PEPP, un progetto sempre più concreto
a cura di Assogestioni

Lug 26 2016
PEPP, un progetto sempre più concreto  a cura di Assogestioni

“Il progetto che si sta sviluppando a livello europeo è certamente un progetto ambizioso e mira a creare un mercato unico per prodotti del risparmio previdenziale di lungo periodo che fino ad oggi sono stati di competenza esclusivamente nazionale”. Così Mauro Castiglioni, presidente del Comitato Previdenza in Assogestioni, commenta il dibattito sul tema prodotti pensionistici individuali, sempre più vivo e ormai centrale nell’agenda dell’Unione Europea.

Un dibattito che ha avuto origine nel luglio del 2012, quando la Commissione europea ha richiesto all’EIOPA, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, un parere tecnico per la creazione di un mercato unico europeo per i prodotti pensionistici individuali, e che da allora ha coinvolto una platea sempre più ampia di stakeholder europei.

Dal 2012 a oggi si sono susseguite consultazioni pubbliche, incontri con gli stakeholder, questionari e convegni di approfondimento: il rafforzamento del terzo pilastro previdenziale e, in particolare, l’introduzione di una disciplina unica a livello europeo, assume infatti un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo di assicurare ai cittadini europei pensioni “sicure, adeguate e sostenibili”, anche in considerazione dell’impatto che l’invecchiamento della popolazione, unita alle mutate condizioni economiche, hanno avuto sul livello delle prestazioni pensionistiche attese.

L’idea che si sta delineando è quella per la quale la creazione di un mercato unico per i prodotti pensionistici del cosiddetto “terzo pilastro” debba passare attraverso la creazione di un prodotto, con caratteristiche uniformi, che possa essere commercializzato in tutti i Paesi dell’Unione attraverso l’attribuzione di un passaporto europeo. Questo prodotto, il PEPP (Pan-European Personal Pension Product), dovrebbe essere introdotto attraverso un regolamento europeo, che darebbe vita a quello che è comunemente conosciuto come “secondo regime”: in questo modo il PEPP si affiancherebbe ai prodotti pensionistici individuali esistenti a livello nazionale, ponendosi come alternativa a questi ultimi e beneficiando della possibilità di essere commercializzato in tutti i Paesi dell’Unione Europea. I PEPP, da un lato, mirano a porsi come complemento della pensione pubblica, del primo pilastro previdenziale, in quei Paesi in cui i prodotti pensionistici aziendali sono assenti o poco sviluppati; dall’altro, nei Paesi in cui il secondo pilastro è presente e sviluppato, si pongono come strumento aggiuntivo, a completamento dell’offerta previdenziale.

“I PEPP costituiscono un’importante opportunità per gli operatori del risparmio gestito italiani, per ampliare e diversificare la propria operatività e la gamma di servizi offerti, e non solo per quegli operatori già attivi nel settore della previdenza, ma anche per quelli che fino ad oggi erano rimasti fuori da questo mercato” prosegue Castiglioni, aggiungendo che “l’expertise di cui dispongono le SGR nella gestione di lungo termine può apportare un significativo valore aggiunto al buon funzionamento e al successo di questi prodotti. Per questo è fondamentale, soprattutto in questa fase, che gli operatori italiani del risparmio gestito siano parte attiva nel processo di definizione del quadro normativo europeo”.

Proprio in questi mesi, infatti, il progetto sui PEPP si è fatto più concreto e le sue caratteristiche si stanno delineando in modo maggiormente definito: lo scorso 4 luglio l’EIOPA ha indirizzato alla Commissione il proprio final advice sulla creazione di un mercato unico europeo per i prodotti pensionistici individuali, nel quale conferma come la creazione del PEPP si ponga, ad oggi, come la strada migliore verso la realizzazione di un mercato unico europeo per i prodotti pensionistici individuali.

La palla passa ora alla Commissione europea, la quale ha già annunciato la pubblicazione, nelle prossime settimane, di un questionario volto ad indagare l’effettivo interesse che questa iniziativa suscita presso gli operatori del mercato che si pongono quali potenziali provider per i PEPP.

