An updated, greener and more digital financial literacy
a cura di Francesca Grassetti

Mar 11 2022
An updated, greener and more digital financial literacy a cura di Francesca Grassetti

Financial literacy is the combination of financial knowledge, skills and attitudes that help individuals to plan for the future and to protect them from over-indebtedness and excessive risk-taking. 

The OECD/INFE 2020 International Survey of Adult Financial Literacy[1], showed that about 50% of the EU adult population does not have knowledge of basic financial concepts. The survey had shed light on the need of effective and incisive financial literacy strategies for adults.

To this aim, the EU Commission and the OECD-INFE (International Network for Financial Education) developed a joint EU/OECDINFE Financial Competence Framework for adults, that has been published in January 2022.

The Framework is intended to support the implementation of national financial literacy strategies and to improve the design of financial education programs and learning materials. Moreover, it will facilitate the assessment of financial literacy levels and the evaluation of financial literacy initiatives.

The newborn EU/OECD-INFE Financial Competence Framework is divided into four areas:

  • money and transactions, whose goal is to establish the competences necessary to understand the characteristics of money, how to exchange it for goods and services and the importance of keeping track of the transactions;
  • planning and managing finances, that aims at identifying competences for managing the financial situation in the short and long term, covering competences related to both saving and investments, and credit and debt management;
  • risks and reward, that covers competences related to assessing and mitigating risks, and understanding the trade-offs of assuming risk;
  • financial landscape, the content area related to consumer protection and obligations, a set of skills that helps consumers to preserve their financial wellbeing.

EU/OECDINFE Financial Competence Framework builds on the existing OECD/INFE Financial Literacy Core Competences Frameworks[2] and it integrates and updates previous guidelines taking into account the recent developments in digital financial knowledge. The Framework considers competences such as digital payment methods, crypto-assets,  online scams and fraud, and cyber risks. Moreover, given the strong surge in sustainable financial products and the increasing complexity of the financial landscape, the Framework considers those attitudes and skills that are necessary to make sound financial decisions that account for their sustainability, such as environmental impact of purchases, sustainability characteristics of investment products, greenwashing, climate-related risks and sustainability labels.

The uptake of the financial competence framework will be facilitated through targeted exchanges in 2022 while EU and OECD will work on the financial competence framework for children and youth, that is expected to be finished by 2023.


[1] https://www.oecd.org/financial/education/launchoftheoecdinfeglobalfinancialliteracysurveyreport.htm

[2] https://www.oecd.org/daf/fin/financial-education/Core-Competencies-Framework-Adults.pdf

Il termometro dei mercati finanziari (4 Marzo 2022)
a cura di Emilio Barucci e Daniele Marazzina

Mar 06 2022
Il termometro dei mercati finanziari (4 Marzo 2022)a cura di Emilio Barucci e Daniele Marazzina

L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.

Significato degli indicatori

  • Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
  • Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
  • Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
  • CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
  • Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
  • Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
  • Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
  • Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
  • Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
  • Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
  • Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
  • Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
  • Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
  • Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
  • Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
  • Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.

I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔  indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.

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Possono Bitcoin, Tether, Decentralized Finance portare ad una crisi finanziaria?
a cura di Emilio Barucci

Mar 04 2022
Possono Bitcoin, Tether, Decentralized Finance portare ad una crisi finanziaria? a cura di Emilio Barucci

La possibilità che le criptovalute rappresentino una fonte di instabilità finanziaria è stata segnalata da più parti, tra loro il Presidente della Consob Savona e il vice governatore della Banca d’Inghilterra Cunliffe. La tesi è che le criptovalute potrebbero portare ad una crisi in quanto, come nel caso delle cartolarizzazioni dei mutui subprime, il loro prezzo non avrebbe solide fondamenta. Un eventuale crollo porterebbe un effetto a catena con effetti imprevedibili per tutto il sistema finanziario esattamente come è successo nel caso dei mutui subprime.

Il Financial Stability Board ha emesso un recente rapporto che analizza la questione analizzando tre aree del mondo criptovalute: un-backed crytpoassets, stablecoins, Decentralized Finance. I rischi per il momento sono limitati ma qualche segno di preoccupazione può essere individuato.

Partiamo dal mondo delle un-backed cryptoassets (Bitcon, Erther). I punti su cui riflettere sono cinque.

