POSTPONED TO JUNE 10-11, 2021 DUE TO THE COVID-19 EMERGENCY
www.mate.polimi.it/fintech
Big Data and Machine Learning are driving
a significant transformation in the financial industry. Amazing examples
include: robo-advisory; predicting frauds in payment systems; development of sophisticated
algorithmic trading strategies; systemic risk assessment; rating of
companies/financial products using a huge amount of information; development of
chatbots for customers; nowcasting of financial time series; digital marketing;
instant pricing of insurance products.
The transformation concerns the
academia and the financial industry. The goal of the conference is to bring
together academicians with different backgrounds (economists, finance experts,
data scientists, econometricians) and representatives of the financial industry
(banks, asset management, insurance companies) working in this field.
Papers on all areas dealing with Machine
Learning and Big Data in finance (including Natural Language Processing and
Artificial Intelligence techniques) are welcomed. The conference targets papers
with different angles (methodological and applications to finance).
Invited speakers:
Tomaso Aste (University College London)
Emanuele Borgonovo (Università Bocconi)
Orlando Machado (Aviva Quantum)
Juri
Marcucci (Bank of Italy)
Georgios
Sermpinis (Adam Smith Business School, University of Glasgow)
Submission of the papers deadline: March 30th, 2021
Notification deadline: April 20th, 2021
Scientific
Committee:
Emilio Barucci (Politecnico di Milano, chair), Filippo Della Casa (UNIPOL), Paolo
Giudici (Università di Pavia), Daniele Marazzina (Politecnico di Milano), Andrea
Prampolini (Banca IMI), Marcello Restelli (Politecnico di Milano).
I tassi IBOR svolgono un ruolo fondamentale nei mercati
finanziari: in particolare il LIBOR è il tasso di interesse predominante per i
contratti (ad esempio interest rate swap, mutui, obbligazioni a tasso
variabile) nelle valute USD, GBP, CHF e JPY, mentre l’EURIBOR è il tasso più
diffuso per i contratti dell’area Euro (cfr. Figure 1).
A seguito della crisi finanziaria, tuttavia, la loro affidabilità e coerenza sono state messe in discussione per le acclarate manipolazioni e per il calo della liquidità del mercato interbancario. La crisi ha inoltre determinato una esplosione delle basi quotate fra tassi che differiscono per divisa o tenor, con conseguente moltiplicazione delle curve di tasso necessarie per valutare a mercato gli strumenti finanziari, e la necessità di gestire il corrispondente basis risk [1]. Tali basi sono la conseguenza del meccanismo di fixing dei tassi, riferiti a depositi interbancari a termine unsecured, e riflettono essenzialmente il rischio di credito e liquidità delle banche partecipanti (IBOR panel banks).
A partire dal 2009, le autorità e gli operatori del mercato hanno
intrapreso una serie di iniziative per rinnovare la governance dei principali
tassi d’interesse di riferimento e per individuare nuovi tassi basati su
transazioni reali in mercati di riferimento stabili e liquidi. In particolare,
i “Principles for Financial Benchmarks” emanati da IOSCO nel 2013 stabiliscono
4 aspetti principali per la determinazione dei tassi benchmark: Governance,
Quality of Benchmark, Quality of Methodology ed Accountability. Tali principi
sono stati accolti nell’area Euro dalla Benchmark Regulation (BMR), che
dichiara i tassi EURIBOR ed EONIA come “critical benchmark” ed impone quindi,
entro due anni dall’entrata in vigore (ovvero entro il 1 gennaio 2020), una
loro revisione per renderli aderenti oppure una loro sostituzione.
Il Financial Stability Board (FSB) ha raccomandato di rafforzare
tali tassi di interesse, ancorandoli a transazioni osservabili, consigliando lo
sviluppo di nuovi tassi risk free (RFR). A questo fine sono stati predisposti
cinque Working Group per le principali valute, che hanno individuato i
rispettivi RFR alternativi: in tutti i casi si tratta di tassi overnight
(secured per alcune divise ovvero unsecured per altre). Per la divisa USD è
stato scelto il tasso SOFR (Secured Overnight Financing Rate), mentre per EUR è
praticamente definito il nuovo tasso ESTER (Euro Short Term Rate, unsecured). I
tassi overnight, specialmente secured, non sono strettamente tassi privi di
rischio, ma possono essere considerati come buone approssimazioni in tal senso.