Avviata consultazione EBA sugli accordi di risoluzione finanziaria

Lug 26 2016

L’EBA ha avviato una consultazione in tema di accordi nazionali di risoluzione finanziaria e metriche di riferimento su cui modellare tali accordi. In virtù delle disposizioni BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive), infatti, l’EBA è chiamata a presentare alla Commissione Europea un report in relazione alle misure di riferimento idonee per la definizione dei piani di risoluzione (l’attuale impianto prevede un livello target minimo per i piani di risoluzione pari all’1% dei depositi garantiti a livello nazionale). In particolare, viene chiesto all’EBA di indicare se le passività totali rappresentino una grandezza di riferimento più appropriata rispetto ai depositi garantiti.

Sulla base del report preliminare sottoposto a consultazione, L’EBA raccomanda di modificare la grandezza target seguendo una delle seguenti alternative:

– Passività totali (con esenzione dei mezzi propri) al netto dei depositi garantiti;

– Passività totali (con esenzione dei mezzi propri);

– Passività totali.

I punti chiave a favore delle 3 alternative proposte sono, secondo l’Autorità bancaria, la coerenza con il quadro regolamentare, la loro semplicità ed elevata trasparenza.

La consultazione avrà termine il 2 settembre 2016

MiFID: pubblicato aggiornamento delle Q&A ESMA su CFD e altri prodotti speculativi

Lug 26 2016

L’ESMA ha pubblicato un nuovo aggiornamento delle proprie Q&A (Questions and Answers) riguardanti l’applicazione delle disposizioni MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) alle attività di marketing e vendita dei contratti per differenze (contracts for difference o CFDs) e altri contratti finanziari speculativi alla clientela retail.

L’aggiornamento riguarda le seguenti tematiche:

– Le informazioni fornite agli investitori retail circa il funzionamento e I rischi dei contratti CFD e degli altri strumenti speculativi;

– Valutazione della capacità dell’investitore retail di comprendere i rischi e l’appropriatezza delle operazioni in prodotti speculativi;

– Accordi commerciali che coinvolgono soggetti che propongono prodotti speculativi alla clientele retail.

L’aggiornamento è accompagnato dall’allarme lanciato dall’ESMA in merito alla vendita di questa tipologia di prodotti alla clientela retail.  Si è infatti osservato un aumento delle attività di marketing – spesso tramite pratiche aggressive – e di casi di ingenti perdite registrate dai piccoli investitori.

Comunicato stampa
Q&A CFDs e altri prodotti speculativi
Allarme ESMA per marketing e vendita prodotti speculativi a clientela retail

Pubblicato Report EBA sugli NPLs nel settore bancario UE

Lug 26 2016

L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha rilasciato un rapporto sulle dinamiche che riguardano la qualità degli attivi nel settore bancario dell’Unione Europea. L’analisi verte sui dati di vigilanza relativi ai non-performing loans (NPLs) ed alle esposizioni ristrutturate (forbearance) di più di 160 banche europee. Il rapporto mostra come, nonostante i miglioramenti, gli NPLs rimangono elevati – con un tasso medio del 5.7% nel mese di marzo 2016 – con relative implicazioni per l’economia e la redditività delle banche. Il rapporto identifica vari ostacoli strutturali (compresi i sistemi legali, la durata dei procedimenti giudiziali, i regimi fiscali e l’assenza di un profondo e liquido mercato secondario di NPLs) nel trattare gli NPLs. L’autorità bancaria propone alcune possibili misure per migliorare la qualità degli attivi e ridurre la quota di NPLs che, come evidenziato dal report, si attesta ad un livello fino a 3 volte superiore a quello di altre giurisdizioni:

– Supportare il lavoro di vigilanza attualmente in essere al fine di ottenere l’attuazione di disposizioni idonee alla risoluzione degli NPLs;

– Ridurre le barriere strutturali;

– Incrementare la liquidità, la trasparenza e l’efficienza del mercato secondario dei prestiti così da permettere una più semplice dismissione degli attivi.

Comunicato stampa
Report EBA su NPLs

EMIR: Pubblicata lista ESMA dei mercati di paesi terzi considerati equivalenti ai mercati regolamentati UE per derivati OTC

Lug 26 2016

L’ESMA ha pubblicato la lista dei mercati finanziari appartenenti a paesi terzi che sono considerati equivalenti ai mercati regolamentati UE per la definizione delle operazioni in derivati OTC. La lista è stata redatta ai sensi dell’articolo 2a del Regolamento (EU) 648/2012 (Regolamento EMIR).

