Aviva Customer Innovation Award

Nov 10 2017

Il 13 novembre avrà inizio il primo dei tre workshop formativi dell’iniziativa Aviva Customer Innovation Award, una call4ideas nata dalla partnership tra Aviva e PoliHub aperta ad aspiranti imprenditori e start up e ha l’obiettivo di individuare idee e tecnologie capaci di innovare la Customer Experience nel settore assicurativo.

Le date e i temi dei tre workshop sono:

–          13 Novembre, ore 17:30 – La tecnologia che non si vede.

Nuove tecnologie facilitano l’accesso alle informazioni da parte dei clienti e degli intermediari.

Speaker: Antonio Perrotti (CIO, Aviva Italia), Francesco Bruschi (Politecnico di Milano) e Francesco Carbone (Banksealer)

–          28 Novembre, ore 17:30 – Il nostro futuro sta già accadendo

Nuove esigenze dei clienti danno spazio alla creazione di nuovi prodotti e servizi anche attraverso la tecnologia.

Speaker: Referente Aviva, Prof. Emilio Barucci (Politecnico di Milano) e Lorenzo Frangi (Springa)

–          22 Gennaio, ore 17:30 – Caring for the customer

La tecnologia che avvicina al cliente. Offrire nuovi touch point e personalizzare il contatto per fornire un servizio sempre più accurato.

Speaker: Referente Aviva, Prof. Paola Cerchiello (Università degli Studi di Pavia) e Testimonianza Share’ngo

I tre workshop si terranno presso la Sala Arena di PoliHub (Via Durando 39 – 1° piano).

La partecipazione ai workshop è totalmente gratuita ma è richiesta la registrazione ai singoli workshop tramite il seguente link: https://goo.gl/gnMzvX

Aviva Customer Innovation Award, call4ideas nata dalla partnership tra Aviva, assicurazione tra i leader in Europa e presente in Italia dal 1921, e PoliHub, L’Innovation district & Startup Accelerator del Politecnico di Milano (2° incubatore universitario in Europa e 5° al mondo) gestito da Fondazione Politecnico.

La call4ideas è aperta ad aspiranti imprenditori e start up e ha l’obiettivo di individuare idee e tecnologie capaci di innovare la Customer Experience nel settore assicurativo, con la duplice finalità di andare incontro alle esigenze dei consumatori che cambiano e di plasmare il futuro del business.

Le candidature apriranno il 13 novembre in concomitanza del primo workshop.

Aviva e Polihub sono alla ricerca di start up e progetti imprenditoriali innovativi afferenti a due aree specifiche e ricompresi nelle seguenti categorie:

1.       Assicurazioni: tecnologia al servizio dei prodotti. Nuovi bisogni assicurativi dei clienti richiedono nuove soluzioni. Le tecnologie offrono infinite possibilità di sviluppo di prodotti e servizi assicurativi come evoluzione di quelli esistenti o come risposta a nuove esigenze.

2.       Cliente al centro: tecnologia al servizio della Customer Experience. Il rapporto con il cliente è un valore assoluto e imprescindibile per AVIVA. Le tecnologie possono semplificare e velocizzare i processi interni e/o facilitare e migliorare l’interazione con il cliente.

I titolari del progetto vincente avranno l’opportunità di presentare la propria idea ai Senior Innovation Leader del Digital Garage di Londra, una delle fucine creative del Gruppo assicurativo dove, ogni giorno, avviene uno scouting di nuove idee su cui investire per plasmare l’assicurazione del futuro. In vista dell’incontro londinese, il team vincitore verrà anche affiancato da un training coach.

Visita la pagina dedicata all’Iniziativahttp://www.polihub.it/iniziative/aviva-customer-innovation-award/

Solvency II: Consultazione EIOPA su secondo set di modifiche al framework dei requisiti patrimoniali di solvibilitá

Nov 10 2017

L’EIOPA ha pubblicato un documento di consultazione su un secondo set di proposte per la revisione dell’impianto dei requisiti patrimoniali di solvibilità definito dalla disciplina Solvency II.

Con questo documento di consultazione l’EIOPA continua l’importante processo di revisione della direttiva Solvency II con l’obiettivo di:

– garantire un regime di vigilanza proporzionato e tecnicamente solido, sensibile al rischio e coerente con le dinamiche del settore assicurativo;

– proporre eventuali semplificazioni.

In particolare, l’Autorità europea sollecita le risposte degli stakeholder sui principali temi non inclusi precedentemente, quali: impatto del costo del capitale sul margine di rischio, semplificazione dell’approccio “look-through”, principi fondamentali sulla capacità di assorbimento delle perdite di imposte differite, rischi di longevità , rischio di default di controparte, rischio di cambio a livello di gruppo, rischio di tasso di interesse, fondi propri, obbligazioni e prestiti non classificati, patrimonio netto non quotato e partecipazioni strategiche.