Nel luglio 2018 AFME, ICMA, ISDA, SIFMA e SIFMA AMG hanno
pubblicato l’esito della consultazione rivolta agli operatori di mercato, nella
quale vengono identificati i punti di attenzione della riforma dell’IBOR e le
raccomandazioni sugli step da effettuare per prepararsi al passaggio ai nuovi
RFR e dalla quale è emerso che esistono carenze sostanziali circa la
consapevolezza della tematica e gli step finora intrapresi per gestire la
transizione.
Transizione
I nuovi contratti conclusi dopo la scadenza BMR (1° gennaio 2020)
dovranno essere riferiti ai nuovi RFR. I contratti pre-esistenti (legacy
contracts) potranno essere re-indicizzati ai nuovi RFR oppure, se continueranno
ad essere pubblicati, contare ancora sui vecchi tassi IBOR. In entrambi i casi
sarà necessaria una modalità di transizione (“fallback”) verso i nuovi RFR.
Un passaggio molto importante in tale transizione sarà la
costruzione di una struttura a termine per i tassi RFR, sostitutiva
dell’analoga struttura a termine oggi quotata per i tassi IBOR sotto forma di
tassi di deposito, Futures, FRA (Forward Rate Agreement), e Swap. I nuovi RFR,
non disponendo di una struttura a termine con diverse scadenze, richiedono la
definizione di una regola per costruire dei tassi a termine. Ad esempio il
tasso a 3 mesi può essere costruito come composizione semplice dei tassi overnight
sul periodo. Questo tipo di indicizzazione è già ad oggi utilizzata per gli
strumenti di tipo OIS (Overnight Indexed Swap) scambiati sul mercato OTC. Sarà
poi necessario lo sviluppo di un mercato OTC liquido per tali strumenti
finanziari.
L’ISDA ha avviato un’iniziativa a livello internazionale per
identificare regole di fallback condivise per gli strumenti derivati, le quali
entreranno in vigore nel momento dell’interruzione permanente nella
contribuzione degli attuali benchmark. La soluzione di fallback si basa
sull’individuazione di un term adjustment e di uno spread adjustment da
applicare al RFR individuato. A luglio 2018, l’ISDA ha lanciato una prima
consultazione con la proposta di 4 metodologie alternative per il calcolo del
term adjustment e 3 metodologie per il calcolo dello spread adjustment, per le
divise GBP, CHF, JPY, i cui risultati sono attesi entro dicembre 2018. Una
successiva consultazione verrà lanciata per USD ed EUR nel 2019.
Tale metodologia, una volta definita e condivisa, sarà tuttavia applicabile per i soli derivati stipulati sotto ISDA agreement, mentre per gli altri strumenti (e.g. derivati non-ISDA, mutui, titoli) la conversione dovrà essere stabilita e non necessariamente avrà luogo con metodi analoghi, con il rischio di far emergere possibili basis mismatch e conseguenti conflitti contrattuali.
Area Euro
La normativa BMR ha sancito la fine dei tassi EONIA ed EURIBOR
così come li conosciamo. L’European Money Markets Institute (EMMI),
amministratore di entrambi i tassi, sta effettuando una revisione delle
metodologie attuali.
Per quanto riguarda l’EONIA, dopo una fase di studio, l’EMMI ha
ritenuto che la liquidità di mercato alla base del meccanismo di formazione
dell’EONIA non sia sufficiente per renderlo conforme alla BMR, e si è resa
quindi necessaria l’identificazione di un nuovo RFR in sua sostituzione. A tal
proposito l’European Central Bank (ECB) ha instituito il Working Group
sull’Euro Risk Free Rate, che il 13 settembre 2018 ha suggerito l’ESTER
(European Short Term Rate) quale nuovo RFR per l’Euro. Mentre l’EONIA è un
tasso di lending basato su depositi interbancari overnight effettuati sulla
piattaforma Real Time Gross Settlement (RTGS) operata dall’ECB, ESTER è un
tasso borrowing basato delle transazioni riportate dalle banche tramite il
Money Market Statistical Reporting (MMSR), e viene calcolato come media
ponderata sui volumi superiori al milione di euro, escludendo il primo 25% e
l’ultimo 25% della distribuzione dei tassi. L’ESTER, sviluppato dall’ECB
stessa, sarà ufficialmente pubblicato a partire da ottobre 2019; nel frattempo,
viene pubblicato un tasso pre-ESTER (osservazioni giornaliere a partire dal
marzo 2017 con la medesima metodologia di calcolo utilizzata a tendere) allo
scopo di familiarizzare con il nuovo tasso. I dati finora pubblicati dimostrano
che pre-ESTER è inferiore all’EONIA di circa 8-9 bps e maggiormente stabile
(minore volatilità storica e minori spike).
