BlackRock to start a new real-world asset (RWA) tokenization fund on the Ethereum network. The asset management giant also made strategic investments in asset tokenization company Securitize…

*articolo uscito anche per il sito internet www.huffingtonpost.it
Là dove non arrivò il governo ci pensa la Banca d’Italia. Stiamo parlando delle banche, dei loro utili elevati a seguito del rialzo dei tassi di interesse e della intenzione della Banca d’Italia di chiedere loro di attivare, entro giugno 2025, una riserva di capitale a fronte del rischio sistemico (systemic risk buffer). Una riserva pari all’1% delle esposizioni domestiche ponderate per il rischio di credito e di controparte. Tradotto: più capitale per fronteggiare eventuali rischi futuri e meno utili da distribuire oggi. Per adesso si tratta di una consultazione (Banca d’Italia chiede osservazioni e commenti), ma ci sono tutte le condizioni affinché dalle parole si passi ai fatti.
Partiamo dallo stato di salute delle banche e dal ‘‘fallimento’’ del governo. Il rialzo dei tassi di interesse ha fatto crescere a dismisura il margine di interesse, il guadagno che gli intermediari ottengono raccogliendo fondi tramite depositi e obbligazioni e erogando credito alle imprese e alle famiglie. Da giugno 2022 a giugno 2023 il rialzo per le banche è stato del 45%, questo ha portato a profitti senza precedenti: la redditività del capitale delle banche (ROE) è passata dal 9 al 13%. Lo stato di salute delle banche italiane è dunque molto buono, come non lo è mai stato dai tempi della crisi finanziaria.
E’ difficile distinguere il profitto buono da quello cattivo (frutto di posizione dominante). La decisione del governo di imporre una tassa straordinaria sulle banche è stata motivata dalla volontà di ottenere risorse per far quadrare i conti ma ha almeno due fondamenti su cui occorre riflettere senza fare gli struzzi mettendo la testa sotto la sabbia. In primo luogo le banche hanno fatto profitti elevati grazie al fatto che, mentre i tassi dei prestiti si muovono all’unisono con quelli del mercato monetario, quelli dal lato della raccolta (depositi) sono meno reattivi e sono rimasti bassi. Non è tanto questione di potere di mercato delle banche, che a dire il vero si fanno concorrenza sul fronte della raccolta, ma dell’inerzia dei risparmiatori nel cambiare banca. Pensiamo alla nostra esperienza: quando è l’ultima volta che abbiamo cambiato banca? Una persona in media nella vita lo fa una volta sola se non è costretto dalla banca stessa a farlo. La concorrenza non funziona a dovere nei servizi bancari, bisogna prenderne atto e introdurre dei rimedi. La seconda ragione è che è suonato strano registrare utili mai visti, che vengono perlopiù rilasciati agli azionisti sotto forma di dividendi, dopo anni in cui le banche sono state una spina nel fianco per il paese con miliardi di soldi pubblici destinati al loro sostegno.
L’iniziativa del governo, mal congegnata sin da subito, è naufragata così come fallì il tentativo dei governi precedenti di tassare gli extra profitti delle aziende energetiche. In alternativa al pagamento del tributo, gli intermediari possono istituire al momento dell’approvazione del bilancio sul 2023 una
riserva patrimoniale non distribuibile per un importo non inferiore a 2,5 volte l’ammontare del tributo. Quindi, non più soldi allo Stato ma a rafforzare le banche. Le banche sembrano orientate a battere questa seconda strada: gli utili sono talmente elevati che possono agevolmente soddisfare la richiesta, che va poi a loro vantaggio permettendogli di raccogliere fondi a condizioni meno onerose.