L’esito della consultazione, previsto per venerdì 5 gennaio 2018, porterà ad una seconda serie di pareri da presentare alla Commissione Europea entro la fine di febbraio 2018.

Comunicato stampa
Documento di consultazione

Raccomandazione EBA sull’individuazione delle entità da includere nei piani di recupero dei gruppi bancari

Nov 10 2017

L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato una raccomandazione, destinata sia alle autorità competenti che alle istituzioni finanziarie, relativamente all’individuazione delle entità da includere nei piani di recupero dei gruppi bancari. In particolare, la raccomandazione mira a fornire una guida comune per la definizione di criteri comuni per individuare le entità che devono rientrare nel perimetro dei piani di recupero dei gruppi bancari, nonché la portata di tale copertura. Questi criteri consentiranno alle istituzioni interessatevdi fornire informazioni in maniera piú organica.

L’EBA raccomanda che la copertura delle entità nel piano di recupero di un gruppo bancario sia proporzionata alla rilevanza delle entità, le quali, pertanto, dovrebbero essere classificate in (i) entitá  rilevanti per il gruppo, (ii) entitá rilevanti per l’economia o il sistema finanziario di uno Stato membro o (iii) entitá non rilevanti per nessuno dei due.

La raccomandazione prevede inoltre una fase di adeguamento per garantire che le informazioni sulla pianificazione del recupero attualmente disponibili siano effettivamente consolidate a livello di gruppo.

Comunicato stampa
Raccomandazione EBA

Pubblicate Linee guida EBA in materia di supervisione delle filiali significative

Nov 10 2017

L’Autorità bancaria europea (EBA) ha pubblicato le linee guida definitive sulla vigilanza delle filiali cosidette significative. A seguito della crescente richiesta di costituzione di filiali in tutta l’Unione europea, tali linee guida sono volte a facilitare la cooperazione e il coordinamento tra le autorità competenti in materia di vigilanza prudenziale delle filiali di maggiori dimensioni e di importanza significativa (filiali cosiddette “significant-plus”). In particolare, le  linee guida permettono di individuare le filiali “significant-plus” attraverso una valutazione comune effettuata dalle autorità competenti dello Stato membro di provenienza e dalle autorità competenti dello Stato membro ospitante.

Comunicato stampa
Linee guida EBA per la supervisione delle filiali significative

Aggiornato l’elenco dei  conglomerati finanziari finanziari al 31 dicembre 2016

Nov 10 2017

 Sulla base di quanto previsto dall’Accordo di Coordinamento sottoscritto il 31 marzo 2006, la Banca d’Italia, l’IVASS e la Consob hanno aggiornato l’elenco dei conglomerati finanziari italiani, vale a dire di quei gruppi societari che svolgono attività in misura significativa sia nel settore assicurativo sia in quello bancario e/o dei servizi di investimento.

La vigilanza sui conglomerati finanziari viene esercitata, ai sendi del d.lgs. n. 142/2005 con gli strumenti della vigilanza supplementare che si aggiungono a quelli utilizzati per l’esercizio delle vigilanze settoriali, al fine di monitorare in modo sistematico l’adeguatezza patrimoniale e la rischiositàdel gruppo nel suo complesso, tenendo conto delle interrelazioni fra le attività assicurative e bancario/finanziarie svolte dalle sue diverse componenti.

L’elenco al 31.12.2016 (come riportato nella tabella seguente) comprende i tre conglomerati finanziari sottoposti a vigilanza supplementare già lo scorso anno. La Banca d’Italia mantiene il ruolo di autorità coordinatrive su un conglomerato a prevalente attività bancaria che include istituzioni non qualificabili come “significative”, l’IVASS sui due a prevalente attività assicurativa.

Nell’elenco non sono compresi i conglomerati finanziari che includono istituzioni “significative”, la cui identificazione spetta alla Banca Centrale Europea nell’ambito del Meccanismo di Vigilanza Unico.

What factors affect non-performing loans in Italy?
di Carlo Milani

Nov 09 2017
What factors affect non-performing loans in Italy?  di Carlo Milani

After the international financial crisis of 2007–08, the consequent economic collapse in the advanced economies and the financial turbulence in the Euro area, non-performing loans (NPLs) reached high levels in Europe. The gross amount of NPLs in the European Union was around €1.0 trillion at the end of 2016. Based on European Banking Authority’s (EBA) data, the gross NPL ratio – that is the ratio between NPLs and total loans (performing and non-performing), where both numerator and denominator are not adjusted for provisions – is close to 50% in Cyprus and Greece in June 2016 (Figure 1). In Portugal and Slovenia, it is close to 20%, while in Italy it is 16.4%. High NPL levels are present also in Ireland, Hungary, Romania and Slovakia. However, due to the larger size of the Italian banking system compared to the other distressed market, 25% of the Euro area NPLs are concentrated in Italy (Italy represented 16% of the Eurozone GDP in 2016). At the end of 2016, the Italian gross NPLs were equal to around €325 billion, of which €200 billion were bad debts (firms represented 77% of bad debts).