Per quanto riguarda l’EURIBOR, EMMI ha definito una metodologia
ibrida, attualmente in consultazione, che mira a superare le problematiche
dell’attuale metodologia di calcolo con lo scopo di ottenere un tasso che
minimizzi le possibilità di manipolazione e risulti ancorato a transazioni
osservabili e resistente agli stress del mercato. Nel caso in cui tale
metodologia venisse accettata dai regolatori come aderente ai principi IOSCO e
la BMR (scadenza 1° gennaio 2020), il nuovo EURIBOR potrebbe presumibilmente
essere il naturale successore dell’EURIBOR attuale. Nel caso in cui, invece,
l’EURIBOR subisse la medesima sorte del LIBOR, anche l’area Euro si troverà ad
affrontare le medesime problematiche delle altre principali divise. Al
riguardo, nello stesso documento in cui veniva sancita la scelta dell’ESTER
come nuova tasso risk free, il Working Group sull’Euro RFR ha suggerito di
utilizzare l’ESTER come base di partenza per costruire un nuovo tasso benchmark
in sostituzione dell’EURIBOR.
Impatti
A seguito della riforma, che avrà un impatto trasversale a tutti i
mercati, le aree in cui si possono individuate gli effetti più importanti
riguardano la liquidità degli strumenti di mercato indicizzati ai nuovi tassi,
la costruzione di nuove curve di tasso e superfici di volatilità, la modifica
delle metodologie di pricing, delle coperture, e il calcolo dei rischi. Saranno
inoltre di primaria importanza gli aspetti legali, con una possibile revisione
di tutti i contratti indicizzati ai tassi oggetto di transizione, e la gestione
della clientela per gestire possibili effetti di mismatching e di litigation.
Inoltre, si porrà la necessità di effettuare modifiche ai processi aziendali ed
alle infrastrutture IT. Al riguardo, sarà necessario porre molta attenzione
sulla governance complessiva del processo di transizione, al fine di assicurare
la coerenza tra gli impatti dei cambiamenti imposti dalla riforma e di gestire
i relativi rischi.
In particolare, per quanto riguarda i rischi di mercato, si posso
identificare i seguenti temi più rilevanti.
Contribuzioni tassi benchmark: le banche coinvolte nella contribuzione dei tassi benchmark dovranno gestire la transizione verso la contribuzione dei nuovi tassi secondo le nuove regole stabilite dagli organismi di riferimento (ECB per ESTER e prevedibilmente EMMI per EURIBOR per l’area Euro).
Dati di mercato: andrà gestita la transizione verso i nuovi tassi benchmark utilizzati come fixing per la valutazione dei contratti ed i relativi strumenti di mercato indicizzati a tali tassi. Andranno inoltre gestite le corrispondenti serie storiche per finalità di risk management (cfr. oltre).
Curve e volatilità tasso: utilizzando i nuovi strumenti di mercato indicizzati ai nuovi tassi benchmark, andranno inoltre costruite le curve di tasso e superfici di volatilità, gestendo i probabili problemi di liquidità nel caso in cui il mercato dei nuovi derivati indicizzati a RFR non sia abbastanza liquido e/o i dati non presentino una appropriata granularità. Inoltre è prevedibile un periodo di transizione in cui sarà necessario mantenere sia le vecchie curve e volatilità IBOR-based che le nuove curve e volatilità basate sui nuovi RFR.
Collateral management: in caso di revisione dei tassi di interesse utilizzati per la remunerazione del collaterale, andrà gestita la transizione verso i nuovi tassi di marginazione con conseguente revisione di tutti gli accordi di collateralizzazione.
Metodologie di pricing: le revisioni di dati di mercato, curve e volatilità tasso ed accordi di collaterale porterà probabilmente ad una conseguente revisione delle metodologie di pricing degli strumenti finanziari, che si articolano sotto vari aspetti come segue.
La revisione dei tassi di remunerazione del collaterale implicherà un adeguamento delle curve di scontro utilizzate per l’attualizzazione dei flussi futuri, con conseguenti impatti di sensitivity e P&L.
