UCITS V: consultazione Banca d’Italia-Consob per il recepimento delle norme in materia di remunerazioni

Lug 13 2016

Banca d’Italia e Consob hanno avviato una consultazione pubblica riguardante la modifica al “Regolamento congiunto Banca d’Italia – Consob” in materia di organizzazione e controlli degli intermediari che prestano servizi di investimento e di gestione collettiva, per il recepimento delle regole in materia di remunerazioni contenute nella direttiva 2014/91/UE (c.d. “UCITS V”). Le modifiche proposte nel documento sono volte a:

–  Recepire le norme della direttiva UCITS V sui gestori di OICVM, tenendo altresì conto degli orientamenti al riguardo emanati dall’ESMA (Guidelines on sound remuneration policies under the UCITS Directive and AIFMD);

– Realizzare un quadro normativo organico e coerente per tutto il settore del risparmio gestito;

– Favorire il level playing field, tenuto conto delle diverse   discipline   di   settore attualmente.

La consultazione avrà termine il 5 settembre 2016

Nuovo aggiornamento del Risk Dashboard EBA

Lug 13 2016

L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha pubblicato l’aggiornamento trimestrale del documento “Risk Dashboard” che identifica i rischi principali e le vulnerabilità del settore bancario europeo. L’analisi verte su una gamma di Indicatori di Rischio calcolati sulla base dei dati consolidati relativi al primo trimestre del 2016 e rappresentativi di un paniere di 158 banche. I risultati principali dello studio sono i seguenti:

– Nel trimestre di riferimento il CET1 ratio delle banche europee è stato pari al 13.4% (-0.2% rispetto al Q4 2015). La variazione può essere spiegata da una riduzione del livello di patrimonializzazione non bilanciato da una contrazione degli attivi ponderati per il rischio, attribuibile alla graduale transizione verso la completa applicazione del framework regolamentare previsto dalla disciplina CRR-CRD IV;

– I crediti deteriorati (o NPLs, Non Performing Loans) si attestano al 5.7% con una riduzione di 10 punti base rispetto al dato precedente. Malgrado il miglioramento, la qualità dei portafogli crediti continua a destare preoccupazione;

– La redditività delle banche europee risulta ancora sotto pressione, con un ROE medio pari al 5.8% rispettivamente -1.1% e +1.1% rispetto al primo e all’ultimo trimestre 2015);

– Contrariamente ai 3 precedenti trimestri, il rapporto loan-to-deposit è salito al 121.6% (+0.4% rispetto al dato di fine 2015.

Per la prima volta, inoltre, l’EBA ha pubblicato i risultati del Risk Assessment Questionnaire rivolto a banche e analisti di mercato che va a completare le informazioni contenute nel Risk Dashboard.

Comunicato stampa
Risk Dashboard EBA Q1 2016

Pubblicato Parere EIOPA sulle prospettive di un mercato unico europeo dei prodotti previdenziali

Lug 13 2016

L’EIOPA ha pubblicato la versione finale del Parere in cui esprime la propria posizione sui prossimi passi da seguire per l’istituzione di un mercato unico europeo dei prodotti previdenziali (Personal Pension Products o PPP). Il documento, formulato in risposta alla richiesta avanzata dalla Commissione Europea, segnala l’elevata diversificazione dei mercati di prodotti pensionistici e previdenziali all’interno dell’Unione Europea e solleva delle criticità sull’istituzione di un mercato unico europeo tramite armonizzazione regolamentare.
In linea con il parere fornito lo scorso febbraio, l’EIOPA ritiene che l’adozione del cosiddetto “secondo regime” (opzionale rispetto ai singoli regimi nazionali) per la regolamentazione dei prodotti PEPP (Pan-European Personal Pension Product) possa rappresentare la scelta migliore per rafforzare il quadro normativo e aumentare la tutela dei risparmiatori.

