L’indicatore di Mahalanobis permette di evidenziare periodi di stress nei mercati finanziari. Si tratta di un indicatore che dipende dalle volatilità e dalle correlazioni di un particolare universo investimenti preso ad esame. Nello specifico ci siamo occupati dei mercati azionari europei e dei settori azionari globali.
Gli indici utilizzati sono:
Le volatilità riportate sono storiche e calcolate sugli ultimi 30 trading days disponibili. Per ogni asset-class dunque sono prima calcolati i rendimenti logaritmici dei prezzi degli indici di riferimento, successivamente si procede col calcolo della deviazione standard dei rendimenti, ed infine si procede a moltiplicare la deviazione standard per il fattore di annualizzazione.
Per il calcolo della distanza di Mahalnobis si procede dapprima con la stima della matrice di covarianza tra le asset-class. Si considera l’approccio delle finestre mobili. Come con la volatilità, si procede prima con il calcolo dei rendimenti logaritmici e poi con la stima storica della matrice di covarianza, come riportato di seguito.
Supponendo una finestra mobile di T periodi, viene calcolato il valore medio e la matrice varianza covarianza al tempo t come segue:
La distanza di Mahalanobis è definita formalmente come:
Le parametrizzazioni che sono state scelte sono:
Rilevazioni mensili
Tempo T della finestra mobile pari a 5 anni (60 osservazioni mensili)
Le statistiche percentili sono state calcolate a partire dalla distribuzione dell’indicatore di Mahalanobis dal Dicembre 1997 al Dicembre 2019 su rilevazioni mensili.
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L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.
Significato degli indicatori
Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.
I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔ indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.
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Se diamo un’occhiata a diverse metriche, il fintech sta continuando a crescere: numeri e volumi di investimenti, clienti, ricavi, fusioni e acquisizioni aziendali. Anche l’ultimo report dell’Osservatorio Crowdinvesting del Politecnico di Milano ha registrato una crescita dei verticali che seguono (equity crowdfunding, lending crowdfunding e crowdfunding nel real estate): gli ultimi 12 mesi hanno confermato e rafforzato la forte crescita dell’industria. Al 30 giugno 2020, l’equity crowdfunding è arrivato a € 159 milioni raccolti (il dato del 2019 si è fermato a circa la metà, € 82 milioni), mentre il lending è arrivato a ben € 749 milioni (nel 2019 era € 435 milioni).
Anche il numero di persone che lavorano nel fintech è cresciuto in modo importante negli ultimi anni. Quando le persone iniziano a guardare al fintech come settore dove poter sviluppare la propria carriera o reindirizzare la propria carriera, spesso ci contattano e ci chiedono: dove posso trovare maggiori informazioni per orientarmi?
A questa domanda, possono esserci molte risposte. Anche sul mercato italiano sono disponibili diverse newsletter che trattano il fintech. Alcuni substacks, molti gruppi di Clubhouse e podcast cercano di coprire i diversi argomenti e approfondimenti sui prodotti e le notizie settimanali per contestualizzare il fintech in modo più ampio.
“Con la crescita delle realtà fintech, per banche e assicurazioni diventa necessario formare o assumere figure professionali capaci di dialogare e collaborare in un mercato sempre più digitale, dove consumatori e imprese si aspettano di vivere un’esperienza utente che eguagli o ecceda l’esperienza che già vivono attraverso altri servizi online”, affermano Fabrizio Villani e Giancarlo Giudici, autori di “Fintech Expert. Contro il logorio della banca moderna”, pubblicato dalla FrancoAngeli all’interno della collana “Professioni Digitali”.
Nella guida anche una selezione delle professioni più interessanti in ambito fintech, quelle che hanno il più alto disallineamento tra domanda delle imprese e offerta lavorativa: sviluppatore blockchain, sviluppatore di app, analista finanziario, UX designer, compliance manager, esperto di sicurezza informatica, analista quantitativo, data analyst e data scientist.
