L’ESMA ha pubblicato un nuovo aggiornamento delle Q&A (Questions and Answers) riguardanti il Regolamento EMIR (European Markets Infrastructure Regulation). Il documento include, in particolare, la reportistica delle operazioni compensate tramite entità che non ricadono nella definizione di CCP (Central Counterparty) ai sensi del Regolamento EMIR.
L’EBA ha pubblicato in consultazione le proprie Linee Guida in materia di credit risk management e contabilizzazione delle perdite attese su crediti per le istituzioni finanziarie. Il documento di consultazione fa seguito alla pubblicazione delle Linee Guida sullo stesso tema da parte del Comitato di Basilea nel dicembre 2015. L’obiettivo dell’iniziativa EBA è di assicurare la diffusione di pratiche di gestione efficaci per l’implementazione e l’applicazione continuativa del quadro contabile per la valutazione delle perdite attese su crediti.
La consultazione avrà termine il 26 ottobre 2016.
A seguito del processo di integrazione e di liberalizzazione dei mercati, gli intermediari finanziari (bancari, non bancari, assicurativi) hanno ampliato il loro raggio di azione giungendo ad operare in un sempre più ampio insieme di mercati e con strumenti sempre più complessi. Questo ha portato all’impiego sempre più significativo degli strumenti quantitativi in finanza il cui utilizzo viene potenziato enormemente dall’adozione delle nuove tecnologie (fintech).
Il Percorso Executive in Finanza Quantitativa (Ed. 7, Novembre 2016 – Maggio 2017) è progettato e promosso da MIP e dal Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano e con il sostegno di:
- Deloitte Consulting Srl
- Banco Popolare
- Iason Ltd
- Numerix
- Intesa Sanpaolo
- Unicredit
Il corso è composto da 6 moduli didattici, a cui è possibile iscriversi singolarmente:
- Fondamenti
- Gestione dei portafogli
- Valutazione dei prodotti derivati
- Trading di prodotti finanziari
- Gestione dei rischio
- Insurance
La sua peculiarità è di curare sia gli aspetti metodologici sia gli aspetti applicativi, per formare figure professionali in grado di affrontare problemi concreti nell’ambito della finanza quantitativa.
Il Corso si rivolge a profili junior: laureati (di I e II livello) e profili executive, cioè professionisti e operatori con esperienza lavorativa nel settore finanziario che desiderano completare la loro formazione o che intendono riqualificarsi al fine di cercare nuove opportunità lavorative.
Sono previste borse di studio a copertura totale o parziale della quota d’iscrizione.
Per informazioni sul programma e sulle opportunità di borse di studio e stage, scarica la brochure: CLICCA QUI
“Il progetto che si sta sviluppando a livello europeo è certamente un progetto ambizioso e mira a creare un mercato unico per prodotti del risparmio previdenziale di lungo periodo che fino ad oggi sono stati di competenza esclusivamente nazionale”. Così Mauro Castiglioni, presidente del Comitato Previdenza in Assogestioni, commenta il dibattito sul tema prodotti pensionistici individuali, sempre più vivo e ormai centrale nell’agenda dell’Unione Europea.
Un dibattito che ha avuto origine nel luglio del 2012, quando la Commissione europea ha richiesto all’EIOPA, l’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali, un parere tecnico per la creazione di un mercato unico europeo per i prodotti pensionistici individuali, e che da allora ha coinvolto una platea sempre più ampia di stakeholder europei.
Dal 2012 a oggi si sono susseguite consultazioni pubbliche, incontri con gli stakeholder, questionari e convegni di approfondimento: il rafforzamento del terzo pilastro previdenziale e, in particolare, l’introduzione di una disciplina unica a livello europeo, assume infatti un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo di assicurare ai cittadini europei pensioni “sicure, adeguate e sostenibili”, anche in considerazione dell’impatto che l’invecchiamento della popolazione, unita alle mutate condizioni economiche, hanno avuto sul livello delle prestazioni pensionistiche attese.