Comunicato stampa
Advice EIOPA sulle prospettive del mercato unico dei PPP

Assicurazioni unit-linked: l’EIOPA si appresta a lanciare una thematic review sulla condotta degli operatori di mercato

Lug 13 2016

L’EIOPA ha annunciato l’avvio di una thematic review a livello europeo della condotta dei partecipanti al mercato dei prodotti assicurativi di tipo unit-linked. Obiettivo dell’analisi è di indentificare potenziali fonti di rischio e di danno per i possessori delle polizze in virtù dei rapporti esistenti tra assicuratori e asset managers. In particolare, l’EIOPA intende analizzare l’impatto delle remunerazioni pagate dagli asset managers sulle scelte di investimento delle società di assicurazioni e gli effetti di tali scelte sui possessori delle polizze. Lo studio verterà su 3 aspetti chiave:

– Peculiarità degli incentivi monetari e delle forme di remunerazione;

– Gestione degli conflitti di interesse da parte degli assicuratori;

– Processo di strutturazione dei prodotti assicurativi unit-linked.

La review sarà condotta in stretta collaborazione con le autorità nazionali competenti che identificheranno le imprese assicurative che parteciperanno all’analisi e raccoglieranno i dati relativi al mercato di riferimento. Le imprese di assicurazione selezionate comunicheranno le informazioni richieste entro il mese di settembre 2016 e i risultati saranno pubblicati nella prima metà del 2017.

Il problema delle banche in Italia: ‘‘too little, too late’’
di Emilio Barucci e Carlo Milani

Lug 07 2016
Il problema delle banche in Italia: ‘‘too little, too late’’   di Emilio Barucci e Carlo Milani

La messa in sicurezza del sistema bancario italiano è oramai un tema inamovibile dell’agenda dei governi che si sono succeduti dallo scoppio della crisi finanziaria. L’accordo con la Commissione Europea in merito alla garanzia pubblica sulle emissioni di obbligazioni bancarie e il prospettato intervento pubblico in sede di aumento di capitale per salvare il Monte dei Paschi rappresentano gli ultimi episodi di una lunga saga.

Anche a causa della difficile situazione sul fronte del debito pubblico, i governi Monti e Letta non hanno brillato per prontezza e lungimiranza (basta ricordare l’ostinazione nel non voler fare la bad bank quando ancora le regole sugli aiuti di Stato lo permettevano). Complice la più dura recessione che l’Italia unita abbia vissuto, la ‘‘nuttata’’ non è passata.

Il Governo Renzi è stato più attivo, ma ancora l’azione appare essere in ritardo (sempre a rincorrere l’ultima emergenza) e troppo timida. Il Governo e il Parlamento hanno agito principalmente su due fronti. Da un lato, hanno cercato di modificare la governance e la struttura proprietaria delle banche italiane, non più al passo con il mutato contesto finanziario. Al riguardo, il governo è intervenuto sulla forma societaria delle banche popolari, inducendone la trasformazione in società di capitali nel caso di istituti di dimensione rilevante, nonché sulle banche di credito cooperativo, favorendo la creazione di una banca capofila. Da segnalare anche l’accordo con l’ACRI che prevede un limite alla concentrazione del portafoglio delle fondazioni bancarie onde evitare il controllo surrettizio delle banche. Nel complesso questi interventi vanno nella giusta direzione e sono destinati a produrre effetti positivi, ma, ahimè, non immediati.

Gli interventi sul fronte della solidità degli istituti di credito, ed in particolare sullo smaltimento delle sofferenze bancarie, sono stati meno efficaci. Il governo ha in primo luogo agito per snellire le procedure necessarie per il recupero del credito da parte delle banche in sede giudiziaria. Le misure avranno sicuramente un effetto positivo, anche qui purtroppo non sarà immediato in quanto riguardano soprattutto i nuovi rapporti di finanziamento e non lo stock di crediti che rappresenta il vero problema.

Le difficoltà dell’industria bancaria italiana sono evidenti se si osserva l’andamento dell’indice azionario del settore bancario (grafico 1). Tra i principali paesi europei, l’Italia è quella che ha visto l’indice perdere più terreno da inizio anno, con un calo superiore al 50 per cento. In Germania si è registrata una perdita del 40 per cento circa, in Francia e Spagna del 25 per cento circa, nel Regno Unito del 22 per cento. Come si osserva dal grafico la flessione ha avuto un’accelerazione dopo l’esito del referendum sulla Brexit.