The Italian net NPL ratio – defined as the ratio between NPLs plus provisions and total loans plus provisions – showed an increase in the period between 2006 and 2015. It moved from 5.4% to 12.6% based on R&S Mediobanca data (Figure 2). The growth involved bad loans and the other form of NPLs (substandard, past due and restructured loans).

NPLs have relevant implications on the macroeconomic and financial side. A high level of NPLs is a signal of an excessive leveraged non-financial sector, thus also economic growth could be negatively affected. Moreover, banks are less inclined to grant more loans when they have to deal with a high level of NPLs, with a consequence of further damage on the real economy through credit crunch (Bernanke and Gertler 1989, Bernanke et al. 1999). On the financial side, NPLs affect the resilience of the banking sector, increasing the risk of financial instability.

In a recent working paper (Milani, 2017), I evaluate the effect of macroeconomic and bank-specific determinants of NPLs during a very turbulent period for Italy.

I use data from R&S Mediabanca, which includes all banks operating in Italy over the period 2006-2015 with at least €50 million of total assets. My annual based data set includes 482 juridical different commercial banks. Taking into account 2015, these banks represent 85.4% of the Italian credit market and they have more than 28,000 branches (94.8% of the total). This high-quality and high-representative data set allows me to test several factors that theoretical and empirical literature indicate as having a potential impact on NPLs (see Louzis et al., 2012).

I find evidence in favor of the too-big-too-fail (TBTF) hypothesis. In other words, very big banks, those with a market share in term of total assets at least equal to 0.96%, show that leveraging tends to significantly increase net NPLs. Moreover, I find robust evidence in favor of the ‘moral hazard’ and the ‘bad management’ hypotheses, both for TBTF and small-enough-to-fail (SETF) banks. This result signals that bank managers have a relevant role in the increase in net NPLs after the international financial crisis due to their risk-loving approach and their unsatisfactory management quality.

On the other hand, bank size has a relevant effect on the ‘diversification’ and ‘procyclical credit policy’ hypotheses. I find that diversification helps in the management of credit portfolio only when large banks are considered. For the sample of banks small-enough-to-fail it seems that the higher complexity overrides diversification benefits. Furthermore, to avoid losing private information on their customers, small banks seem to renovate and/or renegotiate existing loans to low quality borrowers. However, such a strategy compromises loan quality in the long-run.

Furthermore, I find robust evidence in favor of the ‘relationship lending’ hypothesis, both for the overall sample and for SETF banks. In the middle of financial turmoil, banks that apply a higher level of automatization in the underwriting procedures show worse performance in terms of NPLs.

I also find robust evidence in favor of the ‘cooperative banks’ hypothesis. Banks that are organized as cooperative seem to take fewer risks. Independent cooperative/mutual banks, which based their loan strategy on soft information, anticipating their difficulty to raise funds during a financial crisis, seem to adopt a more risk-averse approach.

Finally, macroeconomic explanatory variables do not seem to have a significant impact on net NPLs in Italy. More specifically, I do not find robust evidence in favor of the ‘sovereign debt’ hypothesis. A high level of public debt does not seem to impact net NPLs when a measure of leveraging is included in the estimations. I interpret this result as evidence that the sovereign risk affects only leveraged banks.

My results have important policy implications. First of all, since the macroeconomic variables for a big economy like Italy have no relevant effect on net NPLs, expected benefits from macro prudential policy are low. ‘Lean against the wind’ (Borio and Lowe 2002) is not enough to prevent financial imbalance. Only bank-based supervision can limit risk-lover behavior and bad management choices (Arpa et al. 2001). Moreover, after the financial crisis, bank supervision has mainly focused on large banks, as also remarked by the European Single Supervisory Mechanism which involves only the 120 biggest banks operating in Europe. If the too-big-to-fail problem is an issue for financial stability, small banks could also bring instability in the long-run, mainly through their procyclical credit policy.

