Nuovo aggiornamento del Risk Dashboard EBA

Gen 26 2017

L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato l’aggiornamento trimestrale del documento “Risk Dashboard” che identifica i rischi principali e le vulnerabilità del settore bancario europeo. L’analisi verte su una gamma di Indicatori di Rischio calcolati sulla base dei dati consolidati relativi al terzo trimestre del 2016 e rappresentativi di un paniere di 156 banche. I risultati principali dello studio sono i seguenti:

– nel trimestre di riferimento, il CET1 (Common Equity Tier 1) delle banche UE ha raggiunto il nuovo massimo a quota 14,1% (con un aumento di 50 punti base rispetto al trimestre precedente). Questo effetto è dovuto sia alla crescita del capitale (grazie ad una maggiore quota di utili non distribuiti), che ad una diminuzione dei Risk-Weighted Assets;

– La quota di crediti deteriorati (o NPLs, Non Performing Loans) si attestata al 5.4% (-10 punti base rispetto al secondo trimestre 2016) e suggerisce che gli sforzi di vigilanza stanno dando, lentamente, buoni frutti;

 – La redditività è rimasta sotto pressione e il rendimento del capitale proprio (ROE) è sceso al 5,4%, un punto percentuale al di sotto del terzo trimestre 2015. Il ROE è risultato nuovamente al di sotto del costo del capitale per le banche (CoE), che si stima essere tra l’8% e il 10%. Inoltre, il rapporto tra costi e ricavi è aumentato al 63,0% con un aumento di ben 3 punti percentuali rispetto al terzo trimestre dell’anno precedente.

 – Il rapporto loan-to-deposit è sceso al 120,1%, rispetto al 120,5% nel primo trimestre.

 Insieme al quadro operativo dei rischi, l’EBA ha pubblicato i risultati di un’analisi di valutazione del rischio condotta tra banche e analisti di mercato nei mesi di ottobre e novembre 2016.

Comunicato stampa
Risk Dashboard EBA Q3 2016
Analisi di valutazione del rischio

Capital Markets Union: la Commissione Europea avvia una consultazione pubblica sulla revisione intermedia

Gen 26 2017

Come parte dei suoi sforzi per rendere tangibili gli effetti della Capital Markets Union (CMU), la Commissione Europea ha lanciato una consultazione pubblica riguardante la revisione programmata di medio termine della CMU. La consultazione offre l’opportunità per i soggetti interessati di fornire indicazioni e avanzare proposte di modifica nel piano d’azione CMU.

I risultati di questa consultazione confluiranno nella revisione intermedia del piano CMU che la Commissione intende pubblicare nel mese di giugno 2017. La revisione cercherà di rafforzare il quadro politico attuale per lo sviluppo dei mercati dei capitali, aggiornando le azioni proposte e integrando le misure complementari in risposta alle sfide chiave.

La consultazione avrà termine il 17 marzo 2017.

Sezione sito della Commissione Europea dedicata alla consultazione

CRR: Nuovi chiarimenti di Banca d’Italia sul trattamento prudenziale di profitti e perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali nel portafoglio AFS

Gen 26 2017

La Banca d’Italia ha pubblicato un documento contenente indicazioni sul trattamento prudenziale dei saldi netti cumulati delle plusvalenze e minusvalenze su esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio “Attività finanziarie disponibili per la vendita” rilevate, ai sensi del vigente principio contabile IAS 39, nella c.d. riserva Available For Sale – “AFS”.

In particolare, alla luce della disciplina CRR e del sistema di deroghe al regime transitorio attualmente in vigore, occorre distinguere la disciplina applicabile alle banche “significative” da quella applicabile – a livello individuale e consolidato – alle banche “non significative”, alle SIM e agli intermediari finanziari iscritti all’albo di cui all’articolo 106 TUB:

– Banche significative: sono tenute ad includere nel o dedurre dal CET 1, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio AFS secondo le seguenti percentuali:

    • 60% per il 2016;
    • 80% per il 2017.

Gli importi che residuano dall’applicazione di queste percentuali (i.e. 40% per il 2016; 20% per il 2017) non devono essere computati ai fini del calcolo dei fondi propri, continuando a essere oggetto di sterilizzazione. In applicazione del regime transitorio previsto dal CRR si applica, infatti, il regime nazionale in vigore al 31 dicembre 2013.

– Banche “meno significative”, SIM e intermediari finanziari iscritti all’Albo di cui all’art. 106 TUB: in attesa di un chiarimento formale da parte delle autorità europee, a tali soggetti sarà consentito di non includere nei fondi propri i profitti e le perdite derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali contabilizzate nel portafoglio AFS.

