Nuovi aggiornamenti delle Q&A ESMA

Ott 06 2017

L’ESMA ha pubblicato nuovi aggiornamenti alle proprie Q&A (Questions and Answers). Le tematiche coinvolte sono le seguenti:

– Implementazione della Direttiva MiFID II;
– Protezione degli investitori ai sensi della direttiva MiFID II e del Regolamento MiFIR;
– Applicazione del Regolamento EMIR e del Regolamento sui Depositari centrali di strumenti finanziari (CSDR)
– Promozione di pratiche di vigilanza comuni ai sensi del Regolamento sugli abusi di mercato (MAR);
– Implementazione del Regolamento sui benchmar finanziari (BR).

Sezione Q&A del sito ESMA

Meglio investire in ETF o fondi attivi? Un confronto oggettivo sui rendimenti
a cura del Team Investimenti di Euclidea

Ott 05 2017
Meglio investire in ETF o fondi attivi? Un confronto oggettivo sui rendimenti  a cura del Team Investimenti di Euclidea

Come si comportano i fondi attivi nei confronti dei fondi a gestione passiva, gli ETF? Già a suo tempo, William Sharpe, ha ricordato come il ritorno medio di un fondo attivo sia inferiore al ritorno medio passivo per costruzione. Tuttavia, questo è vero per dollaro medio investito, ciò significa che, potenzialmente, la dispersione attorno alla media può essere elevata. Per questo motivo crediamo sia importante analizzare come i fondi attivi si sono comportati rispetto ai loro alter ego passivi.

Il metodo di analisi

Abbiamo selezionato le asset class più rilevanti e gli abbiamo associato gli ETF più rappresentativi delle stesse. Dopodiché, per tutti i fondi UCITS di ciascuna asset class, abbiamo deciso di selezionare due share class, una istituzionale ed una retail, confrontandole con l’ETF scelto.

I risultati

  1. I fondi attivi che investono in azioni e obbligazioni governative, tendono a sottoperformare i corrispondenti ETF, mentre nel credito (high yield e corporate) è presente una quota significativa di fondi attivi che sovraperformano le loro controparti passive. Ciò tuttavia è valido solo per le classi di azioni istituzionali. Per le classi retail, i fondi attivi deludono quasi ovunque (questo è dovuto al fatto che le commissioni aumentano, nei fondi obbligazionari, in proporzione maggiore rispetto alla volatilità tipica dell’asset class).
  2. Abbiamo interpretato questi risultati come il frutto di problematiche strutturali degli indici obbligazionari (ed in particolare di credito). Tra queste: il fatto che la ponderazione standard preveda che l’emittente più indebitato sia anche il più rappresentativo, mentre il fondo a gestione attiva può fare risk arbitrage, così come accedere ad emissioni sul mercato primario.
  3. In seguito, abbiamo filtrato i fondi che hanno prodotto risultati superiori al corrispondente ETF nell’arco di tutti e 5 gli anni oggetto di studio e abbiamo controllato in quanti, di questi 5 anni, tali fondi abbiano fatto meglio dell’ETF. Ciò che è emerso è che solo nei fondi high yielduna quota consistente di fondi ha sovraperformato l’ETF in ciascuno dei cinque anni. Questo può essere dovuto al modo in cui è costruito l’indice che l’ETF replica o alla capacità dei fondi attivi di generare alfa in modo costante.
  4. Nell’ultima parte dello studio, che riguarda solo i fondi attivi, è emerso che per molte asset class, specialmente azionarie, non si può escludere che la persistenza dei fondi nel primo quartile sia esclusivamente frutto del caso.