Grafico 1. Indici azionari del settore bancario dei principali paesi europei
(base 100=1/1/2016)

Il tema della bad bank è stato ripreso dal governo Renzi ed è stato oggetto di un confronto improduttivo con la Commissione Europea. E’ emerso che oramai siamo fuori tempo massimo, le regole sugli aiuti di Stato non lo permettono più. Il confronto ha prodotto un topolino. Per cercare di ridurre il gap esistente tra la valutazione dei crediti in sofferenza iscritta nel bilancio delle banche e quella di mercato, e quindi per favorire il loro smaltimento via cartolarizzazione, è stata introdotta la Garanzia (pubblica ma onerosa) sulla Cartolarizzazione delle Sofferenze (GACS). Come descritto in un nostro precedente intervento (Barucci e Milani, 2016a), questo strumento non ha caratteristiche tali da permettere un’effettiva soluzione del problema delle sofferenze.  A riprova di questa affermazione abbiamo che allo stato attuale solo una banca (Popolare di Bari) risulta avere avviato tutte le pratiche necessarie per l’ottenimento della GACS.

Non sono mancate le sperimentazioni non proprio riuscite: Cassa di Risparmio di Teramo, Banca Popolare dell’Etruria, Banca delle Marche. Appurata l’impossibilità di utilizzare soldi pubblici e il Fondo di Tutela dei Depositi, si sono architettate complesse operazioni di sistema che hanno dispiegato i loro effetti quando le crisi erano oramai in stato di putrefazione. Il risultato è che non saranno i cittadini a pagare i salvataggi direttamente ma soltanto i clienti e gli azionisti delle banche sane. La differenza non appare apprezzabile!

Essendo evidenti i limiti della GACS, il Ministero dell’Economia ha ‘‘caldeggiato’’ la nascita del Fondo Atlante, che inizierà (si spera) a svolgere la funzione di bad bank di sistema nel corso di questa estate (si veda al riguardo Barucci e Milani, 2016b). Anche in questo caso un’operazione di sistema con i soldi di banche, compagnie di assicurazioni, fondazioni e CDP. Al momento il suo ruolo appare ben limitato: dopo il salvataggio di Banca Popolare di Vincenza e Veneto Banca, le risorse da destinare allo smaltimento delle sofferenze sono ben poca cosa. Si parla di un potenziamento del Fondo Atlante per soccorrere il Monte dei Paschi di Siena e smaltire le sofferenze. Bene, staremo a vedere.

Questi ultimi episodi portano con sé una grande lezione. Le crisi bancarie vanno tamponate il prima possibile con un’immissione ingente di capitale e, spesso, solo lo Stato è in grado di farlo (come fece Londra con RBS, Lloyds e Northern Rock). L’idea che il nuovo sistema europeo di risoluzione delle crisi bancarie non preveda un ruolo dello Stato si è rilevata una chimera. Anche solo nel caso di una banca media come Veneto Banca non possiamo permetterci di applicare il bail-in tout court senza incorrere in un rischio sistemico. La flessibilità prevista dal bail-in, che permette l’utilizzo di risorse pubbliche nel caso di rischio di crisi sistemica (come la situazione attuale), andrebbe utilizzata prontamente ma con una visione strategica più ampia, altrimenti il rischio è di rincorrere le crisi e di invocare lo stato di crisi ad ogni piè sospinto. Non ci si può limitare a questo, qualche riflessione in più andrebbe fatta sulla qualità del management bancario, sulle strategie di medio-lungo termine e sul ruolo dell’autorità di vigilanza.

Nel tentativo di tranquillizzare i mercati, il Governo italiano ha raggiunto un accordo con la Commissione Europea che prevede la possibilità di concedere, entro il 2016, delle garanzie, fino a un massimo di 150 miliardi di euro, sulle emissioni obbligazionarie senior delle banche italiane senza far scattare la sanzione di aiuti di Stato e la conseguente applicazione del bail-in. Questo strumento straordinario potrà essere utilizzato esclusivamente dalle banche che ne facciano richiesta e che comunque non siano in una situazione di dissesto finanziario. In altri termini, questo intervento potrà risolvere potenziali problemi di liquidità che le banche italiane potrebbero avere nella seconda metà del 2016 per gli effetti della Brexit.