Nuovi aggiornamenti delle Q&A EIOPA

Gen 26 2017

L’Autorità Europea di vigilanza del mercato assicurativo (EIOPA) ha pubblicato nuovi aggiornamenti ai documenti Q&A (Questions and Answers) pubblicati sul proprio sito istituzionale. In particolare, gli aggiornamenti riguardano:

– Comunicazione con le autorità di vigilanza;

– Modalità e procedure di comunicazione delle informazioni sulla solvibilità e sulla situazione finanziaria;

– Reportistica in materia di stabilità finanziaria.

Sezione Q&A del sito EIOPA

Da EBA ed ESMA richiesta di chiarimenti sull’applicazione dei requisiti CRR in ottica EMIR

Gen 26 2017

L’EBA e l’ESMA hanno pubblicato un Report congiunto in relazione al sistema di requisiti patrimoniali introdotto dal Regolamento CRR alla luce della disciplina sulle infrastrutture di mercato (Regolamento EMIR).

In particolare, il documento evidenzia la necessità di un chiarimento circa l’applicazione dei requisiti regolamentari CRR affinché sia evitata una duplicazione del carico patrimoniale per le operazioni in derivati in caso di Controparte Centrale (CCP) dotata di licenza bancaria.

Comunicato stampa
Report congiunto EBA-ESMA

Rinviato il meeting del GHOS dell’8 gennaio: prospettive incerte per la finalizzazione di Basilea III
di Marco Pavoni

Gen 13 2017
Rinviato il meeting del GHOS dell’8 gennaio: prospettive incerte per la finalizzazione di Basilea III   di Marco Pavoni

Il Comitato di Basilea il 3 gennaio ha informato che il meeting del GHOS (il Gruppo dei Governatori delle Banche Centrali ed dei Responsabili della Supervisione di 30 paesi cui riporta il Comitato), previsto l’8, che doveva ratificare l’accordo sulle nuove regole per l’allocazione di capitale regolamentare in particolare per i rischi di mercato e di credito, è stato rimandato a data da destinarsi (http://www.bis.org/press/p170103.htm).

Il successivo meeting del GHOS è in agenda l’1 e 2 marzo.

Il comunicato del Comitato osserva che “più tempo (è) necessario per finalizzare alcune attività, incluso assicurare la calibrazione finale del quadro normativo prima che il GHOS possa rivedere il pacchetto di proposte”.

Mario Draghi, presidente del GHOS e della BCE ha nondimeno sottolineato che il “completamento di Basilea III è un passo importante nella direzione di ristabilire la fiducia nei coefficienti patrimoniali, e che (le autorità) rimangono impegnate a raggiungere questo obiettivo”.

Alcune agenzie di stampa citano fonti che, non sorprendentemente, indicano la misura percentuale del c.d. Floor da applicare allo Standardized Approach (SA), sotto il quale il requisito di capitale regolamentare calcolato secondo l’Internal Model Approach (IMA) non può scendere, come il vero nodo “gordiano” da sciogliere.

Le stesse fonti riportano che il Comitato sta lavorando anche sull’orizzonte temporale (o phase-in) entro il quale le nuove regole andranno a regime, per ammorbidire le posizioni dei membri europei (soprattutto di Francia e Germania) che nei mesi scorsi hanno espresso molte preoccupazioni per gli impatti che requisiti di capitale significativamente più elevati possono avere sulla capacità delle istituzioni bancarie europee di erogare credito e quindi sostenere la precaria ripresa economica in atto.

Reuters in particolare riferisce di un’ipotesi di accordo per un Floor fissato al 55% dal 2020 che sale progressivamente al 75% entro il 2025, a fronte di una proposta iniziale che lo indicava al 90%.

È chiaro che il Floor di cui si parla è quello relativo al Rischio di Credito; nulla è detto rispetto al Rischio di Mercato che certo ha un peso molto inferiore a livello di sistema, ma è tutt’altro che trascurabile almeno per talune istituzioni non solo europee.

Come noto già la riunione del Comitato del 23 novembre in Cile che doveva finalizzare il pacchetto di proposte noto tra gli operatori come Basilea IV, aveva sancito la frattura interna tra i membri europei e quelli statunitensi in particolare proprio sul Floor.

In questo contesto gli esiti del dibattito interno al Comitato, nonostante la volontà del suo presidente e dello stesso Draghi che presiede il GHOS, paiono ancora difficili da prefigurare, ciò anche in considerazione dell’ormai prossimo insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca (il 20 gennaio) alla luce della già manifestata intenzione di volere perseguire una sorta di nuova deregulation di reaganiana memoria. Questo pur tenendo conto della volontà, di segno totalmente opposto, già espressa dalla FED per bocca della presidente Janet Yellen.