“Oltre alle soft skill (risolvere problemi, gestire lo stress, saper lavorare in gruppo, essere flessibili e dotati di spirito di adattamento…), anche le conoscenze delle lingue e le competenze digitali sono importanti” aggiungono gli autori.
Per ogni professione vengono definite attitudini, descritto il mercato del lavoro e forniti link utili per la formazione in modo da acquisire le competenze (soft e hard skills) necessarie per poter sviluppare o riorientare la propria carriera verso quella determinata professione. Il libro vede i contributi della Vice Direttrice Generale di Banca d’Italia Dott.ssa Alessandra Perrazzelli, Demetrio Migliorati, Innovation Manager & Head of Blockchain Program di Banca Mediolanum, Francesca Bartolino, Senior Marketing e Communication Specialist di N26, Dario Lo Buglio, Security Researcher di OpenZeppelin, Mattia Ciprian, Cofondatore e Presidente di modefinance, Claudio Bedino, Cofounder di Starteed e Oval, Tommaso Baldissera Pacchetti, CEO e cofounder di CrowdFundMe S.p.A. e Emanuela Campari Bernacchi e Valentina Lattanzi Partner dello Studio legale Gattai, Minoli, Agostinelli & Partners.
Per stimolare e ispirare chi non trova lavoro o desidera cambiarlo, nel volume è presente anche una serie di interviste a professionisti di successo: imprenditori, esperti di blockchain, analisti quantitativi, etc.
“In uno scenario in cui l’Italia ha bisogno di accelerare nel mercato internazionale e sta puntando sulle nuove tecnologie digitali, basti pensare alle discussioni che si sono avute negli scorsi mesi sul cashback e la lotta al contante, una guida come questa era necessaria – concludono gli autori – il fintech è in crescita e le imprese hanno certamente colto questo nuovo impulso, arrivato dai consumatori e da una domanda collettiva, investendo in competenze digitali e finanza digitale, un settore in cui è necessario indirizzare e coltivare le competenze”.
The European Insurance and Occupational Pensions Authority (EIOPA) identified business model sustainability and adequate product design as two Union-wide strategic supervisory priorities relevant for national competent authorities (NCAs)…
L’ESMA ha pubblicato delle Linee guida funzionali a garantire uniformità nel processo di riesame e valutazione da parte delle autorità di vigilanza competenti previsto dall’art. 21 comma 1 del Regolamento (UE) 648/2012 (EMIR)…
L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.
Significato degli indicatori
Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.
I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔ indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.
Disclaimer: Le informazioni contenute in questa pagina sono esclusivamente a scopo informativo e per uso personale. Le informazioni possono essere modificate da finriskalert.it in qualsiasi momento e senza preavviso. Finriskalert.it non può fornire alcuna garanzia in merito all’affidabilità, completezza, esattezza ed attualità dei dati riportati e, pertanto, non assume alcuna responsabilità per qualsiasi danno legato all’uso, proprio o improprio delle informazioni contenute in questa pagina. I contenuti presenti in questa pagina non devono in alcun modo essere intesi come consigli finanziari, economici, giuridici, fiscali o di altra natura e nessuna decisione d’investimento o qualsiasi altra decisione deve essere presa unicamente sulla base di questi dati.
Last 26th January EIOPA published a methodological paper on the liquidity stress testing for insurances, describing the principles to follow for a good appraisal of the resilience of insurances to liquidity shocks and providing a conceptual approach to measure the liquidity position under adverse scenarios. Indeed, despite the increased interest the NSAs (National Supervisor Authorities) have given to the liquidity risk, a common approach is still missing.
With this paper, EIOPA perseveres with its effort of improving the stress-testing framework, started back in July 2019 and materialized in June 2020, with a consultation paper covering three topics:
stress test framework on climate change, to assess the vulnerabilities to climate-related risks
potential approaches to multi-period stress testing (i.e. the scenario is not set at one point in time but rather as a path of macroeconomic and insurance-specific variables changing over time).
approach to liquidity stress testing
Let us discuss the main contents of the 26th January paper, named “Methodological principles of Insurance Stress-testing – liquidity component”.