  1. La dimensione del mercato: a novembre del 2021 (dopo c’è stato un declino) la capitalizzazione delle criptovalute era pari a 2.6 trilioni (3.5 volte il livello ad inizio 2021), l’1% degli asset finanziari a livello globale. Anche il mercato dei derivati, seppur di dimensioni ridotte, è raddoppiato nel 2021. La materia prima per innescare una crisi è dunque ancora limitata ma non è irrilevante e sta crescendo.  
  2. Il secondo aspetto riguarda le oscillazioni del mercato. La volatilità del prezzo di Bitcoin è del 60% (per l’indice Standard&Poor è pari al 16%). Inoltre, negli ultimi due anni c’è stato quello che si chiama un break strutturale. Fino a tutto il 2019, Bitcoin correlava positivamente con il prezzo dell’oro e negativamente con l’andamento della borsa. Bitcoin era un asset rifugio, una cosa positiva per il mercato in quanto permetteva agli investitori di ridurre le fluttuazioni del loro portafoglio. Da allora le cose sono cambiate. La ragione è che è cambiato l’approccio all’investimento in Bitcoin. L’investimento potremmo dire è diventato sempre più finanziario e paragonabile a quello azionario: dalla scommessa per piccoli investitori, spesso miners o innamorati del Bitcoin, si è passati all’investitore che investe in criptovalute parte della sua ricchezza in una logica finanziaria anche grazie alla possibilità di scambiare ETF o fondi che investono in criptovalute. Si stima che il 6% degli inglesi e il 16% degli americani investano in criptovalute. 
  3. Il livello di interconnessione con il sistema finanziario è limitato. I Bitcoin sono perlopiù detenuti da investitori individuali (8.5 milioni di Bitcoin) con una forte concentrazione  (i primi mille investitori detengono 3 milioni di Bitcoin), solo un terzo del totale (5.5 milioni) è detenuto da intermediari (principalmente non bancari come gli exchanges). I mutui subprime sono stati all’origine della crisi in quanto erano perlopiù detenuti da intermediari finanziari che – a seguito della diminuzione dei prezzi delle cartolarizzazioni – hanno conosciuto problemi di liquidità e di solvibilità. Se la quota di criptovalute detenute da intermediari/fondi di investimento dovesse crescere potremmo davvero trovarci di fronte ad una crisi causata da Bitcoin alla prima diminuzione significativa del suo prezzo. Il rischio al momento è limitato.
  4. Un punto di attenzione riguarda i piccoli investitori, che potrebbe essere letale a fronte delle forti fluttuazioni, è rappresentato dalla modesta conoscenza del mondo criptovalute: il 60% degli investitori potenziali negli Stati Uniti ha una conoscenza di criptovalute molto limitata, il 40% degli investitori in criptovalute nel Regno Unito le considera una scommessa. Le ricadute in termini di ricchezza per i singoli individui potrebbero essere significative e potrebbero portare ad una area grigia di contenziosi.
  5. Sul fronte del sistema dei pagamenti la rilevanza delle criptovalute è limitata anche se potrebbero assumere un ruolo significativo in alcuni paesi in via di sviluppo caratterizzati da valute non stabili: Bitcoin potrebbe essere – più sulla carta che nella realtà – un’alternativa alla dollarizzazione.

Quello che mette al riparo il sistema finanziario dalle oscillazioni delle criptovalute è dunque il limitato grado di interconnessione con il sistema finanziario e il fatto che gli investitori perlopiù investono direttamente. Detto in altri termini, -17% di Bitcoin negli ultimi sei mesi non crea problemi se a farne le spese sono i risparmiatori direttamente, discorso completamente diverso sarebbe se a farne le spese fossero le banche.

Curiosamente, proprio il fatto che la blockchain permetta di disintermediare il sistema finanziario rappresenta un elemento stabilizzatore. Tutto ciò che amplia la platea degli investitori con particolare riferimento agli intermediari finanziari, tra cui in particolare gli hedge funds, rappresenta un elemento di attenzione. La tutela dell’investitore rappresenta invece già ora un punto di attenzione anche alla luce delle frodi che sono molto frequenti nel mondo delle criptovalute.

Sul fronte delle stablecoins (criptovalute che prevedono meccanismi di conversione con valute o assets) i principali elementi di preoccupazione derivano dai seguenti aspetti:

  1. Elevata concentrazione: il 73% della capitalizzazione fa riferimento a Tether e USD Coin. Questo aspetto – unito alla centralità di questi asset nel funzionamento del mondo delle criptovalute – rappresenta un punto di attenzione. Le stablecoins rappresentano infatti un bridge tra le monete tradizionali e critpovalute, un malfunzionamento di Tether potrebbe avere pesanti ripercussioni su tutto il mondo delle criptovalute.
  2. La dimensione del mercato è ancora limitata (157 miliardi a dicembre 2021) ma è in forte crescita (5.6 miliardi a dicembre 2020). In alcuni mercati le stablecoins svolgono una rilevanza particolare: negli Stati Uniti, la loro capitalizzazione rappresenta il 20% dei money market funds.
  3. Il rischio principale è rappresentato dalla non trasparenza/assenza di regolazione dei veicoli che dovrebbero garantire la conversione delle stablecoins. In particolare, la tipologia di asset in cui sono investite le riserve  (cash equivalent che possono includere commercial paper, certificati di deposito, corporate bonds) potrebbe essere un elemento di criticità a fronte di una fluttuazione del loro valore.
  4. Sul fronte dei pagamenti il loro utilizzo è ancora limitato a causa delle elevate commissioni.

Il mondo Decentralized Finance (DEFI) ricompreso nell’analisi del rapporto riguarda attività quali credito, investimento, pagamenti, insurance, piattaforme di scambio utilizzando una Distributed Ledger Technology e Smart Contracts. Questo mondo si presenta meno concentrato rispetto alle criptovalute e anche più eterogeneo. Questo aspetto rende il mondo DEFI meno soggetto ad essere il detonatore di una crisi finanziaria. I punti di attenzione principale riguardano:

  1. La governance decentralizzata che rende complicato individuare il soggetto da vigilare/regolare anche perché spesso non è chiaro quale giurisdizione deve essere applicata.
  2. Le verifiche sull’utente finale (Know Your Customer) sono un punto critico su cui si stanno mettendo a punto elementi di salvaguardia.
  3. Il problema principale è rappresentato dagli attacchi cyber: il 75% degli attacchi hacker che hanno coinvolto il mondo critpoassets (per un totale di 481 milioni) riguarda l’ambito DEFI. 

In ultima analisi, il quadro non segnala un rischio imminente ma rischi potenziali a breve se il mondo delle criptovalute si espandesse ai ritmi del 2021. 

EIOPA publishes monthly technical information for Solvency II Relevant Risk Free Interest Rate Term Structures – end-February 2022

Mar 04 2022

Today, the European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA) published technical information on the relevant risk free interest rate term structures (RFR) with reference to the end of February 2022...

https://www.eiopa.europa.eu/media/news/eiopa-publishes-monthly-technical-information-solvency-ii-relevant-risk-free-interest-5_en