Con questi presupposti non si può escludere un ulteriore procrastinamento del confronto in seno al Comitato che si traduce inevitabilmente in un prolungamento della fase di incertezza intorno al quadro regolamentare, aspetto questo che rende da un lato agli investitori problematico apprezzare le dotazioni di capitale delle diverse istituzioni per orientare di conseguenza le proprie decisioni di investimento, ma dall’altro rende arduo anche alle stesse banche pianificare i propri investimenti, in particolare lato IT, e in ultima analisi stabilire in una prospettiva strategica se proseguire lo sviluppo dei modelli interni.

Pubblicato Parere ESMA sulla portata dei poteri di intervento MiFIR

Gen 13 2017

L’ESMA ha pubblicato un parere riguardante la portata dei poteri di intervento ai sensi del Regolamento MiFIR.

Attualmente, i poteri – riconosciuti sia alle autorità nazionali competenti (NCA) che all’ ESMA a partire dal 3 gennaio 2018 –  trovano applicazione solo in relazione ai prodotti di investimento delle imprese “MiFID” che pongono rischi per gli investitori al dettaglio, l’integrità del mercato e la stabilità finanziaria nell’Unione europea. Risultano escluse da tale perimetro le società di gestione UCITS e i fondi di investimento alternativi AIFM.

Il parere in questione delinea le possibili conseguenze legate all’esclusione delle società di gestione di fondi dal campo di applicazione dei poteri, tra cui, il rischio di arbitraggio per il quale una tipologia di fondi esclusa ai sensi del Regolamento MiFIR possa essere distribuita direttamente dalla società di gestione.

Comunicato stampa
Parere ESMA sui poteri di intervento MiFIR

MiFID: studio ESMA evidenzia miglioramenti nelle pratiche di vigilanza in materia di best execution

Gen 13 2017

L’ESMA ha pubblicato un Report sulle misure adottate dalle autorità di vigilanza nazionali in tema di best execution ai sensi della disciplina MiFID. Il documento completa la revisione paritaria pubblicata nel 2015, la quale aveva rilevato un livello di implementazione della normativa e di convergenza delle pratiche di supervisione relativamente basso.

Alla luce di tali risultati, l’ESMA ha lanciato una nuova analisi a settembre 2016 per valutare le misure adottate dalle autorità nazionali per affrontare le carenze individuate nella revisione paritaria. Nel documento pubblicato, l’Autorità Europea individua evidenti miglioramenti nel livello di attenzione prestata alla supervisione dei requisiti di best execution e l’adozione di approcci di vigilanza maggiormente proattivi.

Comunicato stampa 
Report ESMA su misure di vigilanza in materia di best execution

Basilea III: il GHOS rinvia l’attuazione delle modifiche regolamentari

Gen 13 2017

L’organo direttivo del Comitato di Basilea, il Gruppo dei Governatori dei Capi di Supervisione (GHOS), ha rinviato a data da definirsi la valutazione finale del pacchetto di proposte volte a modificare l’impianto normativo di Basilea III.

Stefan Ingves, Presidente del Comitato di Basilea e Governatore della Sveriges Riksbank ha affermato: “Il Comitato continuerà a lavorare per finalizzare le riforme allo scopo di fissare le carenze evidenziate dalla crisi finanziaria e per rendere le banche più sicure e più resistenti”.

Sull’importanza del lavoro del Comitato si è pronunciato anche Mario Draghi, presidente del GHOS e Presidente della Banca Centrale Europea: “Il completamento di Basilea III è un passo importante verso il ripristino della fiducia nei coefficienti patrimoniali ponderati per il rischio delle banche, e rimaniamo impegnati su questo obiettivo”.

Il GHOS ha voluto, inoltre, esprimere parere positivo sullo stato dei progressi compiti nell’applicazione delle modifiche regolamentari degli Accordi di Basilea.

Comunicato stampa

IVASS: Lettera al mercato in materia di distribuzione di dividendi per l’anno 2016

Gen 13 2017

L’Autorità di Vigilanza per il settore assicurativo ha pubblicato una lettera al mercato recante delle raccomandazioni circa le politiche di distribuzione dei dividendi in vista della chiusura dei bilanci per l’anno 2016.

Alla luce delle attuali condizioni economiche e del nuovo regime Solvency II, le imprese dovranno adottare politiche improntate alla massima prudenza nella distribuzione dei dividendi e di altri elementi patrimoniali nonché nella corresponsione della componente variabile della remunerazione agli esponenti aziendali. Tali politiche, fermo restando il rispetto dei requisiti patrimoniali obbligatori, dovranno essere mirate alla conservazione nel continuo, a livello sia individuale sia consolidato, di un livello di solvibilità attuale e prospettica coerente con il complesso dei rischi assunti dall’impresa.

Lettera al mercato IVASS