,75 e 0,25 per cento delle proprie esposizioni complessive ponderate per il rischio, da raggiungere in quattro anni.

Il processo di valutazione ha coinvolto tutti i gruppi bancari e le banche non facenti parte di un gruppo bancario operanti in Italia e ha preso in considerazione le 4 variabili individuate dalle linee guida EBA: dimensione, rilevanza per l’economia italiana, complessità e interconnessione con il sistema finanziario.

Comunicato stampa