In conclusione

Lo studio dimostra che non esiste uno strumento in assoluto migliore dell’altro, ma dipende dall’asset class di riferimento. Per i bond governativi e azioni americane gli ETF sono quasi sempre la migliore scelta; situazione opposta, a favore dei gestori attivi, nei mercati del credito (high yield e investment grade). Più bilanciata la situazione sui mercati emergenti e sull’azionario Europa, dove variabili come volatilità e liquidità,  possono generare opportunità maggiori o minori  per il gestore attivoNaturalmente c’è molto da dire ancora sulla diatriba tra gestione passiva ed attiva, ma una cosa è certa: che si tratti di gestione attiva o passiva, gli investitori richiedono maggiori rendimenti; quindi, in prima battuta, commissioni più basse. Ad oggi, però, i benefici di una gestione attiva non sempre valgono quanto le commissioni pagate per generarli.

Caccia al Tesoro Finanziaria

Ott 04 2017
Caccia al Tesoro Finanziaria

Il 4 ottobre 2017, presso il campus Leonardo del Politecnico di Milano, si è tenuta la prima Caccia al tesoro finanziaria!

45 ragazzi delle IV e V dei Licei Classici di Milano hanno invaso il Dipartimento di Matematica per la prima Caccia al tesoro interamente dedicata all’educazione finanziaria.

Organizzata dal laboratorio QFinLab dell’Ateneo in occasione della settimana mondiale Wiw – World investor week, la gara ha permesso ai ragazzi di districarsi fra curiosi quiz finanziari.

 

La rivoluzione digitale nel mondo della consulenza finanziaria

Set 29 2017
La rivoluzione digitale nel mondo della consulenza finanziaria

Il  26 Settembre 2017, ore 16.00, si è tenuto il quinto evento del Polimi Fintech Journey

La rivoluzione digitale nel mondo della consulenza finanziaria

Attraverso i link qui sotto riportati potete scaricare le presentazioni dei relatori

  1. Mario Bortoli (Euclidea sim)
    Investimenti e digitale: nuovi modi di investire nell’era FinTech
  2.  Nadia Linciano (Consob)
    La consulenza automatizzata: prospettive di sviluppo e profili diattenzione per la tutela degli investitori retail
  3.  Raffaele Zenti (Adviseonly)
    I roboadvisor sono davvero una novità?
    Discussant:
    Emilio Barucci (Politecnico di Milano)

 

BCE: consultazione sulle Linee guida in materia di autorizzazione all’attività bancaria in generale e per i soggetti fintech

Set 28 2017

La Banca centrale europea ha avviato una consultazione pubblica riguardante due progetti di Linee guida sulle procedure che un soggetto deve seguire per configurarsi come ente creditizio e ottenere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria.

Il primo documento illustra il processo generale e i requisiti per la valutazione delle domande di autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria di enti creditizi in generale. Il secondo documento delinea il processo relativo alla presentazione dell’istanza e i requisiti di autorizzazione valevoli per i soggetti con modelli imprenditoriali fintech interessati a richiedere l’autorizzazione all’esercizio dell’attività bancaria.

Le linee guida sono concepite per rendere più trasparente il processo di autorizzazione e per fornire indicazioni pratiche ai richiedenti, conformandosi al contempo a tutti gli standard prudenziali per il rilascio di nuove autorizzazioni.

La consultazione avrà termine il 2 novembre 2017. I due documenti in consultazione.

Comunicato stampa 
Linee guida per l’autorizzazione all’attività bancaria per gli enti creditizi in generale
Linee guida per l’autorizzazione all’attività bancaria per i soggetti fintech

CRD IV: nuove Linee guida EBA su governance interna

Set 28 2017

L’EBA ha pubblicato le nuove linee guida in materia di governance interna. Le linee guida mirano ad armonizzare ulteriormente le modalità, i processi e i meccanismi di governance interna delle istituzioni in tutta l’UE, in linea con le nuove esigenze introdotte nella direttiva sui requisiti patrimoniali (CRD IV) e tenendo conto anche del principio di proporzionalità.