La Banca d’Italia batte un colpo su questo fronte. Lo fa con ritardo ma, come si dice, meglio tardi che mai. Nell’ambito della normativa di Basilea ed Europea le banche centrali nazionali, su raccomandazione dell’European Systemic Risk Board, che vigila sui rischi globali, possono richiedere alle banche di mettere da parte più capitale. La richiesta viene avanzata in periodi di vacche grasse prevenendo periodi di difficoltà finanziaria e può passare tramite due strumenti: il counter cyclical capital buffer e il systemic risk buffer. Il primo tende a mitigare la pro-ciclicità del sistema finanziario attraverso l’accumulazione, in periodi di crescita eccessiva del credito, di una riserva supplementare di capitale da rilasciare al manifestarsi di una crisi. Lo strumento serve per raffreddare un’economia surriscaldata da troppo credito che potrebbe portare a una crisi finanziaria, serve quindi per ‘‘smussare’’ il ciclo dell’economia e del credito. Il secondo strumento invece è concepito per fronteggiare rischi sistemici di natura non ciclica: vulnerabilità e rischi di natura sistemica anche non originati all’interno del sistema finanziario. L’esperienza del COVID e della guerra in Ucraina ci ha mostrato come questo sia possibile e che sia necessario non arrivare ad un surriscaldamento conclamato dell’economia per dotarsi di una riserva macroprudenziale. Ambedue gli strumenti permetterebbero un ammorbidimento del vincolo sul capitale (con il rilascio delle riserve) in situazione di crisi con un effetto benefico per l’economia. Secondo un recente studio del Comitato di Basilea, il rilascio di 1% di capitale durante la crisi del COVID ha permesso ai prestiti di crescere del 2,7% e la stessa Banca d’Italia in una simulazione mostra che con la misura richiesta si raggiungerebbe una maggiore crescita economica dello 0,4%.
Non ci sono segni di surriscaldamento dell’economia ma una regola del pollice ci dice che un ROE a due cifre porta con sé rischi per il sistema finanziario e, soprattutto, solo quattro paesi (e l’Italia tra questi) dei trenta nello spazio economico europeo non hanno ad oggi adottato né il primo né il secondo strumento. Passo dovuto dunque per Banca d’Italia che sarà assorbito dal sistema senza particolari problemi: il capitale libero delle banche (non assorbito da requisiti regolamentari) è pari a 47 miliardi, gli utili nel 2023 sono stati ben 32 miliardi, la nuova riserva dovrebbe ammontare a circa 7,4 miliardi. Un livello che è più del doppio di quanto dovrebbe raggiungere l’intervento del governo.
Quindi, senza fare tanto clamore, senza fare campagne contro le banche, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla normativa, si giungerà a mettere fieno in cascina per tempi difficili. Forse è tardivo, l’intervento di fatto si spalma sugli utili del 2023 e del 2024, ma è pur sempre una mossa nella giusta direzione che non risolve però il problema degli extra profitti originati dai bassi tassi di
interesse sui depositi. I cittadini prima o poi impareranno a tenere meno denari sul conto corrente ma fino a quando ciò accadrà è bene che le autorità di vigilanza pongano attenzione al problema.

L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.
- Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
- Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
- Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
- CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
- Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
- Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
- Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
- Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
- Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
- Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
- Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
- Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
- Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
- Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
- Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.
- Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔ indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.
IVASS ha pubblicato il 14 marzo 2023 un documento che reca i risultati dell’indagine effettata nel corso del 2023, sulle polizze IBIPs (ovvero i prodotti di investimento assicurativo), che presentino caratteristiche di sostenibilità-ESG, al fine di verificarne la struttura e le modalità di presentazione al pubblico…
https://www.dirittobancario.it/art/polizze-e-sostenibilita-esg-lindagine-ivass/
We focus on the guiding principles underpinning the current portfolio of the main macroeconomic models and illustrate how they can in principle be used for economic forecasting, scenario and risk analyses…
https://www.ecb.europa.eu//pub/pdf/scpops/ecb.op344~53b9e2aa4d.en.pdf
Banca d’Italia, con provvedimento del 12 marzo 2024, ha modificato il proprio Regolamento in materia di vigilanza sulle SIM del 23 dicembre 2022…
The abrupt liquidity needs of investment funds, triggered by the outbreak of the Covid-19 pandemic, prompted a retrenchment from bond purchases of firms and a withdrawal of short term funds from banks, impacting firm financing costs directly via bond markets, and indirectly via banks…
https://www.ecb.europa.eu//pub/pdf/scpwps/ecb.wp2917~448d567a5f.en.pdf

L’iniziativa di Finriskalert.it “Il termometro dei mercati finanziari” vuole presentare un indicatore settimanale sul grado di turbolenza/tensione dei mercati finanziari, con particolare attenzione all’Italia.