References

  • Arpa, M., Giulini, I., Ittner, A., and Pauer, F. The influence of macroeconomic developments on Austrian banks: implications for banking supervision. BIS Papers, 2001, 1, 91–116.
  • Bernanke, B., Gertler, M. Agency costs, net worth, and business fluctuations. American Economic Review, 1989, 79, 14–31.
  • Bernanke, B., Gertler, M., and Gilchrist, S. The financial accelerator in a quantitative business cycle framework. Handbook of Macroeconomics, 1999, 1, 1341–1393.
  • Borio, C. and Lowe, P. Asset prices, financial and monetary stability: exploring the nexus. BIS Working Papers 114, 2002.
  • Louzis, D. P., Vouldis, A. T. and Metaxas, V. L. Macroeconomic and bank-specific determinants of non-performing loans in Greece: A comparative study of mortgage, business and consumer loan portfolios. Journal of Banking and Finance, 2012, 36, 1012-1027.
  • Milani, Carlo, What Factors Affect Non-Performing Loans During Macroeconomic and Financial Turbulence? Evidence from Italy, 2017. Available at SSRN: https://ssrn.com/abstract=3056189

Cyber security e finanza

Nov 06 2017
Cyber security e finanza

 

Il 25 ottobre, alle ore 16.00, presso il Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano, si è tenuto un nuovo incontro della serie Polimi Fintech Journey, dal tema

Cyber security e finanza

Qui di seguito potete trovare il programma e le presentazioni dei relatori.

– Cosimo Comella (Autorità Garante per la protezione dei dati personali) Protezione dei dati personali nell’attività bancaria

– Paolo Colombini (UBI sistemi e servizi) Cyber Security in Banca: Sfide, servizi, competenze

– Antonio Perrotti (Chief Information Officer Aviva) Cyber Security nel mondo assicurativo: Sfide, servizi, competenze

– Stefano Zanero (Politecnico di Milano) Machine learning per l’identificazione automatica di frodi

 

Concorso per Idee

Nov 04 2017
Concorso per Idee

Impara l’arte e mettila da parte

Concorso di idee su educazione finanziaria

Il laboratorio QFinLab del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano ha indetto un concorso nazionale di idee a premi su temi di educazione finanziaria rivolto a singoli partecipanti o a gruppi composti al massimo da tre partecipanti di eta’ non superiore ai 35 anni.

Il concorso è volto a far emergere idee interessanti e originali in merito a come comunicare nell’ambito dell’educazione finanziaria contribuendo a superare il gap di conoscenze di larga parte della popolazione rispetto a temi complessi quali la gestione dei propri risparmi o scegliere le modalità di finanziamento per l’acquisto dell’abitazione.

Time line:
Iscrizione: entro 15 gennaio 2018
Consegna opere: entro 22 febbraio 2018

Il giorno 23 marzo 2018 si è riunita la commissione del premio, composta da:

  • Prof. Emilio Barucci (Politecnico di Milano)
  • Prof. Daniele Marazzina (Politecnico di Milano)
  • Dott.ssa Anna Rho (Politecnico di Milano)
  • Dott.ssa Nicoletta Trentinaglia (Politecnico di Milano)
  • Dott.ssa Giulia Bernardi (Politecnico di Milano)
  • Dott. Pietro Cazzaniga (Altroconsumo)

La commissione ha giudicato vincitrice del concorso l’opera letteraria “Come allenarsi per aumentare la ricchezza” di Maria Grazia Lo Cicero (Palermo).

L’autrice dell’opera vincitrice con il suo scritto e il premio, un tablet.

 

CME Group avvierà la negoziazione dei primi futures su bitcoin

Nov 03 2017

CME Group, leader mondiale sul mercato dei derivati, ha annunciato l’intenzione di lanciare la negoziazione dei futures su bitcoin nel quarto trimestre del 2017.
Il nuovo contratto sarà liquidato in contanti e basato sul CME CF Bitcoin Reference Rate (BRR) che funge da tasso di riferimento giornaliero per il prezzo della criptovaluta in dollari.

Comunicato stampa

EIOPA: livello di rischio stabile nel settore assicurativo europeo

Nov 03 2017

L’EIOPA ha pubblicato il nuovo aggiornamento del Risk Dashboard basato sui dati del secondo trimestre del 2017. Il documento – a cadenza trimestrale – riassume i principali rischi e le vulnerabilità nel settore assicurativo dell’Unione Europea utilizzando un insieme di indicatori suddivisi per classi di rischio.
I risultati mostrano che l’esposizione al rischio del settore assicurativo nell’Unione europea è rimasta stabile e sono stati individuati alcuni sviluppi positivi del mercato dovuti in particolare alla riduzione dei tassi di inflazione attesi e dei livelli di disoccupazione.
Nonostante questi segnali positivi, tuttavia, il perdurare dell’attuale regime di bassi tassi di interesse e l’osservazione che i fondamentali del mercato potrebbero non riflettere correttamente il rischio di credito sottostante, rappresentano preoccupazioni importanti per l’industria assicurativa europea.

Comunicato stampa
Risk Dashboard EIOPA 2Q 2017