Il Comitato di Basilea ha pubblicato un documento di discussione riguardante il trattamento regolamentare delle esposizioni sovrane. Il documento si basa sul rapporto prodotto dall’apposita Task Force istituita nel gennaio 2015 con il compito di rivedere l’impianto disciplinare riguardante il rischio sovrano.
Il Comitato è del parere che le questioni emerse dall’analisi compita dalla Task Force e le potenziali idee delineate nel documento di discussione siano importanti e potrebbero trarre beneficio da una discussione più ampia. Tuttavia, il Comitato non ha raggiunto un consenso su eventuali modifiche al trattamento regolamentare delle esposizioni sovrane e, in questa fase, ha pertanto deciso di non avviare una consultazione sul tema.
I commenti al documento di discussione potranno essere inviati entro il 9 marzo 2018.
In data 5 dicembre sono stati presentati, presso il Fintech District di Milano, i risultati preliminari di una prima ricognizione sul Fintech, condotta dalla Consob in collaborazione con alcune delle principali università italiane. L’iniziativa ha visto coinvolti, oltre alla Consob, circa 70 fra docenti e ricercatori di vari atenei (Bocconi, Cattolica di Milano, Genova, Insubria, Luiss, Lumsa, Pavia, Politecnico di Milano, Roma Tor Vergata, Roma Tre, Sant’Anna di Pisa, Sapienza, Verona). I lavori si sono svolti da settembre 2016 a novembre 2017. I documenti di ricerca saranno pubblicati tra gennaio e marzo 2018, secondo un piano dell’opera predefinito, in una collana editoriale di Quaderni della Consob dedicati al Fintech.
Dall’attività di studio emerge come il Fintech – ovvero la digitalizzazione del sistema bancario e finanziario – sia ormai parte integrante delle dinamiche di cambiamento della struttura dell’economia verso scambi e relazioni (anche sociali) sempre più digitali, attraverso l’uso intensivo dei dati. Il Fintech non può più essere considerato un fenomeno di nicchia. Il suo potenziale competitivo è molto elevato con un probabile effetto di disintermediazione (o di nuova intermediazione) del sistema finanziario tradizionale. Il progetto di ricerca è focalizzato sulla consulenza automatizzata, sul funzionamento micro-economico delle piattaforme finanziarie digitali, sul potenziale utilizzo della tecnologia blockchain/DLT nei mercati di negoziazione degli strumenti finanziari e sull’efficacia dell’attuale quadro della regolamentazione per uno scenario di servizi basati sulla tecnologia.
Tra le esigenze più sentite quella di un “Innovation Hub” in quanto punto di riferimento per i regolatori e il mercato a supporto dello sviluppo del Fintech, in linea con le esperienze già maturate in altri Paesi.
L’opera non trascura i temi dell’inquadramento giuridico complessivo della materia e quello dei nuovi rischi per la protezione degli investitori (con effetti anche sull’inclusione sociale), indotti dalle scarse competenze digitali e dalle basse conoscenze finanziarie, evidenziando ancora una volta la necessità di una strutturale e sistematica politica di educazione economico-finanziaria in un contesto ad elevata intensità tecnologica.
Perché un percorso didattico sulla finanza matematica?
La finanza è parte integrante della vita quotidiana e la necessità di conoscere i principi di base del suo funzionamento coinvolge le giovani generazioni e, in particolare, gli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria di II grado. Sebbene gli strumenti matematici utili a comprendere le principali questioni finanziarie, ossia come scegliere un mutuo, come investire i propri risparmi, come confrontarsi con una banca, siano relativamente semplici, è opportuno che l’insegnante di matematica dedichi alcune delle proprie ore di lezione ad affrontare questi argomenti, affinché gli studenti prendano coscienza dei possibili rischi e delle insidie che potrebbero trovarsi a fronteggiare, come giovani adulti. Il rischio infatti è insito nella vita quotidiana e nel mondo della finanza, ma, attraverso questo breve percorso, lo studente acquisisce i rudimenti per conoscerlo meglio.