Lista ESMA mercati terzi equivalenti a mercati UE per derivati OTC

CRR: pubblicati RTS EBA sulla valutazione degli approcci IRB

Lug 26 2016

L’EBA ha pubblicato la versione finale degli RTS (Regulatory Technical Standards) riguardanti le metodologie che le autorità competenti dovranno seguire per valutare l’idoneità degli approcci basati su rating interni (Internal Ratings Based o IRB) delle singole banche. Obiettivo degli RTS è di armonizzare la procedura di valutazione degli approcci IRB all’interno dell’Unione Europea.

In particolare, gli RTS forniscono chiarimenti concernenti l’indipendenza della funzione di validazione dalla credit risk control unit, sul calcolo delle stime interne di LGD (Loss Given Default) e sul processo di calcolo delle differenze tra perdite attese e aggiustamenti per il rischio di credito.

Comunicato stampa
RTS valutazione approcci IRB

EBA: consultazione su requisito minimo per i fondi propri e passività ammissibili MREL

Lug 26 2016

L’EBA ha pubblicato in consultazione la versione preliminare del proprio report in materia di requisito minimo per i fondi propri e le passività ammissibili (MREL), redatto ai sensi della disciplina BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive). Il report, indirizzato alla Commissione Europea, ha lo scopo di fornire indicazioni utili per una futura proposta legislativa in merito all’implementazione della metrica TLAC (total loss-absorbing capacity) in ambito europeo. Il documento, inoltre, presenta alcuni risultati preliminari sull’impatto finanziario delle modifiche all’impianto MREL attuale.

La consultazione avrà termine il 30 agosto 2016.

Comunicato stampa
Report EBA su MREL

EIOPA insurance stress test 2016
di Silvia Dell’Acqua

Lug 21 2016
EIOPA insurance stress test 2016  di Silvia Dell’Acqua

On the last 24th May EIOPA launched the EU-wide Insurance Stress Test 2016, whose results will be disclosed next December. The participants from the industry submitted their results on the 15th of July to the National Supervisor Authorities (NSA), which are validating the figures by August; EIOPA will make the final validation next September.

Compared to the 2014 Stress Test, the target participation rate (market coverage in terms of gross life technical provision) has been raised from 50% to 75%, in order to include an adequate number of medium and small size undertakings and mutual for each national sample. The participants are solo undertakings (no insurance groups) with long term business and mixed insurers that offer any type of interest guaranteed products.

This stress test, which does not substitute any specific stress test carried out for the ORSA, makes use of the SII framework and harmonized reporting requirements. Here is a recap of the main characteristics:

– the reference date is set to 1st January 2016;

– the projection should cover a 60y time horizon;

– the cash flows should be reported gross of reinsurance and within the contract boundaries;

– the split between the guaranteed and discretional parts of future benefits related to different categories of products has to be indicated to ensure comparability of the reported data;

– the recalculation of the SCR is not required and the risk margin post stress should be the one of the pre-stress rescaled with the Best Estimate;

– LTG and transitional measure approved by the NSA can be used, but their impact has to be indicated (i.e. the calculus has to be performed with and without the adjustments). Those adjustments shall be calculated in the pre-stress scenario and then kept constant in the post-stress scenario.

 The exercise aims at assessing the financial stability of the European insurance sector and the potential increase of systemic risks: the results should not be red as a pass or fail of the capital requirements. The stress test comprises three scenarios

1. Baseline: it describes the pre-stress valuation of the balance sheet

2. Low for long: it is focused on a prolonged low yield environment.

It has been specifically designed by EIOPA looking at the lowest spot rates recently observed in the market (EUR in the past 2 years): the liquid part of the curve (till 20y for EUR) is shifted with a downward shock of 15bps including the CRA and the extrapolation is carried out with an UFR reduced to 2% given the low level of the rates. This value is in line with the inflation target set by the ECB, assuming that no changes in the trend are foreseen for the near future (no growth in the next 60y). The other parameters, like the spreads and the volatility adjustment, are considered unchanged with respect to the base line valuation.

 3. Double hit: it assumes two financial market shocks to materialize simultaneously. A fall in swaps rates and a rapid increase in yields of sovereign bonds (that leads to a steepening of cash yield curves) are assumed to be instantaneous and simultaneous (no need to further aggregate the results through a correlation matrix).