Le nuove Linee guida, che aggiornano quelle originariamente pubblicate nel settembre 2011, pongono maggiore enfasi sui doveri e sulle responsabilità dell’organo di gestione nella sua funzione di supervisione nel controllo dei rischi. Inoltre, è stato ulteriormente sviluppato il quadro di riferimento riguardante la condotta aziendale, attribuendo maggiore importanza alla creazione di una cultura del rischio, al codice di condotta e alla gestione dei conflitti d’interesse.

Comunicato stampa
Linee guida EBA su governance interna

Basilea III: aggionate FAQ sulla definizione del capitale

Set 28 2017

Il Comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria ha pubblicato una nuova serie di FAQ (Frequently Asked Questions) in materia di definizione del capitale ai sensi della disciplina di Basilea III. Questi ultimi aggiornamenti intendono promuovere un’implementazione globale e coerente della normativa, fornendo chiarimenti e orientamenti interpretativi sulle norme del adottate dal Comitato.

Aggiornamento FAQ settembre 2017

Consultazione EBA sui trasferimenti significativi di rischio nelle operazioni di cartolarizzazione

Set 28 2017

L’Autorità Bancaria Europea ha pubblicato un documento di discussione in materia di trasferimenti significativi di rischo nelle cartolarizzazioni. Il documento si basa sull’attività di monitoraggio delle pratiche di vigilanza avviata dall’Autorità Bancaria nel 2014. L’obiettivo della consultazione è di individuare le modalità attraverso le quali armonizzare ulteriormente la regolamentazione e la supervisione in tale ambito. Le proposte presentate dall’EBA, basate sulla nuova legislazione europea in materia di cartolarizzazione, mirano a rafforzare il quadro normativo e di controllo del trasferimento dei rischi e a migliorare le condizioni di parità tra le istituzioni coinvolte. La consultazione avrà termine il 19 dicembre 2017.

Comunicato stampa
Documento di consultazione

Banca d’Italia: invariato il coefficiente di riserva di capitale anticiclica per il 4Q 2017

Set 28 2017

La Banca d’Italia ha comunicato la decisione di mantenere il coefficiente di riserva di capitale anticiclica allo zero per cento per il quarto trimestre del 2016.

La decisione è stata presa alla luce delle seguenti dinamiche macroeconomiche:

  • nel secondo trimestre del 2017 lo scostamento del rapporto tra credito bancario e PIL dal suo trend di medio-lungo periodo, calcolato sulla base della metodologia standard del Comitato di Basilea, era negativo per circa undici punti percentuali, in calo rispetto al trimestre precedente. Secondo la metodologia sviluppata dalla Banca d’Italia, che tiene conto delle caratteristiche specifiche del ciclo creditizio nel nostro paese, il divario sarebbe negativo per circa sette punti percentuali. Indicazioni analoghe provengono dall’analisi del rapporto tra credito totale e PIL, riferito al primo trimestre del 2017;
  • La condizione macrofinanziaria dell’economia italiana è ancora complessivamente debole. Il tasso di disoccupazione è su livelli storicamente elevati. La dinamica del credito bancario al settore privato è leggermente positiva, ma il tasso di crescita del credito alle imprese continua a essere prossimo allo zero. La quota di prestiti deteriorati (al lordo delle rettifiche di valore) sul totale dei prestiti rimane su valori elevati. I prezzi degli immobili in termini reali si sono stabilizzati, ma rimangono ben inferiori al loro livello di lungo periodo.

Comunicato stampa

EIOPA risk dashboard July 2017
di Silvia Dell’Acqua

Set 28 2017
EIOPA risk dashboard July 2017  di Silvia Dell’Acqua

The new European legislation requires the ESAs (European Supervisor Authorities, among which EIOPA), the ESRB (European Systematic Risk Board) and the ECB (European Central Bank) to develop a common set of qualitative and quantitative indicators (i.e. a Risk DashBoard – RDB) to identify and measure systematic risk. To accomplish this task, the institutions have determined a set of general rules for the RDB. They must be:

  • built on the same list of risk categories, to which each institution can add further ones, specific of the sector (e.g. underwriting risk for the insurances)
  • constructed on a flexible basis
  • consistent in the underlying information when the same indicator is used.