La nostra proposta didattica si inserisce nelle Indicazioni Nazionali per il curriculum di matematica, in particolare:
● per quanto riguarda gli obiettivi specifici di apprendimento relativi all’aritmetica e all’algebra, il percorso didattico permette di approfondire/potenziare alcuni aspetti relativi al calcolo aritmetico, come il calcolo mentale, con carta e penna o mediante strumenti, ma anche di affrontare il tema dell’approssimazione; sul piano algebrico, l’introduzione e l’utilizzo di formule, dirette e inverse, potenzia la comprensione del calcolo letterale applicato ad un contesto reale, per risolvere problemi reali (e non solo realistici); in questo modo, aritmetica e algebra assumono un carattere applicato e perdono un po’ di quell’aurea astratta e lontana dalla vita quotidiana;
● nell’ambito delle relazioni e funzioni, vengono forniti gli strumenti per produrre e interpretare semplici rappresentazioni (grafiche, tabulari, sotto forma di formule) di fenomeni, permettendo di introdurre i primi rudimenti di modellizzazione matematica;
● come competenza trasversale, il percorso didattico permette di sviluppare la competenza degli studenti non solo di passare agevolmente da un registro di rappresentazione ad un altro (numerico, grafico, funzionale), utilizzando strumenti informatici per la rappresentazione dei dati, ma anche di scegliere le rappresentazioni più idonee;
● infine, altri due temi fondanti sono, da un lato, il concetto di algoritmo e l’elaborazione di strategie di risoluzioni algoritmiche, dall’altro lato, il concetto di ricorrenza e di progressione; in questa direzione, e sempre in linea con le Indicazioni Nazionali, gli studenti elaborano modelli di crescita lineare ed esponenziale.
La proposta può essere scaricata qui
La Banca centrale europea ha avviato una consultazione riguardante la definizione di un nuovo tasso di interesse overnight non garantito. Attraverso la consultazione, la BCE mira a raccogliere le opinioni delle parti interessate in merito alle caratteristiche principali del tasso e ai tempi di pubblicazione. Il documento di consultazione fornisce una panoramica dei fattori che sostengono la decisione della BCE di pubblicare un tasso overnight non garantito e le domande di consultazione che riguardano le caratteristiche di progettazione del tasso.
La consultazione segue la decisione della BCE, annunciata il 21 settembre 2017, di sviluppare un tasso di interesse overnight non garantito in euro basato su dati già disponibili per l’Eurosistema. Il tasso d’interesse andrebbe a integrare i tassi di riferimento esistenti prodotti dal settore privato e fungerebbe da tasso di riferimento di supporto.
Una seconda consultazione relativa alla metodologia sarà lanciata nei prossimi mesi.
La consultazione avrà termine il 12 gennaio 2018.
L’EBA ha pubblicato il decimo rapporto sui rischi e le vulnerabilità nel settore bancario dell’Unione europea. I risultati dell’analisi mostrano un’ulteriore capacità di ripresa nel settore bancario dell’UE in un contesto macroeconomico e finanziario favorevole, con un ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale, un miglioramento della qualità degli attivi e un lieve aumento della redditività. Tuttavia, sono necessari ulteriori progressi in materia di NPL mentre la sostenibilità a lungo termine dei modelli aziendali rimane sotto pressione. In particolare:
- La solvibilità del settore bancario europeo ha continuato a rafforzarsi, sebbene a un ritmo più lento. Il CET1 ratio si è attestato al 14,3% a giugno 2017, in aumento di 70 punti base rispetto al mese di giugno 2016. La tendenza è simile per il CET1 ratio fully-loaded, che ha raggiunto il 14%. Il leggero aumento dei coefficienti patrimoniali è stato determinato principalmente da una riduzione delle esposizione al rischio, in particolare per quanto riguarda il rischio di credito.
- La quota di NPL delle banche europee è diminuito dal 5,4% (giugno 2016) al 4,5% grazie ai progressi compiuti dalle banche per ripulire il loro bilancio. Tuttavia, circa un terzo delle giurisdizioni UE ha rapporti di NPL superiori al 10% e il livello stesso degli NPL rimane ad un livello storico molto alto (893 miliardi di euro).