This scenario has been developed in collaboration with the ESRB (European Systemic Risk Board) to assess the systemic risk in the EU financial system. It assumes a generalized increase in risk premia: the required rate of return for holding long-term fixed income assets increases sharply (bond prices decline consequently), concerns on the creditworthiness of some EU sovereigns are set alight again and yields of non-financial corporate and bank debt increase as well. Shocks to credit spreads are made worse by worries on the mark-to-market losses of fixed-income assets (the credit spread for the AAA class barely increase, but weaker issuers are impacted). Higher cost of finance and lower expected demand deteriorate the prospects of future earnings of the EU corporate sector, causing a fall in the stock prices. Financial assets are sold and the excess of liquidity is invested in very short term assets, reducing the forward interest rates and therefore the swaps rates (that reflect expected future short term interest rates).

This scenario assumes a very extreme situation, trigger by two events (fall in swap rates and increase in government yields) never observed simultaneously in the past: the joint probability of the scenario is much lower than the estimated marginal ones (0.50% for swap rates shocks and 0.75% for government yields shocks measured over a one year horizon).

In this scenario swaps rates fall by about 60 to 70 bps, while the EU government bond yields increase on average by 121 bps at the ten year maturity. The value of the latter varies a lot depending on the country (e.g. 78 bps for Sweden, 487 bps for Greece). Stock prices fall on average by 33%, again with high differences on the countries. The proposed calibration is far worse than the one adopted in the 2014 EIOPA stress test.

This double hit scenario impacts both sizes of the insurer’s balance sheets: on the asset side insurers are particularly vulnerable to a fall in global asset prices and on the liabilities side they suffer low risk free interest levels.

EIOPA will analyse the Macaulay duration of the liabilities and the cash flows profile in order to investigate the reinvestment risk and to compare the maturity rate bucketing of asset and liabilities. Unless strictly required by the NSA, sensitivity on the effects of the decline of the interest rates on the derivatives is performed on a voluntary basis, being the risk material just in some jurisdictions.

Nuovi aggiornamenti delle Q&A EIOPA

Lug 21 2016

L’Autorità Europea di vigilanza del mercato assicurativo (EIOPA) ha pubblicato nuovi aggiornamenti ai documenti Q&A (Questions and Answers) pubblicati sul proprio sito istituzionale. In particolare, gli aggiornamenti riguardano:

– Guidelines on the valuation of technical provisions;

– Risk-free interest rate – Matching adjustment;

– Guidelines on reporting and public disclosure;

– Guidelines on the supervision of branches of third-country insurance undertakings;

– Final report on the ITS on the templates for the submission of information to the supervisory authorities.

Sezione Q&A sito EIOPA

Pubblicato Report FSB sulla riforma dei benchmark per i tassi di interesse

Lug 21 2016

Il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato il documento “Reforming Major Interest Rate Benchmarks”. Il documento fornisce un aggiornamento sull’implementazione delle raccomandazioni FSB del luglio 2014 in materia di riforma dei principali indici di riferimento (o benchmark) utilizzati per i tassi di interesse. Rispetto all’indagine precedente, svolta nel luglio del 2015, gli amministratori degli indici più diffusi (i cosiddetti indici IBOR o interbank offered rates) hanno aumentato la convergenza e la conformità alle raccomandazioni FSB. In particolare, i progressi più rilevanti sono stati adottai dagli amministratori degli indici EURIBOR, LIBOR e TIBOR anche grazie all’impegno profuso dalle autorità di vigilanza locali.

Uno dei principali aspetti segnalati dal Board 2014, riguarda l’invito rivolto alle autorità competenti di sviluppare indici di riferimento basati su tassi privi di rischio (risk-free rates o RFRs). La raccomandazione trova fondamento nella constatazione che per alcune tipologie di transazioni finanziarie – tra le quali diverse categorie di strumenti derivati – i tassi di riferimento sono concettualmente prossimi agli RFR.

Le dinamiche individuate dal report (la riforma degli indici IBOR esistenti e l’identificazione di benchmark RFR) sono, secondo lo stesso FSB, ad una fase cruciale del loro processo di attuazione e richiederanno ulteriori sforzi per il loro completamento.

Comunicato stampa
Reforming Major Interest Rate Benchmarks