Objective and scope
The stress testing should have both a micro and macro view, by assessing individual undertakings and by keeping under control the resilience of the entire industry, to avoid a potential spill over to the rest of the economy. The stress test shall be run where the liquidity risk is actually managed, being this the parent company or the local entity.
Definition of Liquidity risk
The liquidity risk describe a situation where an insurance company does not have enough money to pay out the claims. Currently, under the SII framework, the liquidity position is not subject to any quantitative requirement, although even solvent companies can face this risk, being it dependent on the characteristics of assets and liabilities rather than on their size. The liquidity risk for insurance companies has been so far consider of secondary importance, because of the inverted production cycle of the business: the inflow of premiums precedes the outflows of claims, providing a stable source of funding. Nevertheless, specific events can cause unexpected cash outflows that need to be covered.
The banking system considers the liquidity of assets through a haircut on their value: the higher the haircut, the lower the possibility to sell it during a crisis with no or little loss; the time horizon is a key element in determining the haircuts. Cash is considered to be the most liquid asset, with 0% haircut, while, at the opposite side, stand the investment on real estate, even when they cover a short time period.
The liquidity of liabilities is described by the uncertainty around the timing of the payments: the more predictable the cash outflows, the more illiquid the liabilities. In the banking system, this is driven by the volatility of the withdrawals from the deposits; while in the insurance sector, it depends on many factors, including products features, surrender penalties and dynamic policyholder behaviours.
Sources of liquidity risk
On the Asset side we can list
stressed market conditions, where monetizing the investments can become impossible or, when feasible, can cause losses
the usage of derivatives to hedge financial risks, with unexpected big pay outs due to the margin calls
On the Liability side we can list
pandemics and natural catastrophes, with sudden and simultaneous claims, larger than expected
the evolution of legislation, that may change the characteristics of products (e.g. no more tunnels allowed for lapsing the contract)
the policyholder behaviour, with a mass lapse event or no more premiums paid
a large increase in interest rate, followed by a mass lapse event.
Measure of liquidity risk
Two perspectives are considered, complementing each other with their pros and cons: the stock-based approach is simpler (for both companies to calculate and regulators to validate), building on existing SII reporting, while the CFs approach provides a more granular view.
Stock-based approach
The Liquidity Stock indicator is defined as a ratio between sources (liquids assets) and needs (liquid liabilities), where original assets and liabilities are changed to consider their liquidity
The Liquid Assets are obtained through the application of the haircuts mentioned above, while Liquid Liabilities can be obtained following two alternative methods:
Similarly to the Assets, Liabilities can be split into buckets with specifics haircuts, depending on the type of product (biometric risk policies are less liquid than saving policies), the surrender penalties structure (policies with no penalties are the most liquid) and, as an Author opinion, on the effect the policyholder behaviour may have (stability of yields provided by the segregated fund, goal of the investment – e.g. pension and class V products do not suffer this risk)
The liquidity of the liabilities (a percentage spanning the range 0-100%) can be described by the change experienced in the BEL and CFs when moving from the baseline to a relevant SCR stress (e.g. mortality, lapse up/mass).
Cashflow-based approach
Projected liquidity sources (premiums, sales of assets, investment coupons and dividends, reinsurance inflows) and needs (claims, purchase of assets, margin calls, operational expenses, reinsurance outflows) are compared on a given time horizon to determine to what extent outflows are covered by inflows. The CFs should come from real world projections. A CFs indicator can be defined either as a net flow value
or as a ratio between the two.
Stock and flow perspectives can be combined into an integrated indicator of “Sustainability of the flow position”:
In case of negative net flows, the indicator assesses whether Liquid assets are sufficient to cover the outflows.
In case of negative net flows, the indicator assesses whether Liquid assets are sufficient to cover the outflows.
ESMA has published a working paper on MiFID II research unbundling. During the webinar you will see a presentation of the working paper and its findings, followed by a Q&A session…
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