Un ulteriore impatto può determinarsi negli aggiustamenti valutativi, in particolare nelle misure di credit/debt/funding value adjustment (CVA/DVA/FVA) relative alle operazioni non soggette a collateralizzazione, dovuto all’impatto sulle esposizioni future e allo spread di finanziamento.
Possibili fasi di illiquidità e di passaggio di curve e volatilità tasso potranno determinare problemi di calibrazione dei modelli di pricing e conseguenti instabilità di prezzi, sensitivity e P&L.
In caso di dismissione dei tassi IBOR in favore di tassi risk free si avrà una semplificazione nel numero delle curve e volatilità di tasso necessarie per valutare gli strumenti, ed una semplificazione delle corrispondenti sensitivity (delta e vega in particolare). Di conseguenza si potrà determinare anche una semplificazione dei modelli di pricing, con un ritorno di fatto al mondo mono-curva risalente al periodo pre-crisi 2007.
Scenari storici: le nuove curve e volatilità tasso potrebbero non avere, dapprincipio, sufficiente profondità storica per costruire degli scenari storici, con conseguente impatto sulle metriche di rischio che si basano sui dati di mercato storici (e.g. historical VaR).
Trading vs Banking Book: date le diverse composizioni e metriche di rischio, si avranno impatti diversi: in particolare, per il Trading Book si rileverà un impatto su VaR, sensitivity, CCR e CVA, mentre per il Banking Book la transizione avrà effetti sulle masse di Bond, Loan e altri strumenti di cartolarizzazione, sia in termini di liquidità che in termini di rischio di tasso di interesse.
Basis risk: nel caso in cui l’adozione dei nuovi RFR avvenga a velocità diverse, ad es. più velocemente per i derivati e più lentamente per gli strumenti cash, anche in funzione della divisa, sarà necessario gestire una situazione ibrida con diverse asset class esposte a diversi tassi ed il conseguente rischio base.
Impatti sul capitale: la transizione verso i nuovi tassi benchmark richiederà l’identificazione dei possibili impatti sulle metriche di assorbimento di capitale; ad esempio, la mancanza di dati storici sui nuovi RFR potrebbe avere degli impatti alla luce della nuova regolamentazione per il Trading Book (FRTB), dove un punto cruciale per il calcolo delle metriche è la distinzione fra “modellable” e “non-modellable risk factors”.
Modelli Interni di Rischio: le eventuali variazioni di modello andranno gestite nell’ambito delle regole vigenti per i modelli interni (cfr. EBA RTS 2016/07 e manuale TRIM).
Figure 1: Notional outstanding balances by reference rate, order of magnitude US$ Trillion as of Dec 2017. Source: Oliver Wyman, Jun.2018
Note
[1] Ad esempio, per gestire i derivati di tasso in divisa EUR il mercato utilizza 5 curve (OIS, EURIBOR 1M, 3M, 6M, 12M) e almeno 6 superfici di volatilità (Cap/Floor EURIBOR 1M, 3M, 6M, 12M, Swaption EURIBOR 3M, 6M). Molte altre curve sono necessarie per gestire derivati e/o collateral cross currency.
In its latest what’s-not-a-security statement on digital assets, the Securities and Exchange Commission has added dollar-based stablecoins, but may snub Tether…
The European Securities and Markets Authority (ESMA), the EU’s financial markets regulator and supervisor, has launched a consultation paper proposing changes to the format for drawing up and updating insider lists, as part of the Listing Act amendments to the Market Abuse Regulation (MAR)…
Uncertainty in the macro-financial and credit environment is currently exceptionally high, in a world being reshaped by significant shifts in geopolitics, international cooperation, global trade policy, financial regulation and the role of crypto-assets…
L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.
Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.
Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔ indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.
L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.
Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.
Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔ indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.
Stock markets opened lower for the fourth consecutive day due to global anticipation of President Donald Trump’s upcoming announcement of new tariffs, set to be revealed on April 2.
The Joint Committee (JC) of the European Supervisory Authorities (ESAs) has today published its evaluation report on the functioning of the EU Securitisation Regulation (SECR). The report puts forward recommendations to strengthen the overall effectiveness of Europe’s securitisation framework through simplification, while ensuring a high level of protection for investors and safeguarding financial stability.
L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.
Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.
Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔ indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.
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