Rapporto Oliver Wyman sui costi di implementazione dell’FRTB: una conferma, non certo una sopresa
di Marco Pavoni

Gen 27 2017
Rapporto Oliver Wyman sui costi di implementazione dell’FRTB: una conferma, non certo una sopresa   di Marco Pavoni

Oliver Wyman (OW), una delle più importanti società di consulenza nel mondo, con approfondita e specifica conoscenza del settore bancario, ha riportato ieri in un’intervista al Financial Times, gli esiti più significativi di un rapporto che aggiorna la stima dei costi di implementazione della c.d. Fundamental Review of the Trading Book (FRTB) per il sistema bancario nel suo complesso.

A seguito di una indagine condotta su 20 istituzioni bancarie con significative attività di trading in Europa, Asia e Stati Uniti, OW in particolare riporta che il nuovo range di costo sarà presumibilmente tra i 100 ed i 200 mio $, ben più alto di quello stimato un anno fa, compreso tra i 43 ed i 129 mio $.

Il costo totale stimato a livello di sistema bancario si aggira intorno ai 5 bn $, aggiunge OW.

OW attraverso uno dei partner, Aude Schoenbachler, osserva che certamente lo scorso anno le banche avevano effettuato solo una prima stima dei probabili costi di implementazione, stima che a seguito delle analisi condotte nel 2016 è stata ampiamente rivista; infatti circa 500 mio $ sono stati spesi, soprattutto nell’anno appena trascorso, per cercare di valutare gli impatti in termini economici e finanziari nonché strategici, della nuova regolamentazione pubblicata dal Comitato di Basilea della BRI nel gennaio scorso.

OW ha anche riportato che le banche dovranno assegnare circa 2000 risorse aggiuntive per fare fronte agli sviluppi richiesti dai programmi di implementazione dell’FRTB, tra nuove assunzioni, riallocazioni di personale esistente e consulenti.

OW ha commentato inoltre che molte istituzioni, nella persistente incertezza circa alcuni elementi cruciali della nuova normativa (ad es. la misura del floor da applicare allo Standardized Approach o SA che disattiverebbe l’Internal Model Approach o IMA) e le evidenti difficoltà a livello delle stesse autorità regolamentari a finalizzare il nuovo assetto normativo (cfr. mancato rispetto della scadenza del 31 dicembre per l’approvazione da parte del Comitato di Basilea), in un contesto di estrema attenzione ai costi, hanno rinviato i loro piani di spesa per investimenti in tecnologia e risorse umane, adottando un approccio wait and see che è indubbiamente rischioso pur in considerazione di un probabile allungamento tempi per l’introduzione delle nuove regole (phase-in).

OW ha infine sottolineato che il rapporto non sarà reso pubblico in quanto frutto di conversazioni confidenziali con le controparti, declinando allo stesso tempo ogni risposta ai quesiti degli analisti su come la stessa sia arrivata a quelle stime; ciò ancorchè comprensibile per molti aspetti, rende legittimi dubbi sulla credibilità e solidità dell’indagine.

A titolo di commento conclusivo crediamo di poter affermare che le stime fornite da OW non possono certo essere riguardate come una sorpresa, ma sono piuttosto una conferma degli iniziali timori manifestati da molti operatori non appena si sono valutate con sufficiente attenzione le implicazioni tecnologiche ed operative connesse ai nuovi standard. E non pensiamo sia da escludere un ulteriore ritocco al rialzo di queste stime.

Bibliografia:

Minimum Capital Requirements for Market Risk, Basel Committee for Banking Supervision of Bank for International Settlements, 14 Gennaio 2016

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