Dal grafico 2 si può osservare come lo strumento delle garanzie pubbliche concesse sulle emissioni obbligazionarie sia stato ampiamente utilizzato in Europa subito dopo il default di Lehman Brothers del settembre 2008. Nel corso del tempo questo strumento emergenziale ha via via perso di rilevanza nel contesto europeo. In Italia si è osservato un andamento in controtendenza. Secondo gli ultimi dati disponibili, relativi al 2013, in Italia le garanzie pesano per circa il 5 per cento del Pil (80 miliardi di euro in valore assoluto). Occorre anche osservare che il maggiore attivismo della Banca Centrale Europea, che con il quantitative easing e le TLTRO II sta iniettando grandi quantità di moneta nel mercato europeo, ha ridotto le tensioni legate alla liquidità.

In definitiva, quest’ultimo intervento volto ad offrire una garanzia alle obbligazioni bancarie, difficilmente verrà attivato, sia per la disponibilità di liquidità (anche eccezionale) erogata dalla BCE sia perché le banche che dovessero farne richiesta segnalerebbero ai mercati le loro difficoltà. Sicuramente questo ulteriore intervento non potrà far nulla sul fronte delle sofferenze. Insomma non siamo davvero di fronte all’ennesima annunciata svolta.

Grafico 2. Garanzie pubbliche erogate a favore delle banche (in % del Pil)

Bibliografia

Barucci E., Milani C. (2016a), GACS: solo un piccolo passo verso la pulizia dei bilanci bancari, FinRiskAlert.it.

Barucci E., Milani C. (2016b) Finalmente il fondo Atlante: sarà piccolo ma è pur sempre una bad bank, FinRiskAlert.

EBA: annunciati i dettagli dell’esercizio di trasparenza 2016

Lug 07 2016

L’EBA ha reso noto che condurrà un esercizio di trasparenza nel mese di dicembre 2016 su un campione composto da più di 100 banche europee. Obiettivo dell’analisi è di fornire informazioni sui bilanci delle banche sulla base dei dati comunicati alle autorità di vigilanza. Sebbene costituisca uno strumento indipendente, l’esercizio di trasparenza 2016 andrà ad affiancare lo stress test appena condotto così da integrare le informazioni disponibili.
L’esercizio, che avrà ad oggetto i bilanci delle banche nel periodo dicembre 2015 – giugno 2016, sarà avviato nel mese di settembre e i risultati saranno pubblicati ad inizio dicembre, congiuntamente con la pubblicazione del Risk Assessment Report.

Comunicato stampa

MPS: parere positivo dell’ESMA al divieto di vendite allo scoperto disposto dalla Consob

Lug 07 2016

L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) ha espresso, tramite la pubblicazione di un parere ufficiale, il suo accordo sul divieto temporaneo di posizioni nette corte sul titolo Banca Monte dei Paschi di Siena (MPS), disposto dalla Consob ai sensi del Regolamento comunitario in materia di short selling.
Tale misura di emergenza, in vigore dal 7 luglio al 5 ottobre 2016, proibisce le vendite allo scoperto di azioni MPS e le operazioni ribassiste compiute tramite strumenti finanziari derivati che abbiano come sottostante le azioni MPS. Il divieto si applica, inoltre, indipendentemente dalle modalità di negoziazione (mercati italiani, esteri e OTC) e riguarda anche agli operatori market maker. Sono esenti dal divieto le operazioni su strumenti finanziari che abbiano come sottostante indici di cui MPS faccia parte.

Alla luce delle circostanze attuali e dei potenziali rischi alla stabilità del sistema finanziario italiano, l’ESMA considera appropriata la misura adottata dalla Consob.