- Le attività totali delle banche europee sono diminuite del 6,3% tra giugno 2016 e giugno 2017. Il calo è stato determinato dalla riduzione delle esposizioni in derivati e titoli di debito, mentre il volume dei prestiti ha continuato ad aumentare.
- La redditività delle banche europee è cautamente migliorata grazie alle condizioni favorevoli, ma rimane una sfida chiave per il settore bancario. Nel mese di giugno 2017, il rendimento medio del capitale netto (RoE) si è attestato al 7,0%, in aumento di 130 punti su base annua, il livello più alto dal 2014. Questa tendenza al rialzo è principalmente spiegata da una diminuzione delle svalutazioni e da un aumento delle commissioni e dei profitti commerciali. Tuttavia, la dispersione tra i paesi è ancora elevata. Il ROE medio è rimasto al di sotto del costo del capitale netto e molte banche faticano a generare margini sufficienti attraverso l’attività creditizia in un contesto di bassi tassi di interesse e curve di rendimento piatte.
- La raccolta bancaria è stata caratterizzata da condizioni stabili nei primi tre trimestri del 2017, a fronte di una bassa volatilità. Mentre le politiche monetarie accomodanti e i programmi di acquisto di titoli delle banche centrali hanno mantenuto i costi di finanziamento a livelli contenuti, i volumi complessivi di emissione di debito rispetto ai primi tre trimestri del 2016.
- Tra le nuove fonti di rischio, la sicurezza informatica e dei dati rappresenta una delle criticità maggiori per il settore bancario europeo.
Il documento è accompagnato dai risultati dell’esercizio di trasparenza 2017, che fornisce dati chiave per 132 banche europee in un formato omogeneo e facilmente comparabile.
Comunicato stampa
Decimo rapporto EBA sui rischi e vulnerabilità nel settore bancario europeo
Risultati esercizio di trasparenza 2017
La Banca centrale europea ha pubblicato i risultati dell’analisi tematica sull’applicazione del nuovo principio contabile IFRS 9 da parte delle banche europee. Il rapporto inoltre delinea le principali aspettative di vigilanza circa l’applicazione in atto dell’IFRS 9. Tali aspettative sono coerenti con le migliori prassi internazionali e gli orientamenti di vigilanza emanati dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria e dall’Autorità bancaria europea.
Agli inizi del 2017 l’analisi tematica condotta dal Meccanismo di vigilanza unico ha contribuito a individuare le banche che registravano evidenti ritardi di attuazione. Le autorità di vigilanza hanno informato gli enti significativi il cui grado di preparazione era inferiore a quello degli intermediari comparabili nel primo trimestre del 2017 e li hanno esortati, con successo, ad accelerare i preparativi, anche attraverso l’allocazione di maggiori risorse al progetto. Per gli enti significativi i risultati dell’analisi tematica sono confluiti nel processo di revisione e valutazione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process, SREP) del 2017, in particolare nella componente della valutazione della governance e della gestione dei rischi. Per gli enti meno significativi gli esiti dell’analisi sono presi in considerazione dalle autorità nazionali competenti che esercitano la vigilanza diretta su tali intermediari.
Sulla scorta delle informazioni fornite dalle banche soggette alla vigilanza diretta della BCE che nel primo trimestre del 2017 si trovavano in uno stadio più avanzato nell’applicazione dell’IFRS 9 (e pertanto in possesso dei dati più affidabili), a regime l’impatto negativo medio sul coefficiente patrimoniale regolamentare di CET1 (capitale primario di classe 1) è stimato a 40 punti base. In base ai dati segnalati dagli enti meno significativi in uno stadio di preparazione avanzato nel primo trimestre del 2017, a regime l’impatto negativo medio sul CET1 ammonterebbe a 59 punti base.
L’analisi tematica rappresenta un ulteriore passo avanti verso l’applicazione coerente dell’IFRS 9 presso le banche dell’area dell’euro. Il rapporto è pubblicato nel sito Internet della BCE dedicato alla vigilanza bancaria.