EIOPA RDB is published on a quarterly basis and it is based on public market data and Solvency II data (Quarterly and Annual Financial Stability Reporting for Groups and Solo Prudential Reporting for Solo). It considers 57 indicators to each of which a score ranging from 1 (low risk) to 10 (high risk) is assigned. When assigning a score to each indicator, different sizes of the entities are considered through the use of weighting parameters that can vary (e.g. premiums, technical provisions, assets, SCR) according to the indicator under examination.

These 57 indicators are aggregated into 8 (=7+1) risk categories characterized by a colour code to represent the final level of the risk; its changes over time are represented by arrows. The indicators are in principle equally weighted, however it may be that some weights are increased / decreased when the indictor is particularly important / high correlated with others.

EIOPA published its RDB updated to the first-quarter 2017 data last 31 July 2017. The data cover a sample of 93 insurance groups and 3,076 solo insurance undertakings.

Some comments on the results split by risk category

1. Macro risks [high, stable]

This is an overarching category affecting the whole economy, which considers economic growth, monetary policies, consumer price indices and fiscal balances.

The data show an economic environment that remains fragile because of the enduring low-yields. The GDP forecast stays around 2% expected real growth; the policy rates of the Central Banks increase following the monetary policy changes in the US and the Central Banks balance sheets expand, reflecting the stepping up of liquidity provision and an increased intermediation role. The inflation rates move within the target range, the fiscal deficit is similar to the previous quarter and the unemployment rate decrease.

2. Credit risks [medium, stable]

This category measures the vulnerability to the credit risk by looking at the relevant credit asset classes exposures combined with the associated metrics (e.g. government securities and credit spread on sovereigns). The credit risk seems not to be properly reflected in the market prices, where the observed spreads keep on decreasing and are close to their historical minimum. The credit quality of the investments has slightly improved (average rating between A and A+); loans and mortgages counts for a small portion of the total assets; household indebtedness is elevated

3. Market risks [medium, stable]

This vulnerability of the insurance sector to adverse developments is evaluated based on the investment exposures, while the current level of riskiness is evaluated based on the volatility of the yields together with the difference between the investment returns and the guaranteed interest rates. The exposures to bonds, equity and property remain stable, while their volatilities decrease.

4. Liquidity and funding risk [medium, decreasing]

The vulnerability to liquidity shocked is monitored measuring the lapse rate, the holding in cash and the issuance of catastrophe bonds (low volumes or high spreads correspond to a reduction in the demand which could forma a risk). The share of cash holding and the average coupon divided by the maturity  decrease slightly, while the proportion of more liquid assets in the portfolio remains stable; the announced volume of CAT bonds increase.

5. Profitability and solvency [medium, increasing]

The solvency level is measured via SCR and quality of OF, while the profitability via return on investments / combined ratio for the life / non-life sectors. The SCR ratio is stable at group level (198%), while it decreases in both life (160%, -5%) and non-life (220%, -9%) Solo. The net combined ratio has slightly deteriorated, while the profitability shows positive signs in the life business. The quality of OF is still high.

6. Interlinkages and imbalances [medium, stable]

Interlinkages are assessed between primary insurers and reinsurers, insurance and banking sector and among the derivative holdings. The exposure towards domestic sovereign debt is considered as well. Data show stable investment exposures to the different financial services and slight increase in the exposure towards reinsurers.

7. Insurance (underwriting) risk [low, stable]

Indicators for insurance risks are gross written premia, claims and losses due to natural catastrophes. Written premia show a 5% increase in both life and non-life sectors, cat losses are stable, while the loss ratio has increased for small undertakings.

8. Market perception [medium, stable]

The quantities assessed are relative stock market performances (insurance stock keeps on performing worse than the Stoxx 600), price to earnings ratio (slight improved), CDS spreads and external rating outlooks (unchanged).