Comunicato stampa
Parere ESMA

Chiarimenti EBA su stress test 2016 e SREP

Lug 07 2016

L’EBA ha divulgato nuove informazioni sullo stress test 2016 del sistema bancario condotto a livello europeo. In particolare, l’aggiornamento riguarda il modo in cui i risultati dello stress test confluiranno nel processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) della BCE. I punti chiave individuati sono i seguenti:

– Lo stress test 2016 non prevede una soglia minima di capitale da rispettare. Obiettivo principale dei test è di fornire uno strumento di vigilanza i cui risultati costituiranno un input cruciale del processo SREP;

– I risultati permetteranno alle autorità di vigilanza di valutare la capacità delle banche di far fronte ai requisiti patrimoniali richiesti in condizioni di mercato avverso;

– Nel caso in cui le autorità competenti individuino situazioni di debolezza patrimoniale che possano portare ad eventuali violazioni dei requisiti patrimoniali, potrà essere utilizzato lo strumento della “capital guidance” per valutare l’effettivo stato di vulnerabilità della banca;

– La capital guidance sarà posta ad un livello maggiore rispetto ai requisiti patrimoniali obbligatori (minimi e addizionali) e dovrà essere integrata nei piani di risk management delle istituzioni finanziarie;

– La capital guidance non costituisce una forma di requisito patrimoniale vincolante e non potrà determinare in modo automatico alcuna limitazione alla determinazione e alla distribuzione dei dividendi (MDA o Maximum Distributable Amount);

– Le autorità competenti controlleranno i livelli di capital guidance e le modalità di implementazione della nuova metrica nei processi di risk management e capital planning delle banche.

Comunicato stampa
Information Update on 2016 EU-wide stress test

Avviata consultazione EBA su linee guida in materia di disclosure per il settore bancario UE

Lug 07 2016

L’EBA ha pubblicato un documento di consultazione riguardante le linee guida sui requisiti regolamentari in materia di disclosure in seguito all’aggiornamento dei requisiti di Terzo Pilastro adottati dal Comitato di Basilea nel gennaio 2015. Tali linee guida rientrano nell’attività svolta dall’EBA per migliorare la convergenza in tema di informativa e favorire la disciplina di mercato.
Obiettivo delle disposizioni è quello di supportare le istituzioni finanziarie europee nel conciliare i requisiti posti dalla disciplina CRR (Capital Requirements Regulation) con i nuovi obblighi di Terzo Pilastro che entreranno in vigore il 31 dicembre 2016.
Le misure proposte si applicheranno alle istituzioni a rilevanza sistemica globale (G-SII) e alle altre istituzioni a rilevanza sistemica (O-SII) a partire dagli obblighi informativi di fine 2017. Ciò nonostante, l’EBA raccomanda alle istituzioni G-SII di implementare almeno una parte delle nuove disposizioni informativi in tema di risk-weighted asset e requisiti patrimoniali già entro la fine del 2016. Questo permetterebbe di disporre di un set informativo analogo e facilmente comparabile rispetto alle altre grandi istituzioni finanziarie internazionali.

La consultazione avrà termine il 29 settembre 2016.

Comunicato stampa
Documento di consultazione

FSB: in consultazione le raccomandazioni in materia di vulnerabilità strutturali del settore dell’asset management

Lug 07 2016

Il Financial Stability Board (FSB) ha pubblicato in consultazione il documento “Proposed Policy Recommendations to Address Structural Vulnerabilities from Asset Management Activities” che fornisce 14 linee guida alla luce delle principali vulnerabilità poste dalle attività di asset management. In particolare, si individuano i seguenti rischi per la stabilità dei mercati finanziari:

– Sbilanciamento tra condizioni e modalità di investimento e disinvestimento in fondi;

– Livello di leverage;

– Rischi operativi e sfide legate alla modifica delle politiche di investimento in condizioni di stress finanziario;

–  Attività di prestito titoli.

Le raccomandazioni raccolte nel documento hanno l’obiettivo di fornire alle autorità di vigilanza e agli asset manager gli strumenti e le informazioni necessarie per individuare e affrontare i rischi elencati.

La consultazione avrà termine il 21 settembre 2016

Comunicato stampa
Raccomandazioni FSB in materia di vulnerabilità nell’asset management