L’idea che si sta delineando è quella per la quale la creazione di un mercato unico per i prodotti pensionistici del cosiddetto “terzo pilastro” debba passare attraverso la creazione di un prodotto, con caratteristiche uniformi, che possa essere commercializzato in tutti i Paesi dell’Unione attraverso l’attribuzione di un passaporto europeo. Questo prodotto, il PEPP (Pan-European Personal Pension Product), dovrebbe essere introdotto attraverso un regolamento europeo, che darebbe vita a quello che è comunemente conosciuto come “secondo regime”: in questo modo il PEPP si affiancherebbe ai prodotti pensionistici individuali esistenti a livello nazionale, ponendosi come alternativa a questi ultimi e beneficiando della possibilità di essere commercializzato in tutti i Paesi dell’Unione Europea. I PEPP, da un lato, mirano a porsi come complemento della pensione pubblica, del primo pilastro previdenziale, in quei Paesi in cui i prodotti pensionistici aziendali sono assenti o poco sviluppati; dall’altro, nei Paesi in cui il secondo pilastro è presente e sviluppato, si pongono come strumento aggiuntivo, a completamento dell’offerta previdenziale.
“I PEPP costituiscono un’importante opportunità per gli operatori del risparmio gestito italiani, per ampliare e diversificare la propria operatività e la gamma di servizi offerti, e non solo per quegli operatori già attivi nel settore della previdenza, ma anche per quelli che fino ad oggi erano rimasti fuori da questo mercato” prosegue Castiglioni, aggiungendo che “l’expertise di cui dispongono le SGR nella gestione di lungo termine può apportare un significativo valore aggiunto al buon funzionamento e al successo di questi prodotti. Per questo è fondamentale, soprattutto in questa fase, che gli operatori italiani del risparmio gestito siano parte attiva nel processo di definizione del quadro normativo europeo”.
Proprio in questi mesi, infatti, il progetto sui PEPP si è fatto più concreto e le sue caratteristiche si stanno delineando in modo maggiormente definito: lo scorso 4 luglio l’EIOPA ha indirizzato alla Commissione il proprio final advice sulla creazione di un mercato unico europeo per i prodotti pensionistici individuali, nel quale conferma come la creazione del PEPP si ponga, ad oggi, come la strada migliore verso la realizzazione di un mercato unico europeo per i prodotti pensionistici individuali.
La palla passa ora alla Commissione europea, la quale ha già annunciato la pubblicazione, nelle prossime settimane, di un questionario volto ad indagare l’effettivo interesse che questa iniziativa suscita presso gli operatori del mercato che si pongono quali potenziali provider per i PEPP.
L’EBA ha avviato una consultazione in tema di accordi nazionali di risoluzione finanziaria e metriche di riferimento su cui modellare tali accordi. In virtù delle disposizioni BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive), infatti, l’EBA è chiamata a presentare alla Commissione Europea un report in relazione alle misure di riferimento idonee per la definizione dei piani di risoluzione (l’attuale impianto prevede un livello target minimo per i piani di risoluzione pari all’1% dei depositi garantiti a livello nazionale). In particolare, viene chiesto all’EBA di indicare se le passività totali rappresentino una grandezza di riferimento più appropriata rispetto ai depositi garantiti.
Sulla base del report preliminare sottoposto a consultazione, L’EBA raccomanda di modificare la grandezza target seguendo una delle seguenti alternative:
– Passività totali (con esenzione dei mezzi propri) al netto dei depositi garantiti;
– Passività totali (con esenzione dei mezzi propri);
– Passività totali.
I punti chiave a favore delle 3 alternative proposte sono, secondo l’Autorità bancaria, la coerenza con il quadro regolamentare, la loro semplicità ed elevata trasparenza.
La consultazione avrà termine il 2 settembre 2016
L’ESMA ha pubblicato un nuovo aggiornamento delle proprie Q&A (Questions and Answers) riguardanti l’applicazione delle disposizioni MiFID (Markets in Financial Instruments Directive) alle attività di marketing e vendita dei contratti per differenze (contracts for difference o CFDs) e altri contratti finanziari speculativi alla clientela retail.