Ai fini della determinazione del contributo di vigilanza sull’attività di assicurazione e riassicurazione di cui all’articolo 335, comma 2, del decreto legislativo 7 settembre 2005, n. 209, per l’esercizio 2018 l’IVASS ha fissato l’aliquota per gli oneri di gestione da dedurre dai premi incassati nella misura del 4,01% dei predetti premi.

I dati di bilancio, i prezzi delle varie asset class, i volumi scambiati in Borsa sono definiti dati «strutturati», spesso già ben organizzati in database commerciali e di facile analisi attraverso software quali SQL e Excel. Questi dati, molto studiati in accademia, rappresentano il 10% dei dati disponibili. A differenza dei dati strutturati, i Big Data sono definiti «dati non strutturati» e caratterizzati da elevati «volumi, varietà e velocità (3Vs). Nel settore dell’asset management è fondamentale avere accesso a informazioni e saperle analizzare. Le informazioni non mancano. Naturale che questo settore sia terreno fertile per la ricerca e per verificare se i nuovi data sets e le nuove tecniche di AI possano veramente aggiungere valore, rispetto ai consolidati risk premia con nuove strategie di investimento.
La presentazione vuole essere un’introduzione all’argomento ed una (parziale) review della letteratura accademica. Alcune delle domande di ricerca trattate dai paper selezionati sono:
- Can we transform news articles into a numerical output signal and then trade before other humans can read and assimilate the information?
- Can computers infer nuances from managements’ forward looking statements? Can they predict more reliably future company performance or even help predict bankruptcies or fraudulent behavior?
- Can Twitter, StockTwits and other messages from social media outlets provide real time market sentiment information?
- Can the analysis of alternative datasets provide incremental information, to traditional data sources, when evaluating the state of the global economy, the markets or single companies?
Qwafafew-Italy: Presentazione Big Data and AI in Investments?
Argentea, società controllata da Gpi e certificata presso il Consorzio Bancomat, e Inbitcoin, startup con sede a Trento, hanno lanciato in Italia il primo servizio di pagamento via POS basato su bitcoin. Tale servizio di pagamento potrà essere configurato, installato ed utilizzato da tutti i piccoli e grandi commercianti in possesso dei nuovi terminali telematici Pos dotati di un display sufficientemente ampio.
Il progetto, che costituisce l’esito di due anni di ricerche a cui ha collaborato anche la Facoltá di Matematica dell’Universitá di Trento, mira innanzitutto ad ampliare l’ambito di applicazione dei sistemi di pagamento in bitcoin ed é volto a consentire ai consumatori di completare la transazione semplicemente con il proprio smartphone.
Notevoli, spiega Luca Sannino, co-founder e managing partner di Inbitcoin, i vantaggi che derivano da questo nuovo sistema di pagamento: l’azzeramento o quasi delle commissioni di incasso; l’assoluta sicurezza, per i commercianti, che il pagamento vada a buon fine, eliminando qualsiasi rischio di clonazioni di carte o utilizzo di contanti falsi; la riduzione dei costi, per i consumatori, rispetto a quelli propri del sistema bancario tradizionale.
L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato la metodologia finale per il prossimo esercizio di stress test del settore bancario europeo. La metodologia – definita in seguito ad un confronto con le istituzioni coinvolte -copre tutte le aree di rischio rilevanti e, per la prima volta, incorpora i principi contabili IFRS 9. L’esercizio di stress test sarà lanciato ufficialmente nel gennaio 2018 e i risultati saranno pubblicati entro il 2 novembre 2018.
Analogamente all’esercizio 2016, lo stress test 2018 si concentra principalmente sulla valutazione dell’impatto dei fattori di rischio sulla solvibilità delle banche. Le banche sono tenute a considerare uno scenario avverso riguardante un set comune di fattori di rischio (rischio di credito – incluse le cartolarizzazioni – rischio di mercato, rischio di credito di controparte e rischio operativo – incluso il rischio di comportamento). Inoltre, le banche sono invitate a proiettare l’effetto degli scenari sul margine di interesse.