- Rendimento borsa italiana: rendimento settimanale dell’indice della borsa italiana FTSEMIB;
- Volatilità implicita borsa italiana: volatilità implicita calcolata considerando le opzioni at-the-money sul FTSEMIB a 3 mesi;
- Future borsa italiana: valore del future sul FTSEMIB;
- CDS principali banche 10Ysub: CDS medio delle obbligazioni subordinate a 10 anni delle principali banche italiane (Unicredit, Intesa San Paolo, MPS, Banco BPM);
- Tasso di interesse ITA 2Y: tasso di interesse costruito sulla curva dei BTP con scadenza a due anni;
- Spread ITA 10Y/2Y : differenza del tasso di interesse dei BTP a 10 anni e a 2 anni;
- Rendimento borsa europea: rendimento settimanale dell’indice delle borse europee Eurostoxx;
- Volatilità implicita borsa europea: volatilità implicita calcolata sulle opzioni at-the-money sull’indice Eurostoxx a scadenza 3 mesi;
- Rendimento borsa ITA/Europa: differenza tra il rendimento settimanale della borsa italiana e quello delle borse europee, calcolato sugli indici FTSEMIB e Eurostoxx;
- Spread ITA/GER: differenza tra i tassi di interesse italiani e tedeschi a 10 anni;
- Spread EU/GER: differenza media tra i tassi di interesse dei principali paesi europei (Francia, Belgio, Spagna, Italia, Olanda) e quelli tedeschi a 10 anni;
- Euro/dollaro: tasso di cambio euro/dollaro;
- Spread US/GER 10Y: spread tra i tassi di interesse degli Stati Uniti e quelli tedeschi con scadenza 10 anni;
- Prezzo Oro: quotazione dell’oro (in USD)
- Euribor 6M: tasso euribor a 6 mesi.
- Spread 10Y/2Y Euro Swap Curve: differenza del tasso della curva EURO ZONE IRS 3M a 10Y e 2Y;
I colori sono assegnati in un’ottica VaR: se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 15%, il colore utilizzato è l’arancione. Se il valore riportato è superiore (inferiore) al quantile al 5% il colore utilizzato è il rosso. La banda (verso l’alto o verso il basso) viene selezionata, a seconda dell’indicatore, nella direzione dell’instabilità del mercato. I quantili vengono ricostruiti prendendo la serie storica di un anno di osservazioni: ad esempio, un valore in una casella rossa significa che appartiene al 5% dei valori meno positivi riscontrati nell’ultimo anno. Per le prime tre voci della sezione “Politica Monetaria”, le bande per definire il colore sono simmetriche (valori in positivo e in negativo). I dati riportati provengono dal database Thomson Reuters. Infine, la tendenza mostra la dinamica in atto e viene rappresentata dalle frecce: ↑,↓, ↔ indicano rispettivamente miglioramento, peggioramento, stabilità rispetto alla rilevazione precedente.
The Governing Council today decided to keep the three key ECB interest rates unchanged. Since the last Governing Council meeting in January, inflation has declined further. In the latest ECB staff projections, inflation has been revised down, in particular for 2024 which mainly reflects a lower contribution from energy prices. Staff now project inflation to average 2.3% in 2024, 2.0% in 2025 and 1.9% in 2026.
https://www.ecb.europa.eu//press/pr/date/2024/html/ecb.mp240307~a5fa52b82b.en.html
L’Economia italiana in breve, diffusa intorno al giorno 10 di ciascun mese, contiene una serie di informazioni e statistiche sugli andamenti congiunturali e sulle principali caratteristiche strutturali del sistema economico-finanziario italiano…
https://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/economia-italiana-in-breve/index.html