L’aggiornamento riguarda le seguenti tematiche:
– Le informazioni fornite agli investitori retail circa il funzionamento e I rischi dei contratti CFD e degli altri strumenti speculativi;
– Valutazione della capacità dell’investitore retail di comprendere i rischi e l’appropriatezza delle operazioni in prodotti speculativi;
– Accordi commerciali che coinvolgono soggetti che propongono prodotti speculativi alla clientele retail.
L’aggiornamento è accompagnato dall’allarme lanciato dall’ESMA in merito alla vendita di questa tipologia di prodotti alla clientela retail. Si è infatti osservato un aumento delle attività di marketing – spesso tramite pratiche aggressive – e di casi di ingenti perdite registrate dai piccoli investitori.
Comunicato stampa
Q&A CFDs e altri prodotti speculativi
Allarme ESMA per marketing e vendita prodotti speculativi a clientela retail
L’Autorità Bancaria Europea (EBA) ha rilasciato un rapporto sulle dinamiche che riguardano la qualità degli attivi nel settore bancario dell’Unione Europea. L’analisi verte sui dati di vigilanza relativi ai non-performing loans (NPLs) ed alle esposizioni ristrutturate (forbearance) di più di 160 banche europee. Il rapporto mostra come, nonostante i miglioramenti, gli NPLs rimangono elevati – con un tasso medio del 5.7% nel mese di marzo 2016 – con relative implicazioni per l’economia e la redditività delle banche. Il rapporto identifica vari ostacoli strutturali (compresi i sistemi legali, la durata dei procedimenti giudiziali, i regimi fiscali e l’assenza di un profondo e liquido mercato secondario di NPLs) nel trattare gli NPLs. L’autorità bancaria propone alcune possibili misure per migliorare la qualità degli attivi e ridurre la quota di NPLs che, come evidenziato dal report, si attesta ad un livello fino a 3 volte superiore a quello di altre giurisdizioni:
– Supportare il lavoro di vigilanza attualmente in essere al fine di ottenere l’attuazione di disposizioni idonee alla risoluzione degli NPLs;
– Ridurre le barriere strutturali;
– Incrementare la liquidità, la trasparenza e l’efficienza del mercato secondario dei prestiti così da permettere una più semplice dismissione degli attivi.
L’ESMA ha pubblicato la lista dei mercati finanziari appartenenti a paesi terzi che sono considerati equivalenti ai mercati regolamentati UE per la definizione delle operazioni in derivati OTC. La lista è stata redatta ai sensi dell’articolo 2a del Regolamento (EU) 648/2012 (Regolamento EMIR).
Lista ESMA mercati terzi equivalenti a mercati UE per derivati OTC
L’EBA ha pubblicato la versione finale degli RTS (Regulatory Technical Standards) riguardanti le metodologie che le autorità competenti dovranno seguire per valutare l’idoneità degli approcci basati su rating interni (Internal Ratings Based o IRB) delle singole banche. Obiettivo degli RTS è di armonizzare la procedura di valutazione degli approcci IRB all’interno dell’Unione Europea.
In particolare, gli RTS forniscono chiarimenti concernenti l’indipendenza della funzione di validazione dalla credit risk control unit, sul calcolo delle stime interne di LGD (Loss Given Default) e sul processo di calcolo delle differenze tra perdite attese e aggiustamenti per il rischio di credito.
L’EBA ha pubblicato in consultazione la versione preliminare del proprio report in materia di requisito minimo per i fondi propri e le passività ammissibili (MREL), redatto ai sensi della disciplina BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive). Il report, indirizzato alla Commissione Europea, ha lo scopo di fornire indicazioni utili per una futura proposta legislativa in merito all’implementazione della metrica TLAC (total loss-absorbing capacity) in ambito europeo. Il documento, inoltre, presenta alcuni risultati preliminari sull’impatto finanziario delle modifiche all’impianto MREL attuale.
La consultazione avrà termine il 30 agosto 2016.